29/03/2014, 00.00
TURCHIA
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Alle elezioni amministrative di domani si decide la sorte di Erdogan

di NAT da Polis
Clima molto teso da elezioni politiche. La tornata elettorale viene dopo i fatti di Gezi Park e gli scandali di corruzione in cui sono coinvolti ministri dell'AKP e perfino il figlio del premier. L'ira di Erdogan contro Twitter e Youtube, ma soprattutto contro Fetullah Gulen. Previsioni contrastanti: l'opposizione dice che l'AKP perderà fino al 15% dei voti. Il partito al governo spera in un solido 38%. Quasi assenti le candidate donne.

Istanbul (AsiaNews) - Domani quasi 57 milioni di elettori turchi (circa 26,7 milioni di donne e  25.9 milioni di uomini)  sono chiamati  a votare per eleggere i  nuovi amministratori locali.

Ma queste elezioni amministrative assumono carattere di elezioni politiche generali, perché definiranno, secondo gli addetti, la sorte politica del primo ministro Tayip Erdogan.

La chiamata al voto avviene dopo i fatti di Gezi Park del giugno 2013 e soprattutto dopo le rivelazioni degli scandali di corruzione e le indagini dei magistrati del 17 e il 25 Dicembre 2013, giungendo alle accuse di corruzione aggravata verso ministri dell'attuale governo di AKP e all'arresto di tre figli di importanti ministri. In seguito, anche il figlio di Erdogan, Bilal, è stato accusato  di sottrazione indebita di enormi somme di dollari.

Ha fatto molto scalpore la diffusione su Youtube della conversazione tra il premier Erdogan e suo figlio Bilal, proprio sulla sottrazione di milioni di dollari da parte di quest'ultimo.

La reazione di Erdogan è stata veemente, ordinando l'immediato allontanamento di quei magistrati e poliziotti non asserviti al potere centrale .

Viene da qui anche la decisione di bloccare l'uso di Twitter e di Youtube: essi sono fattori di disinformazione dell'opinione pubblica turca e quindi destabilizzatori del nuovo regime turco, quello di Erdogan e del suo partito AKP

Epico tra l'altro lo scontro tra Erdogan e Fetullah  Gulen, fondatore della confraternita islamica Hizmet, molto attiva nel controllo della polizia, di parte della magistratura e dell' istruzione privata, e mal sopportata proprio da Erdogan. Il premier attribuisce a lui e al suo gruppo (definito "la caverna") le rivelazioni degli scandali e dei messaggi su Youtube. Per questi motivi, la campagna elettorale si è svolta in un clima infuocato da elezioni generali.

A questo punto emergono diverse domande.

Anzitutto, quale sarà l'esito di queste elezioni e come voterà l'elettore medio turco? e Verrà  influenzato dagli scandali o da altri fattori?

E l'AKP manterrà le sue posizioni o perderà terreno e in che misura?

Chi conquisterà i grandi comuni metropolitani? E se perde l'AKP, come sarà la scena politica ad Ankara?

Leggendo i giornali dell'opposizione si ha la sensazione che, dopo gli scandali, sia impossibile che l'AKP vinca le elezioni. Secondo loro in questi ultimi tempi Erdogan è diventato molto aggressivo proprio perché sa che perderà le elezioni. Per questi media, la domanda da porsi è solo sulla percentuale della sconfitta dell'AKP: perderà del 5, del 10 o del 15%?

I giornali vicino al partito dell'AKP non parlano per nulla di scandali. Al contrario raccontano di "strutture parallele", controllate dalla confraternita di Fetullah Gulen, che cospirano contro il governo dell' AKP.  Si esaltano pure i successi economici del governo, basati su una politica liberista, durante questi 12 anni di  continuo governo. La maggioranza di essi non dubita  che domani l'AKP guadagnerà tra il 45 e 47% dei consensi. Alcuni importanti quadri ritengono invece che il risultato finale si stabilizzerà  sul 38%, come nelle ultime amministrative del 2009 .

La sera del 30 marzo rimane da vedere cosa avrà deciso l'elettore turco. Erdogan si augura che il suo partito venga assolto. Egli ha dichiarato che la questione degli scandali verrà risolta dalla volontà popolare nel segreto dell'urna. L'opposizione si auspica invece che il popolo turco nel segreto delle urne invii un messaggio contro il nepotismo e l'autoritarismo di Erdogan e del suo partito AKP.

Nella ricerca di consensi, ieri si è diffusa la notizia secondo cui agli 1,3 milioni di persone che ricevono un'indennità di povertà, di vecchiaia e di invalidità, stanno  per essere aggiunte altre  300mila persone  che hanno un reddito mensile minimo  di 282 lire turche (circa 93,6 euro). Sino ora la soglia minima per l'indennità era di 124 lire turche (circa 41 euro).

Infine va pure rilevato che alle elezioni di domani, le grandi assenti sono le candidate femminili. Soltanto il 3,3% dei candidati sono donne: l'1.1% nel AKP; il 4,3% nel CHP e il 2,5% nel MHP.

 

 

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