Dhaka 'bloccata' da esplosioni e incendi. Atteso il verdetto Tpi sull'ex premier Hasina
Tensione altissima nella capitale del Bangladesh e altre zone con violenze prendono di mira veicoli e spazi pubblici nei giorni delle proteste indette dalla Awami League contro il "governo illegale" di Yunus. Una ventina gli attacchi fino a ieri sera, con pattugliamenti e posti di blocco. I leader del partito escluso dalle elezioni negano ogni coinvolgimento e parlano di manovra del governo per screditarlo. Oggi chiusura di uffici e scuole.
Dhaka (AsiaNews) - Dhaka e numerose zone del Bangladesh sono in preda al panico dopo un’ondata di attacchi incendiari ed esplosioni di bombe rudimentali che hanno preso di mira veicoli e spazi pubblici. Oggi le strade della capitale sono stranamente deserte, con il traffico e la mobilità dei pedoni drasticamente ridotta a causa dell’alto livello di allerta imposto dalle forze di sicurezza.
Le violenze precedono l’annuncio del Tribunale penale internazionale (Tpi) del verdetto in un processo per crimini contro l’umanità contro Sheikh Hasina, ex prima ministra destituita in seguito alla rivolta popolare studentesca di massa dell’estate del 2024. L’avvicinarsi della data del verdetto, fissata per oggi, 13 novembre, ha intensificato i disordini politici in tutto il Paese.
I disordini coincidono con il “blocco di Dhaka” indetto dalla Awami League (il partito di Hasina escluso dalle imminenti elezioni ndr), che ha annunciato proteste a livello nazionale dal 10 al 13 novembre e ha esortato i cittadini a sospendere tutte le attività oggi. In un videomessaggio, Jahangir Kabir Nanak, membro del presidio del partito, ha esortato i sostenitori a “chiudere tutti i veicoli, gli uffici, i tribunali e gli istituti scolastici” per protestare contro quello che ha definito il “governo illegale e militante di Yunus”, primo ministro dall’8 agosto 2024, dopo Sheikh Hasina.
Ieri sera, la polizia, la Guardia di frontiera del Bangladesh (Bgb) e altre forze dell’ordine hanno intensificato i pattugliamenti e i posti di blocco in tutta Dhaka. Le perquisizioni sono state intensificate nelle zone sensibili, poiché le autorità cercavano di prevenire ulteriori disordini. L’avvertimento è chiaro: “Chiunque tenti di compiere atti di violenza sarà arrestato in base all’allerta massima”.
Nonostante queste misure, gli attacchi sono continuati durante la notte. Secondo i vigili del fuoco, almeno cinque veicoli sono stati incendiati la scorsa notte a Dhaka, Tangail, Munshiganj, Gopalganj e Shariatpur. Tra gli incidenti si segnalano un autobus bruciato vicino alla stazione ferroviaria di Kamalapur alle 2:45 del mattino, un camion dato alle fiamme a Gazaria dopo le 3:30 e un pick-up distrutto fuori dall'Ufficio dei Lavori Pubblici a Gopalganj, intorno alle 4:45 del mattino. Fortunatamente non sono state segnalate vittime, anche se un autista di autobus addormentato è rimasto ucciso in un incendio precedente.
Da martedì a ieri sera sono stati segnalati almeno 20 attacchi in tutto il Paese, tra cui incendi dolosi su diversi autobus, un treno e una banca, nonché esplosioni di bombe artigianali e bombe molotov nei pressi di istituti scolastici e uffici governativi. Le autorità sospettano che dietro la violenza ci siano motivazioni politiche, anche se i leader della Awami League negano qualsiasi coinvolgimento e accusano il governo di aver inscenato gli incidenti per screditare il loro movimento, che sostiene Hasina.
La Awami League sostiene che il suo programma di blocco abbia ricevuto “un sostegno pubblico senza precedenti”, accusando il governo di cospirare per minare il suo movimento democratico. In un comunicato stampa, il partito ha condannato quelli che ha definito “falsi casi di molestie” e ha promesso di continuare la sua lotta per i diritti politici.
Le strade della capitale, solitamente congestionate dal grande traffico, oggi sono in gran parte deserte, a testimonianza del panico diffuso. Le attività commerciali, le scuole e i tribunali sono rimasti chiusi, mentre le fabbriche hanno operato a capacità ridotta. “La situazione è tesa ovunque”, ha detto un residente di Dhaka, descrivendo l’atmosfera come “peggiore degli hartal del passato”.
I funzionari hanno assicurato alla cittadinanza che le forze di sicurezza stanno lavorando per ripristinare l’ordine. “Siamo in stato di massima allerta e monitoriamo ogni sviluppo”, ha affermato un alto funzionario di polizia. Le squadre dei vigili del fuoco rimangono dispiegate nei punti caldi per rispondere rapidamente ai diffusi tentativi di incendio doloso. Mentre la nazione attende il verdetto del tribunale, l'incertezza incombe sul possibile ulteriore aggravarsi delle violenze. Per ora, Dhaka rimane praticamente sotto assedio, con la paura e la polarizzazione politica che aggravano la crisi.




