06/10/2020, 08.59
KYRGYZSTAN
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Bishkek, accuse di brogli elettorali: manifestanti assaltano il Parlamento

Migliaia di supporter delle forze di opposizione hanno protestato contro il governo, accusato di aver manipolato le elezioni parlamentari. Osservatori Osce: accuse “serie” e “credibili”. A fuoco alcune sedi governative. Liberato l’ex presidente Atambayev. Attuale leader del Paese: Pronto a far ripetere il voto.

Bishkek (AsiaNews/Agenzie) – Un gruppo di manifestanti che chiede l’annullamento delle elezioni parlamentari ha fatto irruzione ieri sera nel Parlamento e in altri palazzi governativi. Migliaia di supporter delle forze di opposizione hanno protestato per tutta la giornata accusando le autorità elettorali di aver truccato l’esito del voto del 4 ottobre.

In base ai risultati ufficiali, solo quattro dei 16 partiti che si sono presentati hanno superato lo sbarramento del 7%: tre di questi hanno stretti legami con il contestato presidente Sooronbai Jeenbekov. Secondo gli osservatori elettorali dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), in linea di massima le operazioni di voto sono state gestite in modo corretto, ma le accuse di manipolazione sono “credibili” e rappresentano una “seria preoccupazione”.

I dimostranti hanno dato fuoco ad alcune parti della “Casa Bianca”, l’edificio parlamentare, e hanno distrutto un ufficio di Jeenbekov. Sfidando la resistenza delle Forze dell’ordine, hanno occupato la sede del Comitato statale per la sicurezza nazionale e liberato l’ex presidente Almazbek Atambayev, in custodia cautelare dal 2019 con l’accusa di corruzione.

Il locale ministero della Sanità ha riportato per ora un morto e 590 feriti, di cui 150 finiti in ospedale. Nella mattinata di oggi la situazione sembra essere tornata calma. Jeenbekov ha dichiarato di aver incontrato i leader dell’opposizione e di essere pronto a far ripetere il voto.

Bishkek è stata teatro di violenti proteste anti-governative già nel 2005 e nel 2010. Con la “rivoluzione dei tulipani” di 15 anni fa, una delle rivoluzioni “colorate” che hanno scosso le ex repubbliche sovietiche, la popolazione aveva rovesciato il regime di  Askar Akaiev.

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