07/12/2018, 10.56
CINA
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Chi sono i nemici di Xi Jinping? (II)

di Willy Wo-Lap Lam

Il presidente cinese si trova di fronte “all'opposizione degli amministratori regionali”: seri problemi di occupazione potrebbero tradursi in proteste di piazza. I favoritismi e le “epurazioni” che Xi ha operato nelle Forze armate sono causa di risentimento tra gli ufficiali dell’esercito. Intellettuali irritati dal “feroce controllo” sulla libertà di espressione. Gli allarmi economici minano la popolarità di Xi tra la borghesia cinese.

Hong Kong (AsiaNews) – A mettere in discussione il comando del “leader supremo” non sarebbero tanto gli attacchi del presidente Usa Donald J. Trump, quanto piuttosto i sempre più numerosi nemici all’interno dei confini nazionali. Tra i nostalgici delle politiche di Deng Xiaoping, gli amministratori regionali, i militari e gli intellettuali cresce infatti il malcontento verso le scelte di governo adottate da Xi. È la tesi sostenuta dal prof. Willy Wo-Lap Lam, docente della Chinese University di Hong Kong e autore di diversi libri sulla Cina. Proponiamo di seguito la seconda parte della sua analisi. Qui è possibile trovare il link alla prima. Per gentile concessione della Jamestown Foundation. (Traduzione a cura di AsiaNews).

È forse con l'obiettivo di pacificare i grandi clan del Partito che ancora favoriscono la riforma in stile Deng che Xi ha convocato un grandioso incontro di fine novembre a Pechino, per commemorare il 120mo compleanno del defunto capo di Stato Liu Shaoqi (RFA, 26 novembre 2018). Morto nel 1968 a causa della persecuzione di Mao Zedong, lui e Deng erano stretti compagni d'armi nel portare avanti la liberalizzazione orientata al mercato. Nell'elogio di Xi, lungo quasi 7mila caratteri, il legame Liu-Deng non è menzionato. Xi non ha evidenziato le battaglie di Liu con Mao se, negli anni '50 e nei primi anni '60 il Pcc, avesse dovuto o meno introdurre un'economia completamente dominata dallo Stato. Xi invece si è soffermato soprattutto sulle qualità morali di Liu come membro del Partito comunista, inclusa la sua opinione che tutti i membri del partito devono seguire senza riserve le istruzioni dello zhongyang (中央) o leader del Partito (Wenweipo.com [Hong Kong], 24 novembre; People’s Daily, 23 novembre).

È istruttivo confrontare il discorso di Xi con quello dell'ex presidente Hu Jintao in occasione delle celebrazioni per il 110mo compleanno di Liu, nel 2008. Nel suo discorso, Hu aveva osservato che la “principale contraddizione” nella società non è il conflitto ideologico, ma “la domanda della gente per il rapido sviluppo dell'economia e della cultura”. Hu aveva citato Liu mentre affermava che lo Stato “deve sfruttare appieno il libero mercato ed usare la legge dei prezzi per regolare la produzione” (People’s Daily, 12 novembre 2008). È quindi in dubbio che il plauso di Xi al contributo di Liu possa regalargli il sostegno dei seguaci di Deng.

Xi si trova di fronte anche all'opposizione degli amministratori regionali. Questi temono che la guerra commerciale aggravi la disoccupazione. Seri problemi di occupazione potrebbero tradursi in proteste di piazza, che influenzerebbero in modo negativo le opportunità di promozione dei quadri di livello locale. Alcuni analisti ritengono che l'impopolarità di Xi tra i funzionari regionali potrebbe essere una delle ragioni per cui quest'anno egli ha deciso di non convocare il quarto plenum del Comitato centrale  (Apple Daily, 5 novembre). Una riunione plenaria a novembre, per discutere del commercio sino-statunitense è stata ampiamente anticipata, ma una buona parte dei 204 membri effettivi e 176 sostituti del Comitato centrale sono quadri anziani delle province e delle città (Hong Kong Economic Times, 22 ottobre, HK01.com, 16 ottobre).

E mentre si preparava al 19mo Congresso del Partito, Xi ha dedicato la sua attenzione alla messa in sicurezza dei suoi protetti e alleati nel più esclusivo Politburo e nel suo Comitato Permanente; il Comitato centrale contiene ancora un certo numero di membri della Fazione della Lega della Gioventù, Comunista fondata dall'ex segretario Hu Jintao (BBC Chinese, 15 ottobre 2017). Se fosse convocato un plenum, Xi potrebbe scontrarsi con le domande dei membri del Comitato sulla sua capacità di combattere la nuova Guerra Fredda in corso tra Cina e Stati Uniti. È anche significativo il fatto che diversi dirigenti regionali servili, i quali devono a Xi il proprio avanzamento – ad esempio, i segretari di Partito di Tianjin, Pechino e Shanghai (rispettivamente Li Hongzhong, Cai Qi e Li Qiang) – sono stati stranamente reticenti ad elogiare la recente gestione di Xi in materia di politica interna ed estera. Infatti, Li Hongzhong è praticamente scomparso sui media ufficiali dal Congresso nazionale del popolo dello scorso marzo, mentre Li Qiang dal luglio scorso (Xinhua, 22 luglio; Xinhua, 15 marzo).

