18/12/2025, 10.27
PAKISTAN
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Punjab, allarme degli ambientalisti: lo smog avvelena milioni di persone

di Shafique Khokhar

Lahore detiene il triste primato di metropoli più inquinata al mondo. A rischio la salute di 127 milioni di abitanti. Gli ospedali sono presi d’assalto per malattie respiratorie, i bambini più esposti al pericolo. Per gli esperti “non è più” solo un problema “stagionale”. Servono interventi drastici e coordinati, ma il governo latita. 

Lahore (AsiaNews) - La provincia del Punjab sta soffocando a causa dello smog, finendo per avvelenare ogni giorno i suoi 127 milioni di abitanti. Nell’ultimo periodo in diverse città fra le quali Lahore, Faisalabad e Multan un numero crescente di cittadini sono ricorsi a cure mediche; fra i più colpiti vi sono i bambini, maggiormente esposti ai rischi provocati dagli agenti inquinanti presenti nell’atmosfera. Gli ospedali sono presi d’assalto da pazienti che soffrono di problemi respiratori, asma e disturbi cardiaci.

Lo smog è un problema tutto l’anno, ma diventa una vera e propria emergenza nella stagione invernale, in particolare nella provincia del Punjab, per diversi fattori che creano un mix tossico nell’aria che può durare settimane, con grave impatto sulla salute pubblica. Milioni di persone si ammalano, ma finora il governo non ha adottato contromisure adeguate. Tuttavia, l’escalation della crisi legata agli inquinanti atmosferici richiede un’azione immediata e coraggiosa, con soluzioni sia di breve che di lungo periodo.

L’epicentro della crisi è la metropoli di Lahore, che vanta il triste primato di città più inquinata al mondo a causa dello smog e del fumo legato a fabbriche e veicoli a motore. Le persone stanno affrontando molteplici malattie e vivere in un ambiente così inquinato è diventato molto difficile, se non impossibile. Anche se il governo provinciale utilizza moderne tecnologie - spruzzare acqua, cannoni anti-smog - sono ormai necessarie misure più drastiche per contrastare l’emergenza. 

Interpellato da AsiaNews l’ambientalista Zafar Iqbal spiega: “L’aumento dello smog nella regione di Lahore-Faisalabad non è più solo un problema stagionale; è una grave crisi di salute pubblica e ambientale. Le emissioni industriali incontrollate, il fumo dei veicoli, la combustione dei residui delle colture e la debole applicazione delle leggi ambientali stanno avvelenando l’aria che respiriamo. Sono necessari - avverte l’attivista - passi immediati, tra cui un rigoroso monitoraggio delle fabbriche, la promozione del trasporto pubblico, il controllo della combustione all’aperto e la piantagione di alberi su larga scala. Insieme all’azione del governo, i cittadini devono assumersi la responsabilità riducendo il consumo di carburante e sostenendo pratiche eco-compatibili” a salvaguardia delle generazioni future.

Yousaf Benjamin, direttore esecutivo di DIGNITY First - Pakistan, aggiunge che per contrastare in modo efficace l’inquinamento serve una strategia globale incentrata sulla riduzione delle fonti nocive, sul monitoraggio e la sensibilizzazione del pubblico. Il passo più critico, avverte, è eliminare la causa alla fonte, in particolare da industria e agricoltura. Oggi è essenziale, spiega, “attuare e applicare rigorosamente le leggi ambientali per controllare lo zolfo e gli ossidi di azoto dalle fabbriche”. A questo si deve poi unire uno sforzo globale, che coinvolge anche Paesi o aree confinanti come il Punjab indiano avviando “sforzi diplomatici” per “coordinare l’intervento” e contrastare “la deriva transfrontaliera del fumo”. 

“Le emissioni dei veicoli - prosegue Benjamin - sono una fonte significativa di smog urbano tutto l’anno. Bisogna imporre immediatamente la transizione ai carburanti standard Euro-IV/Euro-V e ritirare i combustibili più vecchi e altamente inquinanti”. L’esperto auspica anche la riconversione verso sistemi di trasporto di massa moderni, efficienti e frequenti (autobus elettrici, metropolitana) per ridurre il numero di veicoli privati sulla strada. E ancora, stabilire sistemi di ispezione e certificazione dei veicoli obbligatori e rigorosi, per controllare i veicoli che non rispettano gli standard sulle emissioni. Infine, offrire agevolazioni fiscali e sussidi per i veicoli elettrici e sviluppare l’infrastruttura di ricarica. “Dobbiamo - conclude - avviare programmi di rimboschimento urbano e creare più spazi verdi e giardini verticali per filtrare in modo naturale l’aria. Migliorare la gestione dei rifiuti solidi urbani per prevenirne la combustione, che rilascia diossine tossiche e particolato. Promuovere l’uso dell’energia solare e scoraggiare la dipendenza dai generatori e dal riscaldamento a base di combustibili fossili durante i mesi invernali.”

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