25/06/2015, 00.00
CINA
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Cina, sequestrate 100mila tonnellate di carne avariata e vecchia di 40 anni

La merce proveniva da Brasile e India. Per evitare i dazi di importazione, i trafficanti la facevano transitare a Hong Kong, dove in parte veniva anche venduta. Nel mirino ci sono almeno 21 gruppi di trafficanti sparsi per tutta la Cina. Solo nell’Hunan arrestate 20 persone. Monta lo sdegno della popolazione per gli scandali alimentari sempre più frequenti nel Paese.

Pechino (AsiaNews) – Le autorità sanitarie e doganali cinesi hanno sequestrato più di 100mila tonnellate di carne avariata, in alcuni casi vecchia di più di 40 anni, e sono alla ricerca di circa 21 gruppi di trafficanti coinvolti nel traffico. Nel solo Hunan sono state arrestate 20 persone. La merce, del valore di circa 470 milioni di euro, proveniva da Brasile e India: per evitare di pagare i dazi sull’importazione, i trafficanti la facevano transitare per Hong Kong o il Vietnam e la introducevano nel Paese come “re-importata”.

L’operazione è stata condotta su scala nazionale. Un poliziotto racconta: “La carne puzzava in maniera impressionante, quando ho aperto la porta del container stavo per vomitare”. Tang Bo, funzionario della provincia dell’Hunan, spiega: “Per risparmiare denaro, i trafficanti trasportavano la merce in veicoli normali e non refrigerati. Quindi si è scongelata più volte prima di arrivare ai negozi”.

L’inchiesta ha fornito particolari terribili sul commercio di carne. Fra le carni avariate vi erano manzo, zampe di gallina e collo di oca: tutti prodotti molto usati nella cucina cinese. In particolare il manzo congelato, fondamentale per la preparazione della “pentola mongola”. A Chongqing una partita da 8.130 tonnellate di manzo è rimasta in vendita dal giugno 2013 al luglio 2014.

Lao Yibo, critico culinario con base a Guangzhou, spiega che la fibra muscolare del manzo avariato è molto più scura del normale e sottolinea che l’uso di carni congelate rende i piatti estremamente acquosi. In un intervento apparso sui media nazionali, consiglia alla popolazione di evitare piatti molto marinati o speziati: questi trattamenti potrebbero infatti essere un trucco per nascondere la presenza di carne marcia nel piatto.

La popolazione di Hong Kong ha lanciato un dibattito online dopo l’emersione di questo scandalo. Sul sito del South China Morning Post, numerosi lettori sottolineano che “soltanto una grande e ricca organizzazione può tenere per 40 anni della carne in freezer. Nel caso della Cina, soltanto il Partito se lo sarebbe potuto permettere”. Un altro lettore biasima invece l’attitudine dei cinesi nei confronti del cibo: “L’altro giorno un ristorante di Hong Kong offriva sushi a due dollari. Invece di insospettirsi, i clienti facevano la fila per entrare. Quindi di cosa ci lamentiamo?”.

Tuttavia, il senso dominante è quello della disperazione. L'insicurezza alimentare e gli scandali legati alla produzione di cibo sembrano essere una piaga insanabile nel Paese. Negli ultimi anni, complice la totale mancanza di controllo da parte del governo, il gigante asiatico è stato al centro di scandali legati ai prodotti alimentari serviti sulle tavole cinesi. Nel 2008 sei neonati sono morti e circa 300mila bambini si sono ammalati dopo aver consumato latte in polvere contaminato alla melamina, usato per innalzare il livello di azoto presente nel latte e falsificarne l'apporto proteico. Si sono poi registrati casi di dentifrici con reagenti chimici; ratto servito al posto dell'agnello; gamberetti alla colla e persino tè verde al pesticida. 

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