18/06/2005, 00.00
LIBANO
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Sethrida Geagea: "cristiani e musulmani insieme per costruire il Libano del futuro"

di Youssef Hourany
Intervista con la moglie di Samir Geagea, candidata, domenica prossima, nella cruciale quarta tappa elettorale, nel Libano nord, dovee gli elettori sono equamente divisi tra cristiani e musulmani

Beirut (AsiaNews) – Per costruire il futuro del Libano cristiani e musumani dovranno collaborare: parte da questa considerazione Sethrida Samir Geagea, moglie del comandante delle Forze libanesi, in carcere da 11 anni e candidata alle elezioni nel Libano Nord, per spiegare, in un'intervista ad AsiaNews, le motivazioni che hanno spinto a costruire la lista del Partito nazionale insieme con Hariri, Kornet Chehwane e Joumblatt.

Il Paese intanto si prepara al voto di domenica, quarta e cruciale tappa del processo elettorale. Proprio la convinzione su quanto questo momento sarà decisivo spinge sia il Partito della unità nazionale-14 marzo che quello del Futuro (Aoun – Frangieh) ad un impegno a tutto campo, per convincere gli elettori. La partita si annuncia incerta e feroce, con pronostici contradditori per una regione nella quale gli elettori cristiani e musulmani sno in numero praticamente uguale: un 55% di islamici, per lo più sunniti, ed un 45% di cristiani, a maggioranza maroniti e greco-ortodossi. La partecipazione è prevista piuttosto alta, visto che già per il voto del 200 si era attestata intorno al 40%.

"Ci sono 15 anni di diffferenza tra mio marito Samir e me – racconta ad AsiaNews Sethrida Samir Geagea – ed io non avrei mai pensato che il mio futuro mi avrebbe visto in politica a portare la bandiera, sia pure transitoriamente, finché mio marito non uscirà di prigione. Sapevo invece che avrebbe potuto essere necessario forse morire con lui, di morte violenta. La morte è a volte più dolce della continua sofferenza, per 11 anni. Questi 11 anni sono stati molto duri: per più di 4 anni non ho potuto vedere mio marito che dietro ad un vetro. Ascoltavo dei propositi che ferivano, quando andavo a trovarlo".

"Quattro anni e mezzo dopo l'incarcerazione di Samir – racconta ancora la moglie di Geagea – noi abbiamo partecipato alle prime elezioni municipali della nostra storia, con un notevole successo. Ciò mi ha portato a comparire davanti al tribunale militare, per supposti attentati in Siria ed in Libano. Per 11 anni la liberazione di Samir Geagea è stata al centro della nostra battaglia. Di Samir Geagea, che ha pagato per il suo impegno per il raggiungimento degli accordi di Taiff e la riconciliazione nazionale. La deriva comnciò nel 1994, con il suo arresto e la messa al bando delle Forze libanesi".

La moglie di Geagea potrebbe essere il terzo candidato delle Forze libanesi ad entrare, domenica, in parlamento, dopo molti anni di lotta. "Siamo – dice – nel giugno 2005, l'esercito siriano si è ritirato. Siamo in un momento fondamentale e dobbiamo condividere i processo di fondazione insieme con altre parti. Sappiamo che non possiamo costruire da soli, al momento attuale e che abiamo bisogno dei nostri partner musulmani. Di qui la nascita della nostra alleanza; dopo la fine della 'tutela' siriana, siamo in un'altra fase, la situazione è cambiata".

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