30/01/2009, 00.00
PAKISTAN
Invia ad un amico

Rischia la vita l'attivista cristiano arrestato per blasfemia

di Qaiser Felix
Prelevato nella notte da casa con l’accusa di aver mandato un sms dal contenuto blasfemo. Hector Aleem ha visto una sola volta i familiari. Notabili musulmani chiedono alla corte di consegnare l’accusato nelle loro mani per giustiziarlo. La legge contro la blasfemia colpisce anche altre minoranze: arrestati 5 membri della comunità ahmadi, 4 sono minorenni.
Islamabad (AsiaNews) - È in pericolo di vita il pacifista cristiano, Hector Aleem, arrestato con l’accusa di blasfemia il 22 gennaio scorso nella capitale pakistana. Ad affermarlo ad AsiaNews è la figlia di 24 anni, Mehvish, che racconta di una folla di notabili musulmani che il 27 gennaio si sono presentati negli uffici del tribunale chiedendo la consegna di Aleem per giustiziarlo.
 
L’Anti terrorism court (Act) ha già rinviato più volte il giudizio del 55enne direttore dell’ong Peace Worldwilde prolungando i tempi della custodia cautelare e consegnandolo alla protezione della stazione di polizia di RA Bazaar.
 
“La situazione è molto tesa”, spiega la figlia di Aleem. “La polizia non ci ha dato il permesso di vedere nostro padre quando è stato portato alla corte il 27 gennaio per paura degli estremisti. Ho visto che tutti sono sotto la pressione degli esperti di diritto musulmani e questo è il motivo per cui non otteniamo giustizia”.
 
Mehvish Aleem spiega che “durante questa triste vicenda abbiamo potuto incontrare nostro padre una volta sola grazie all’aiuto di Joseph France”, responsabile del Center for Legal Aid Assistance and Settlement (CLAAS) e difensore dell’attivista pakistano.
 
Hector Aleem è stato arrestato tra il 21 e 22 gennaio. La moglie racconta che nel mezzo della notte “persone con la divisa della polizia e in abiti civili hanno fatto irruzione in casa”. Dopo aver messo sottosopra la casa e terrorizzato l’intera famiglia hanno cercato di portare via anche il figlio 13enne, David John”.
 
L’accusatore del direttore di Peace Worldwilde è un militante di un’organizzazione islamica. Afferma che Aleem ha mandato con un messaggio dal contenuto blasfemo con il cellulare.
 
In tutto il Paese i casi di accusa di blasfemia sono numerosi e riguardano anche musulmani. E' di oggi la notizia che 5 persone appartenenti alla minoranza islamica degli ahmadi - considerati eretici - sono stati arrestati con l’accusa di aver scritto frasi denigratorie verso Maometto nei bagni della moschea del villaggio di Chank nella provincia del Punjab.
 
Tra gli arrestati un adulto di 45 anni e quattro ragazzi, un 16enne e tre 14enni. Il portavoce degli ahmadi afferma che dall’introduzione della legge contro la blasfemia in Pakistan (1986) al dicembre 2008, sono stati arrestati con questa accusa 266 membri della comunità.
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Pakistan, al rogo un quartiere ahmadi per "blasfemia": morte una nonna con le sue nipotine
29/07/2014
Cristiani di Gojra rifiutano gli aiuti del consolato Usa a Lahore: vogliamo la fine della blasfemia
06/10/2009
Pakistan, il 2005 è stato l'anno peggiore per le minoranze religiose
29/03/2006
Lahore, leader ahmadi chiede più protezione. Si seppelliscono i morti nell’attacco delle moschee
29/05/2010
Attacco armato in due moschee ahmadi a Lahore
28/05/2010


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”