11/01/2012, 00.00
CINA
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Studenti cinesi scoprono la fede cristiana mentre studiano all’estero

di Daniel Golden
Molte famiglie cinesi, atee, cercano scuole qualificate, con alti valori morali e ambiente familiare. I loro figli, studiando, scoprono anche la fede. Con qualche rischio di proselitismo e di conversioni “di facciata”.
Columbia (AsiaNews) - La famiglia di Wu Haiying, nello Shandong, non era religiosa. Una born-again (cristiana evangelical) texana le ha insegnato inglese in Cina e l’ha consigliata di frequentare le scuole cristiane (protestanti) negli Usa, che sono sicure e qualificate. E così Haiying si è iscritta alla Ben Lippen High School in Columbia (South Carolina).

[A scuola] le era chiesto di partecipare alle funzioni in chiesa e in cappella, alle lezioni di Bibbia e a a un seminario di studio sulla Bibbia. All’inizio Haiying non capiva “perché c’era bisogno di credere in qualcosa che non vedi e non tocchi”. A poco a poco tutto ha cominciato a prendere senso. E poco prima della sua maturità nel 2009, Haiying si è fatta battezzare.

I suoi genitori sono stati presi alla sprovvista. “Non penso che in Cina avrei avuto possibilità di diventare cristiana” dice Wu, ora 21enne, matricola alla Tulane University di New Orleans. “Ci vuole molto tempo perché uno si converta. Ma la Ben Lippen è un ambiente così marcatamente religioso, che ti spinge a pensare di aver bisogno di imparare qualcosa sul cristianesimo, dato che tutti attorno a te sono dei credenti”.

Le scuole evangeliche stanno avendo successo per il desiderio delle famiglie cinesi benestanti di [offrire ai loro figli] un’educazione prestigiosa negli Usa. In questo modo, molti studenti cinesi imparano da sé come mai c’è una zona che si chiama “BibleBelt” (la fascia biblica). E siccome l’evangelizzazione è proibita in Cina, i collegi cristiani svolgono il loro lavoro missionario dall’altra parte del Pacifico. Grazie a animatori e a una rete di rapporti religiosi, essi reclutano un crescente numero di studenti dalla Cina, in maggioranza atei, e li incoraggiano a convertirsi, nella speranza che qualcuno di loro, tornando a casa, diffonderà la fede.

Sentirsi fuori posto

Immersi in un ambiente fortemente religioso, senza quasi alcuna preparazione, gli studenti cinesi spesso si sentono fuori posto. Ma alcuni rigettano il proprio scetticismo e diventano cristiani, deliziando i responsabili scolastici e gettando nello sconforto le loro famiglie in Cina.

Emery Nickerson, direttore del collegio, fa notare che su 108 studenti stranieri alla Ben Lippen, 8 vengono dalla Cina; cinque anni fa non ce n’era nessuno.
Mickey Bowdonpreside della Bel Lippen, commenta: “Sono felice che così tanti ragazzi scoprono Cristo mentre sono qui. Non credo che il governo cinese lo sia altrettanto”

Il Ministero cinese dell’educazione e l’Amministrazione statale per gli affari religiosi non hanno voluto commentare.

Daniel Bays, direttore del Programma di studi asiatici al Calvin College a Grand Rapids (Michigan)afferma:“Il governo [cinese] è fortemente perplesso. Essi non possono proibire ai genitori di mandare i loro figli all’estero. Possono forse temere il loro ritorno in patria, ma non possono farci nulla. Questi giovani vanno ad aggiungersi al vasto numero di persone sospettate con cui essi hanno già a che fare”.

Superferventi

Gli studenti cinesi si trovano insieme a insegnanti, compagni di classe, famiglie ospitanti che – secondo l’ex preside della Ben Lippen, David Engren, “sono superferventi nell’evangelizzarli”.

