Card. Alencherry: Accoglienza dei migranti, la missione della nuova eparchia di Melbourne
Mumbai (AsiaNews) - Una diocesi "necessaria per lo sviluppo delle comunità di migranti che dall'India e dagli altri Paesi sono giunti in Australia". Così ad AsiaNews Sua Beatitudine Mar George Alencherry, arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly dei siro-malabaresi (Kerala), commenta l'erezione dell'Eparchia di san Tommaso l'Apostolo a Melbourne, la prima diocesi dell'Australia destinata a servire i cattolici di rito siro-malabarese. Papa Francesco ne ha annunciato la creazione lo scorso 11 gennaio, nominando come vescovo mons. Bosco Puthur. Il prelato sarà anche Visitatore Apostolico per i fedeli che risiedono in Nuova Zelanda.
"Più di 35mila cattolici siro-malabaresi vivono in Australia - spiega ad AsiaNews il card. Alencherry - e sono tutti migranti. Essi hanno bisogno di un'integrazione completa, rispettosa delle loro proprie tradizione, ed è per questo che è stata creata la nuova diocesi". La Chiesa universale, sottolinea il porporato, "da sempre si preoccupa dei migranti. In questo momento storico, sta crescendo una cultura della coesistenza, che offre alla Chiesa un nuovo orizzonte [su cui lavorare]".
In tal senso, dare una struttura più regolare a questa comunità "sarà un beneficio per tutta la Chiesa cattolica. I cattolici dell'Australia sono molto attenti ai problemi dei loro migranti e accoglienti. Molti sacerdoti e religiosi indiani già lavorano con la Chiesa australiana, c'è un'ottima collaborazione".
La Chiesa cattolica siro-malabarese è una Chiesa di rito siriaco orientale nata in India lungo le coste del Malabar, l'attuale Stato del Kerala. La sede arcivescovile maggiore è quella di Ernakulam-Angamaly ed è retta dal card. Alencherry. In tutto il mondo la comunità conta circa 3,6 milioni fedeli.
La nuova diocesi australiana sarà la seconda diocesi siro-malabarese fuori dall'India, dopo l'erezione nel 2001 dell'Eparchia di san Tommaso l'Apostolo a Chicago. La cattedrale dell'eparchia di Melbourne sarà dedicata a "Santa Maria, Madre di Dio".
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