11/02/2023, 10.00
INDIA - VATICANO
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Card. Poola: con Maria alla ricerca di chi è debole

di card. Anthony Poola *

L'omelia tenuta dall'arcivescovo di Hyderabad, il presule dalit voluto da papa Francesco nel collegio cardinalizio, al santuario mariano di Guandala Matha per l'odierna Giornata mondiale del malato nella festa della Madonna di Lourdes: "La preghiera e la vicinanza verso chi soffre annuncia a tutti un nuovo modo di procedere insieme".

Vijayawada (AsiaNews) - La Chiesa cattolica celebra oggi in tutto il mondo la Giornata mondiale del malato, voluta da Giovanni Paolo II nel 1992 nella festa della Madonna di Lourdes. In occasione di questa ricorrenza l'arcivescovo di Hyderabad in India, il card. Anthony Poola - primo porporato proveniente da una famiglia di dalit (i cosiddetti fuori casta) - ha presieduto una Messa nel santuario di Gunadala Matha, una missione fondata un secolo fa da p. Ugo Pezzoni, missionario del Pime, nei pressi di Vijayawada in Andra Pradesh. Da alcuni anni, ormai, la festa della Madonna di Lourdes richiama in questo luogo decine di migliaia di fedeli. Pubblichiamo qui sotto un brano dell'omelia tenuta oggi dal card. Poola.   

La rivelazione ci dice che Dio è presente in mezzo a noi. Tutte le apparizioni mariane - a Lourdes, a Fatima, a Vailankanni, a Guadalupe o a Medjugorje - indicano chi è Dio e come dobbiamo rivolgerci a Lui.

Bernadette riassume magnificamente la sua esperienza delle apparizioni mariane a Lourdes: “Non posso spiegare a nessuno quello che ho visto, perché per quanto cerchi di spiegare, ognuno capisce a modo suo. Dio e la madre di Dio possono essere compresi solo quando ognuno di noi li vede faccia a faccia”. A Lourdes Bernadette ha ricevuto un'esperienza di Dio. L'esperienza di Dio accade a ciascuno di noi - leggendo la Parola di Dio, o partecipando alla Santa Messa, o facendo una novena, o partecipando a un ritiro, o nel nostro impegno per la liberazione degli oppressi. E Dio fa miracoli anche oggi. Per accorgercene abbiamo bisogno di occhi di fede.

In questa 31ª Giornata mondiale del malato, il nostro Santo Padre ha scelto il tema “Prenditi cura di lui: la compassione come esercizio sinodale di guarigione”. Egli infatti combina lo sguardo su tre dimensioni: una, la prima la Giornata mondiale del malato dell'11 febbraio; la seconda la sua enciclica Fratelli tutti; la terza l'attuale sinodo per una Chiesa sinodale 2021-2024.

Dice il papa: “La malattia fa parte della nostra condizione umana. Tuttavia, se la malattia è vissuta nell’isolamento e nell’abbandono, non accompagnata da cura e compassione, può diventare disumana”. Ci invita a riflettere sul fatto che è soprattutto attraverso l'esperienza della vulnerabilità e della malattia che possiamo imparare a camminare insieme secondo lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza.

Per porre le basi utilizza il testo di Ezechiele 34:3-4 e 15-16: il fondamento è la compassione di Dio. Dio rovescia i pastori che si nutrivano delle pecore e si pone come il vero pastore con compassione e cura. Dio viene a cercare i vulnerabili, i malati, i deboli e gli oppressi.

Nell'enciclica Fratelli tutti, attraverso un’interpretazione creativa della parabola del Buon Samaritano, papa Francesco ci invita a essere persone compassionevoli. Nella parabola, due viaggiatori, considerati pii e religiosi, vedono l'uomo ferito, ma non si fermano. Il terzo passante, invece, un samaritano, uno straniero disprezzato, è mosso da compassione e si prende cura di quello straniero sulla strada, trattandolo come un fratello. Così facendo, senza nemmeno pensarci, fa la differenza, rende il mondo più fraterno.

Quando siamo ammalati ci sentiamo abbandonati e soli. A volte possiamo pensare che Dio ci abbia abbandonato o che ci abbia trattato ingiustamente. La Giornata mondiale del malato invita alla preghiera e alla vicinanza verso chi soffre. Ma mira anche a sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie e la società civile su un nuovo modo di procedere insieme.

Il samaritano chiama il padrone della locanda a “prendersi cura” dell’uomo ferito (Lc 10,35). Gesù rivolge lo stesso appello a ciascuno di noi. Ci esorta ad “andare e fare altrettanto” (Lc 10,37). In questa giornata dobbiamo ricordare l'impegno degli operatori sanitari e sociali, dei familiari e dei volontari, attraverso i quali il bene si erge ogni giorno di fronte al male.

Oggi, rivolgendo lo sguardo alla Madonna di Lourdes, possiamo imitarla nella ricerca dei deboli e dei vulnerabili. Lei stessa ha sperimentato la vulnerabilità ai piedi della croce. Facciamo in modo di includere nel nostro cammino i malati. Che essi stiano al centro.

Mentre invochiamo l'intercessione di Maria, Arogya Matha, Salute degli Infermi, affidiamo a Lei tutti quanti sono malati - fisicamente, mentalmente e spiritualmente. Affidiamo a lei i nostri operatori sanitari, i familiari, i volontari, affinché attraverso di loro si costruisca un legame fraterno di comunione. Prendiamoci cura gli uni degli altri attraverso la compassione, che è un esercizio sinodale di guarigione.

* arcivescovo di Hyderabad

(ha collaborato Nirmala Carvalho)

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