Engren, che ora pubblicizza e ricerca studenti cinesi per la Ben Lippen e altre scuole evangeliche, spiega: “Cosa abbiamo? Ci sono cristiani meravigliosi, sensibili, impegnati che si prendono a cuore gli studenti cinesi e desiderano profondamente che essi possano scoprire il Signore Gesù allo stesso modo in cui loro lo vivono. Forse talvolta, da parte degli studenti, delle famiglie ospitanti, degli insegnanti vi è proprio una tendenza a fare pressione per ricevere dai giovani cinesi ciò che assomiglia a un impegno”.

Edgren fa notare che le famiglie cinesi, pur essendo non credenti, per i loro figli scelgono scuole cristiane perché offrono valori morali, buona qualificazione, e hanno rette più basse delle scuole non religiose.

“In Cina, gli Stati Uniti sono considerati una nazione cristiana. Per questo, molti genitori vedono le scuole cristiane come tipiche della cultura statunitense”: è quanto dice Susannah Clarke, che ha insegnato in Cina per tre anni e ora lavora in un gruppo di studio biblico alla Ben Lippen.

Da tempo le istituzioni educative americane corrono per sfruttare il ricco mercato cinese; le scuole religiose sono fra le ultime arrivate. Nel 2010-2011 nei collegi americani vi erano almeno 57mila studenti cinesi, i più pagando la retta completa. Il loro numero è sei volte superiore a quello dell’anno 2005-2006.

Limitandosi ad un anno di frequenza presso scuole pubbliche secondarie degli Stati Uniti - ai sensi del diritto federale - gli studenti cinesi si iscrivono in massa a scuole superiori private, rendendo multietniche le associazioni studentesche e compensando il calo di iscrizioni locali.

I numeri lievitano

Secondo il Dipartimento Usa per la sicurezza della nazione, nel 2010-2011 gli studenti cinesi iscritti nelle scuole superiori private sono passati a 6725; nel 2005-2006 erano 65. Il Dipartimento non ha statistiche separare per le scuole religiose.

Le scuole religiose aumentano le iscrizioni di cinesi inviando membri del loro staff in Cina e usando come agenti le più importanti ditte che si occupano di educazione, come la New OrientalEducation& Technology Group.

La New Oriental è conosciuta perché prepara gli studenti cinesi al SAT e ad altri esami, ma anche perché mette in contatto con le scuole superiori in America. Alla fiera per le iscrizioni a scuola, tenuta a Pechino dalla New Oriental, erano presenti otto scuole protestanti dagli Usa, compresa la Ben Lippen, e due scuole cattoliche.
Annalee Nissenholtz, consigliere per lo studentatointernazionale a St Louis e consultore della New Oriental, è preoccupata per l’uso della ditta come canale per le scuole religiose.

“Basandosi su agenti che non sottolineano l’aspetto religioso delle scuole – spiega –i genitori cinesi capiscono solo che queste scuole sono ‘sicure’, ‘legate alle famiglie’, dove i loro figli possono fare una tipica esperienza americana. Non hanno idea di come la religione plasma l’ambiente quotidiano. In tal modo è indifferente mettere uno studente cinesi in una scuola evangelica o in una scuola ebrea ortodossa”.

Edgren, l’ex preside della Ben Lippen, dice che la sua esperienza con la cultura cinese gli ha insegnato che molti studenti cinesi nelle scuole cristiane si convertono per far piacere ai responsabili o per salvare la faccia. Se su 80 studenti cinesi della Ben Lippen “ve ne sono tre, quattro, cinque credenti impegnati con Gesù Cristo, sarei sorpreso”. “Poi – aggiunge - da un punto di vista pratico è da vedere cosa succede quando i ragazzi tornano in Cina. Molti di loro non diranno nulla ai loro genitori”.

Per gentile concessione di Bloomberg.com. L'articolo originale è a questo link: http://www.bloomberg.com/news/2011-12-20/chinese-atheists-lured-to-find-jesus-at-u-s-schools.html
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