Fame nel mondo: per la Fao sono i passi avanti dell’India a farla diminuire
I nuovi dati diffusi ieri dal vertice di Addis Abeba fanno registrare un altro lieve miglioramento a livello globale, portando all’8,2% (circa 672 milioni di persone) la popolazione del Pianeta che soffre di denutrizione. Ma sono principalmente i 19,4 milioni di indiani usciti nell'ultimo anno dalle statistiche su questa fascia più a rischio a compensare i gravi aumenti in Africa e Medio Oriente.
Milano (AsiaNews/Agenzie) - Non aumentano. Anzi, per il terzo anno consecutivo addirittura diminuiscono le persone che nel mondo soffrono la fame. Oggi sono circa 673 milioni di persone, l’8,2% della popolazione globale: tre decimali e (soprattutto) circa 15 milioni in meno rispetto a dodici mesi fa. Ma si tratta di un calo troppo lento: andando avanti con questo ritmo le proiezioni dicono nel 2030 saranno ancora almeno 512 milioni, lontanissimi cioè da quell’obiettivo Fame Zero che le Nazioni Unite avevano posto ambiziosamente per questa data.
È il quadro generale raccontato dai dati del SOFI2025 (The State of Food Security and Nutrition in the World 2025), il più importante rapporto annuale sul tema della fame diffuso ieri pomeriggio dalla Fao da Addis Abeba, dove in corso il vertice dell’Onu sull’alimentazione. Ma di grande interesse sono soprattutto i dati più specifici che riguardano le diverse aree del mondo (vedi figura 2). Scorrendoli si scopre infatti che i miglioramenti non riguardano omogeneamente tutto il Pianeta: ci sono aree dove la fame al contrario aumenta, come in Africa e anche nel Medio Oriente, prostrato dalle guerre. Se dunque il saldo è positivo oggi lo si deve principalmente ad alcune regioni dell’Asia oltre che (in maniera molto minore) all’America Latina.
Guardando il continente asiatico nel suo complesso oggi sono 323,4 milioni i suoi abitanti che soffrono la fame, cioè il 6,7% della sua popolazione. Ancora tanti, evidentemente. Ma comunque sono 23,8 milioni di persone in meno rispetto ad appena dodici mesi fa. Un passo avanti importante reso possibile - specifica la Fao - soprattutto dai nuovi dati forniti dall’India, che da sola nel 2024 avrebbe fatto uscire 19,4 milioni di persone dall’area della denutrizione. E se si guardano gli ultimi due anni, il numero sale addirittura a 47,1 milioni di persone. È un dato che certamente va rapportato al miliardo e 400 milioni di abitanti dell’India; e infatti secondo la Fao gli indiani che tuttora soffrono la fame restano 149,9 milioni, che corrispondono tuttora a circa il 22% delle persone affette da denutrizione in tutto il mondo. Ma resta il fatto che appena due anni fa gli indiani all’interno di questo gruppo erano 197 milioni. Vuol dire che in 24 mesi sarebbero diminuiti di un quarto.
Il caso dell’India è il più eclatante ma non è isolato: anche altri Paesi dell’Asia meridionale e del Sud-est asiatico stando alle stime della Fao hanno fatto registrare progressi importanti. Anche escludendo del tutto l’India, infatti, l’Asia conta oggi 4,4 milioni di affamati in meno rispetto alla fotografia di soli dodici mesi fa- E questo nonostante nel conto siano compresi 1,2 abitanti del Medio Oriente che al contrario sono precipitati in questo gruppo. Il che vuol dire, dunque, che sono 5,6 milioni le persone che negli altri Paesi hanno visto migliorare la loro condizione.
Sono dati da prendere per quello che sono: rilevazioni statistiche, che evidentemente non possono restituire da sole tutta la complessità di un fenomeno che spesso si nasconde là dove è più difficile raccogliere dei numeri. Ma pur con tutti i loro limiti, segnalano una tendenza generale che è importante registrare. E che varrà la pena di approfondire.
16/10/2013
18/12/2021 08:00