03/06/2025, 13.18
INDIA
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Fondamentalisti indù contro suora e giovani su un treno: 'Conversioni forzate'

di Nirmala Carvalho

La religiosa stava accompagnando alcune ragazze nel Chhatisgarh per motivi di studio in vista della vita religiosa. Assaliti da un gruppo di militanti del Bajrang Dal nonostante fossero tutti cristiani dalla nascita. Fermate dalla polizia ferroviaria sono state liberate grazie all'intervento di tre avvocate. Mons. Sual Singh ad AsiaNews: "Violata libertà di movimento garantita dalla costituzione".

Bhubaneswar (AsiaNews) – Fatte scendere da un treno perché falsamente accusate di conversioni religiose e tratta di esseri umani nell’India del fondamentalismo indù. È quanto è capitato in Orissa a una giovane suora di una congregazione religiosa che viaggiava con quattro candidate e altri due giovani sul Rajya Rani Express. Nella tarda serata del 31 maggio è stata bloccata da un gruppo di militanti del Bajrang Dal alla stazione di Khorda Road, nel distretto di Jatni. Sr. Rachana Nayak, 29 anni, religiosa del convento di Bhopal della Congregazione della Santa Famiglia, è stata falsamente accusata di conversione religiosa da parte del gruppo radicale indù. Insieme al gruppo di giovani - tutti già cristiani dalla nascita - sono stati trattenuti tutta la notte dalla Railway Protection Force (RPF), una forza di polizia armata sotto il ministero delle Ferrovie dell’India. Sono state poi liberate grazie all’intervento di alcune avvocatesse per i diritti umani.

“Alcune giovani donne sono vittime di traffico di esseri umani tramite lusinghe legate all’educazione – hanno accusato i radicali indù -. Vengono portate con la forza dalla stazione ferroviaria di Berhampur. Il nostro team le ha viste piangere e le abbiamo trovate nei vagoni S-4 e S-5 del treno Raja Rani. Si tratta di conversione religiosa con lusinghe di denaro, tentazioni, ricchezza e false promesse. Insegnano inglese e le trafficano verso Paesi stranieri”.

“Erano saliti a Berhampur sabato sera, uno dei giovani era il fratello minore della suora”, racconta ad AsiaNews l'avvocata Sujata Jena, che faceva parte del team di donne avvocato intervenuto in loro difesa. “Erano dirette a Jharsuguda, da dove avevano intenzione di proseguire per il Chhattisgarh, dove le ragazze avrebbero ricevuto una formazione in varie competenze e nell'inglese parlato. Alcune persone hanno iniziato a importunarli sul treno e hanno accusato la suora di essere coinvolta in conversioni religiose. Si sono giustificati dicendo che erano tutti cristiani e che la suora non aveva nulla a che fare con le conversioni religiose, ma nessuno li ha ascoltati".

Le avvocatesse sono venute a conoscenza della questione domenica mattina e si sono precipitate a Khorda. “Durante le indagini, è emerso che tutti gli arrestati avevano più di 18 anni, tranne una ragazza che ne aveva 17. Sono tutti alfabetizzati", ha affermato Jena raccontato che i genitori delle donne sono arrivati alla stazione di polizia e le hanno riportate ai loro villaggi, riluttanti a lasciarle proseguire per il Chhattisgarh. Anche i due giovani sono tornati a casa.

Il vescovo di Sambalpur mons. Niranjan Sual Singh commenta la vicenda ad AsiaNews: «Questa notizia delle giovani candidate interrogate da attivisti di destra sul treno e costrette a scendere è inquietante e allarmante... Siamo cittadini rispettosi della legge, queste cose non dovrebbero accadere. La costituzione ci garantisce la libertà di muoverci ovunque. Questo fatto ci ha ferito profondamente».

“È triste che le candidate e le suore vengano molestate in questo modo nella libera India e falsamente accusate di conversione religiosa,” commenta Pradeep Kumar Behera, sacerdote cattolico dell’arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar.

“Ringrazio le tre avvocate Clara D’Souza, Sujata Jena e Sevanti Soreng che si sono personalmente recate dalle detenute e hanno lavorato instancabilmente e saggiamente per la loro salvaguardia - aggiunge Aruna Jose, superiora provinciale a Delhi della Congregazione della Santa Famiglia -. Rachana e le giovani ragazze hanno dimostrato una fede profonda e un coraggio eccezionale in questo momento di detenzione illegale da parte dei radicali religiosi”.

Fondata nel 1914 la Congregazione della Santa Famiglia è un istituto religioso femminile indigeno il cui carisma che include l’educazione delle donne, con un focus sulla promozione dei valori cristiani all’interno delle famiglie. È stata fondato da santa Mariam Thresia Chiramel e dal cofondatore p. Joseph Vithayathil, anche lui venerabile. Ha la sua sede a con sede a Thrissur, in Kerala, e conta 11 province in India.

(ha collaborato Purushottam Nayak)

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