21/09/2009, 00.00
CINA
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Studenti in piazza a Pechino contro l’arresto arbitrario del loro professore

Il professore Ding Xiaoping fu tra i leader delle proteste di piazza Tiananmen del 1989. Gli studenti protestano che è stato arrestato il 19 settembre senza motivo. Nessuna conferma delle autorità. Analisti: Pechino si prepara all’anniversario del 1° ottobre portando via dissidenti e attivisti per i diritti.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Oltre 100 studenti universitari hanno manifestato ieri davanti all’ufficio di polizia del centrale distretto Haidian, a Pechino, chiedendo il rilascio del professore Ding Xiaoping, ex leader del movimento democratico, che partecipò alle dimostrazioni di piazza Tiananmen del 1989 (nella foto: una manifestazione nella piazza il 4 maggio 1989), concluse con l’intervento dell’esercito che uccise migliaia di pacifici dimostranti. Per questo egli è stato poi in carcere per tre anni.

Gli studenti protestano che l’arresto è immotivato e arbitrario. La polizia dapprima ha accettato di far entrare alcuni studenti per discutere. Poi ha disperso i dimostranti, anche percuotendo qualche studente. Le autorità non hanno fatto dichiarazioni e nemmeno hanno confermato la detenzione di Ding.

Ding è conosciuto e apprezzato dagli studenti per i suoi corsi. Il laureato Yu Zhiwei, che ha seguito le lezioni e ha partecipato alle proteste, ha confermato al quotidiano South China Morning Post che il docente è stato portato via dalla polizia il 19 settembre intorno a mezzogiorno “per ragioni politiche. La polizia vuole limitare la sua attività”.

In protesta, gli studenti hanno dimostrato il giorno stesso davanti al commissariato, manifestazione poi ripetuta ieri, perché essi “non tollerano di vedere il loro professore maltrattato dalla polizia”, ha spiegato Yu.

Molti ritengono che l’arresto sia avvenuto in vista delle celebrazioni del 60° anniversario dello Stato comunista cinese, il 1° ottobre. Da mesi le autorità stanno togliendo dalla circolazione o allontanando da Pechino dissidenti e attivisti per i diritti umani, forse nel timore di proteste pubbliche in tale occasione, quando tutti gli occhi saranno puntati sulla Cina e ci saranno importanti invitati da tutto il mondo.

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