Nella solennità dell'Ascensione papa Francesco ha pubblicato questa sera la bolla "Spes non confundit" che indice l'Anno Santo del 2025, consegnandola alle Chiese di tutto il mondo. Il pontefice rilancia l'impegno a far tacere le armi e a condonare il debito dei Paesi poveri: "È una questione di giustizia". L'auspicio che la coincidenza con i 1700 anni dal Concilio di Nicea, sia un invito a passi visibili nel cammino ecumenico cominciando dalla data della Pasqua.
Il ministro del Lavoro Behzod Musaev si è recato a Seoul per discutere con i funzionari sudcoreani un ampliamento dei settori in cui possono essere impiegati i lavoratori uzbeki. Le imprese della Corea del Sud hanno chiesto che il visto per migranti non qualificati venga esteso a nuovi ambiti. Da quando il presidente Yoon è entrato in carica c'è stato un rilascio record di permessi di lavoro.
Un viaggio di 10mila chilometri esaltato da Pechino come occasione di sviluppo (e di rivincita sull'uscita dell'Italia dalla Belt and Road Initiative). Ma il cotone e i pomodori dello Xinjang sono al centro della “politica di alleviamento della povertà attraverso il trasferimento di manodopera”, che secondo numerosi rapporti è una forma di lavoro forzato.
Circa 50 abitazioni in un villaggio del Negev sono state rase al suolo, lasciando centinaia di persone di una famiglia senza un tetto in una delle distruzioni più massicce degli ultimi anni. Per Ben Gvir sono “illegali” e giudica l’abbattimento “un passo importante”. La protesta della comunità che denuncia: “Abbiamo cercato una soluzione per anni, inutilmente”.
Il dato è emerso dalle ultime statistiche sull'istruzione presentate al governo. Il primo ministro Shehbaz Sharif ieri ha aperto una Conferenza per affrontare il problema a livello nazionale. Per l'Unicef, il 70% dei bambini di 10 anni non è in grado di leggere o comprendere testi. Gli insegnanti spiegano che i minori sono costretti a lavorare per dare una mano alle famiglie.
Seguendo il modello cinese con il panda, Kuala Lumpur vuole donare un esemplare di scimmia a ciascun Paese che acquisterà la controversa produzione. Reazioni indignate e critiche in rete per una proposta definita “grossolana stupidità”. In questo modo si rischia di distruggere l’ecosistema naturale e mettere a rischio altre specie, fra le quali la tigre di Sumatra.