In quanto allievo di Mao, Xi è pienamente d'accordo con uno dei più citati dettami del Grande Timoniere: “Il potere politico nasce dalla canna del fucile”. Xi, che è anche presidente della Commissione militare centrale (CMC), da dicembre 2015 a gennaio 2016 ha scosso l'apparato di comando e controllo del PLA [Esercito Popolare di Liberazione] attraverso una profonda ristrutturazione. Il comandante in capo ha anche approfittato della riorganizzazione per collocare i suoi protetti in posizioni chiave a livello di sede centrale, mentre ha diretto ampie epurazioni tra i seguaci di due ex vicepresidenti del CMC, i generali Guo Boxiong e Xu Caihou (Xilu.com [Beijing], 15 agosto). Dall'anno scorso, Xi ha anche cercato di mettere da parte gli associati di due importanti nomine di Hu Jintao: l’ex capo di Stato maggiore, il gen. Fang Fenghui, e l’ex capo commissario politico, il gen. Zhang Yang (Liberty Times [Taipei], 16 ottobre). Visti i tradizionali circoli di potere nel PLA, è riuscito a offendere quattro gruppi delle Forze armate. Inoltre, non aiuta il fatto che il grosso degli ufficiali che hanno ricevuto promozioni veloci sotto la sua presidenza, prestavano servizio nell'ex Regione militare di Nanjing (NMR). Essa copre il Fujian e lo Zhejiang, dove Xi ha lavorato dal 1985 al 2007. Ad esempio, l'attuale capo del Dipartimento di lavoro politico, il gen. Miao Hua, il comandante delle Forze di terra, il gen. Han Weiguo, ed il comandante e commissario della Polizia armata del popolo, rispettivamente il gen. Wang Ning ed il gen. Zhu Shengling, sono tutti ex allievi dell'ex 31mo gruppo di Armata, che era un'unità della NMR con sede a Xiamen, Fujian (Ming Pao [Hong Kong], 22 ottobre; Radio French International Chinese Service, 14 ottobre 2017). È possibile che le spietate epurazioni di Xi delle potenti cricche nelle Forze armate, insieme al favoritismo con cui ha trattato le ex cariche della NMR, possano suscitare risentimento tra gli ufficiali del PLA.

Anche alcuni dei più importanti intellettuali della nazione si stanno irritando per il feroce controllo di Xi sulla loro libertà di espressione. A luglio, diversi audaci accademici, tra cui Xu Zhangrun della Tsinghua University, il veterano esperto di relazioni internazionali Zi Zhongyun e l’economista He Jiangbing hanno messo a repentaglio le loro carriere attaccando la “completa rianimazione della politica totalitaria” da parte dell'amministrazione attuale e la sua tendenza ad “abbracciare la ferocia e abbandonare la civiltà” (China Brief, 1° agosto; Theinitium.org, 24 luglio; Chinesepen.org, 20 luglio). Da allora, le critiche degli intellettuali a Xi sembrano essere state messe a tacere, probabilmente a causa degli avvertimenti mirati che l'amministrazione Xi ha rivolto agli uomini di lettere. Ad agosto, il Dipartimento per l'Organizzazione e il Dipartimento per la Propaganda del Partito hanno compiuto il raro passo di pubblicare un comunicato congiunto dal titolo “Circolare sull'avvio di una campagna per diffondere lo spirito delle lotte patriottiche e cercare risultati nella nuova era tra le grandi masse di intellettuali” ( 弘扬 在 广大 知识分子 中 深入 开展 "X 爱国 奋斗 精神, 建功立业 新 时代" 活动 的 通知 "; Xinhua, 11 agosto), un colpo d’avvertimento per i mal disposti delle classi colte.

La popolarità di Xi tra la fiorente borghesia cinese – stimata in circa 400 milioni di persone – potrebbe anche essere messa a rischio dall’innalzamento della marea di allarmi economici, tra cui il calo degli investimenti pubblici, la debole spesa dei consumatori ed un debito crescente tra i governi locali (Cn.reuters.com, 19 ottobre; Marketwatch.com, 18 ottobre). Mentre l'amministrazione di Xi è desiderosa di promuovere il consumo come nuovo pilastro della crescita, il potere di spesa della classe media è ridotto dalle alte rate del mutuo, con la capacità di consumo della gente comune finanziata sempre più dal debito. Di conseguenza, il rapporto tra il debito delle famiglie ed il PIL della Cina ha raggiunto il massimo storico del 49,1% nel 2017, segnando un aumento di quasi 20 punti percentuali negli ultimi cinque anni (Financial Review, 19 ottobre; South China Morning Post, 15 ottobre; Financial Times, 27 settembre). Se Pechino non riesce a guadagnare tempo per mettere in ordine la propria economia negoziando un accordo relativamente favorevole con gli Stati Uniti, Xi potrebbe vedere il suo sostegno erodersi in quello che forse è il settore più potente della popolazione. E nonostante il suo desiderio di servire più dei soliti dieci anni per un segretario del PCC, i suoi detrattori e nemici potrebbero coalizzarsi e negargli il tanto desiderato “lungo regno e stabilità perenne”.

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