17/07/2004, 00.00
THAILANDIA
Invia ad un amico

Dichiarazione d'impegno contro l'Aids da parte dei leader religiosi

Bangkok (AsiaNews/Ucan) – I leader religiosi che hanno partecipato al XV Congresso internazionale sull'Aids, dopo la conclusione dei lavori hanno pubblicato una "dichiarazione d'impegno" in cui affermano che la risposta alla pandemia è ancora inadeguata.

Nella dichiarazione, i leader di quattro religioni del mondo – buddismo, cristianesimo, islam ed ebraismo – dichiarano che non si fermeranno fino a quando non si realizzerà la promessa che tutti abbiano accesso a cure e medicinali – "accesso per tutti" - e la speranza di un mondo senza Hiv/Aids. "Accesso per tutti" è stato il tema del Congresso internazionale, svoltosi tra l'11 e il 16 luglio a Bangkok.

Di seguito riportiamo il testo integrale della dichiarazione rilasciata dai leader religiosi:

Il tragico tributo dell'Hiv/Aids, così come la continua e rapida diffusione nella maggior parte del mondo, rende urgente l'appello per un nuovo impegno dei credenti verso l'obiettivo dell'"accesso per tutti".

La crisi dell'Hiv/Aids ci ha riunito insieme perché tutti conviviamo con questa malattia. È necessario che le diverse comunità religiose condividano conoscenze ed esperienze in modo che i nostri sforzi diventino sempre più efficaci e completi. Cercheremo di avviare una nuova cultura della cooperazione interreligiosa, rispettando l'unicità delle nostre tradizioni ma puntando ai valori che condividiamo - la dignità della persona e i diritti umani.

Le comunità religiose hanno fatto abbastanza per rispondere alle sfide urgenti che l'Hiv/Aids pone a individui, comunità e a tutta la famiglia umana? NO! Come leader delle comunità religiose, riunite per la XV Conferenza internazionale sull'Aids, a Bangkok, l'11-16 luglio 2004, riconosciamo con molto rammarico che spesso abbiamo risposto con pregiudizio, ignoranza, paura, atteggiamento giudicante.

Siamo determinati a lavorare insieme e all'interno delle nostre comunità per:

-          Promuovere dignità, uguaglianza, diritti per tutti;

-          Discutere in modo aperto e accurato dell'Hiv/Aids e di tutti i mezzi efficaci di prevenzione;

-          Lavorare per eliminare le cause alla base dell'Hiv/Aids, comprese diseguaglianza di genere, pregiudizi contro stili di vita e orientamento sessuale diversi da quelli della maggior parte della comunità, ingiustizie, distribuzione iniqua della ricchezza;

-          Vincere silenzio, stigmatizzazione, discriminazione, rifiuto e paura;

-           Rifiutare quanto detto detto da alcuni leader religiosi, che l'Aids è una forma di punizione o retribuzione divina;

-          Premere per ottenere maggiori risorse per la lotta all'Hiv/Aids;

-          Riportare le "buone azioni" e sostenere la ricerca per identificare i mezzi più efficaci di prevenzione e cura;

-           Garantite l"accesso per tutti" a un'educazione e conoscenza preventiva ed efficace, a cure e trattamenti completi e alla piena partecipazione nella comunità.

 

Le nostre comunità religiose portano il contributo di esperienze ricche e risorse uniche per adempiere a questi impegni. In maniera specifica ecco cosa faremo:

Implementeremo politiche presso le nostre strutture e istituzioni per combattere ogni tendenza a emarginare le persone che hanno contratto l'Hiv/Aids, sia impiegati sia membri delle nostre comunità.

Con le persone e per le persone che hanno contratto l'Hiv/Aids, chiederemo prezzi più bassi per farmaci e test di laboratorio e l'accesso a formazione, counseling, test volontari e assistenza.

Ci appelleremo a tutti quelli che hanno incarichi politici, in collaborazione con tutti i membri della famiglia umana, affinché adempiano alla grave responsabilità di realizzare il sogno dell' "accesso per tutti" nella vita quotidiana in tutto il mondo, fra tutti i gruppi di persone e a ogni livello e effettuino un controllo maggiore, serrato e trasparente a questo riguardo.

Garantiremo, attraverso attività educative e incontri della comunità, accurata informazione sui modi che impediscono un'ulteriore diffusione dell'Hiv.

Impegneremo le nostre strutture sanitarie - dai servizi altamente specializzati alle cliniche dei villaggi - così come i nostri sistemi di formazione e sviluppo sociale e comunitario, ad applicare queste strategie in modo completo, universale ed equo.

Destineremo fondi aggiuntivi attingendo dalle risorse delle nostre comunità religiose, per aumentare il nostro contributo alla lotta all'Hi e ci impegniamo a una gestione attenta e a un uso responsabile dei fondi che ci affidano i donatori delle nostre comunità e della comunità internazionale.

Coinvolgeremo le persone che hanno contratto l'Hiv, molte delle quali appartengono alle nostre comunità religiose, nel contrastare questa pandemia.

Presteremo particolare attenzione alle pratiche delle nostre tradizioni religiose che aumentano la vulnerabilità delle donne e delle ragazze, che portano anche il peso maggiore nella lotta a questa pandemia.

Promuoveremo risposte adeguate agli speciali bisogni dei bambini rimasti orfani e resi vulnerabili dall'Hiv/Aids.

Promuoveremo attività di preghiera e formazione sull'Hiv nei nostri luoghi culto e incoraggeremo la scelta di giorni o settimane speciali di preghiera o altre pratiche religiose per soffermarsi sull'Hiv/Aids.

Ci impegniamo a controllare e valutare i nostri progressi per la realizzazione degli obiettivi esposti in questa dichiarazione.

L'Hiv/Aids non conosce confini. Tutte le nostre comunità religiose convivono con essa, e un filo comune nelle nostre religioni è la speranza ispirata dalla fede. Non ci fermeremo fino alla realizzazione della promessa dell'"accesso per tutti" e della speranza di un mondo senza l'Hiv/Aids.

 

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Thailandia, i malati di Aids "hanno bisogno di essere curati anche nello spirito"
01/12/2005
Sono 840.000 i malati di HIV in Cina
30/11/2005
Tokyo conferma il terzo caso di contagio da coronavirus
25/01/2020 10:29
Pechino, attivisti anti-Aids chiedono l’aiuto del governo
02/12/2009
Thailandia, confermato caso numero 20 di influenza aviaria
31/10/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”