29/10/2010, 00.00
INDIA
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False accuse di molestie contro il missionario picchiato da 300 indù in Karnataka

di Nirmala Carvalho
Il provinciale dei Missionari della Santa Croce afferma che fratel Phillip Nononha è vittima di un complotto, organizzato dagli indù con la complicità delle autorità. Per il religioso le accuse di molestie sono solo un pretesto per espropriare la scuola della Holy Cross di Whitefield dei suoi terreni per favorire il locale tempio indù.

Mumbai (AsiaNews) – Picchiato da oltre 300 indù e umiliato dai media, fratel Phillip Noronha, missionario della Santa Croce e vicerettore della Holy Cross School di Whitefield (Karnataka) deve ora difendersi dalle false accuse di molestie mosse dai genitori di alcuni studenti della sua scuola.   

Ieri, la polizia, in complicità con gli assalitori, lo ha trattenuto per oltre 2 ore all’interno della locale stazione di Whitefield, rilasciandolo solo dopo il pagamento di una cauzione.

In comunicato inviato ai media locali, Fratel Sesu Ray, CSC, superiore provinciale dei Missionari della Santa Croce, conferma che tutte le accuse mosse contro il religioso sono false e orchestrate ad arte dagli indù. Egli accusa la polizia di essere complice degli assalitori il cui scopo è solo quello espropriare la scuola cattolica dei terreni in favore  del vicino tempio indù.  

“C’è stata una grave violazione dei diritti umani contro fratel Phillip – afferma – tutte le accuse sono infondate e infamenti”. Il provinciale fa osservare che gli autori del pestaggio, compresi i genitori dei due studenti, hanno più volte minacciato il religioso per il suo eccessivo interesse nei confronti del contenzioso sulla proprietà dei terreni tra la scuola e il tempio indù. Per formulare le accuse di molestie lo hanno costretto a dire davanti alle televisioni, mentre lo picchiavano, di aver usato in classe parole sconce. “Tutto ciò – continua fratel Sesu – conferma che queste persone avevano ben altri motivi per assalire fratel Phillip, rispetto a quanto hanno riferito alla polizia e ai media. Lui – continua – non ha mai usato in classe un linguaggio scurrile e non si è mai comportato in modo inopportuno con i suoi studenti”.    

Fratel Sesu denuncia il comportamento della polizia che dopo il pestaggio ha trattenuto per oltre due ore il missionario prima di poter presentare la sua versione dei fatti alle autorità di Whitefield. Il provinciale sottolinea inoltre che le accuse di molestie contro fratel Phillip sono state presentate solo il 24 ottobre, mentre il linciaggio è avvenuto il 23. Ciò avrebbe favorito la procedura legale contro di lui.

“Chiediamo alle autorità  – aggiunge - di adottare immediatamente provvedimenti contro chi ha attaccato fratel Phillip e contro tutti coloro che si celano dietro a questo complotto”.  

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