02/03/2023, 08.58
UZBEKISTAN
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I conti stellari del visto uzbeko

di Vladimir Rozanskij

Procedura semplificata con esborsi di almeno un milione di dollari. Rischio che il Paese diventi una grande macchina per il riciclaggio dei soldi. Oligarchi russi in prima fila. La Ue non è immune alla pratica del visto in cambio di investimenti. In Turchia cittadinanza per 425mila dollari e apertura di conti bancari.

Mosca (AsiaNews) – Le autorità dell’Uzbekistan hanno deciso la concessione dei visti di soggiorno permanenti e la cittadinanza agli stranieri in cambio di investimenti significativi, una pratica diffusa in molte nazioni. Verrà data la cittadinanza uzbeka con procedura semplificata alle persone fisiche che concludono pratiche finanziarie nel Paese, mettendo soldi in progetti da realizzare per l’equivalente di almeno un milione di dollari. Verranno accolti in via prioritaria anche rinomati studiosi, sportivi, operatori della cultura e dell’arte.

Queste modifiche alla legge “Sulla cittadinanza della repubblica dell’Uzbekistan” sono state affidate alla pubblica discussione nella società, e molti osservatori ritengono che potrebbero trasformare il Paese in una grande macchina per il riciclaggio dei soldi, con anche il pericolo di finire sotto sanzioni secondarie.

Le modifiche non chiariscono quali siano i “progetti da un milione” che assicurano la cittadinanza, e quali parametri debbano rispettare. Si tratta di un ampliamento di concessioni in vigore fin dal 2019, quando si intendeva attirare le aziende straniere con forti incentivi agli investimenti, includendo anche i membri delle famiglie con il rilascio dei “visti finanziari”. Già da allora, gli stranieri che investono dai 3 milioni di dollari in su ottengono il visto di soggiorno in brevissimo tempo.

Esiste inoltre la possibilità di ottenere il permesso permanente per i cittadini di alcuni Paesi specifici, grazie all’acquisto di immobili in Uzbekistan, che diventa così uno dei Paesi più attraenti per il riciclaggio di denaro. Il desiderio è ovviamente quello di trovare ogni strada per sostenere il forte sviluppo della società uzbeka, riducendo il debito dello Stato, aumentando i posti di lavoro e il numero degli specialisti qualificati.

Un ex diplomatico e giornalista uzbeko che oggi vive in Svizzera, Alisher Taksanov, è uno dei più insistenti nel segnalare il rischio della deriva criminale nelle finanze statale. Egli osserva che “secondo le statistiche negli ultimi tempi l’aumento dei traffici e scambi finanziari dell’Uzbekistan riguarda soprattutto la Russia; le autorità di Taškent chiedono alla Ue di togliere le sanzioni a Usmanov, l’oligarca uzbeko di Putin, e proprio in questo momento si vuole dare la cittadinanza ai grandi investitori... non mi sembrano coincidenze casuali”.

In pratica “si vuole trasformare l’Uzbekistan in un paradiso offshore, per ripulire i capitali russi, quelli degli oligarchi sotto sanzioni”, secondo Taksanov: “Mirziyoyev gioca col fuoco, per difendere il suo amico Putin”. Tashkent ha sempre attirato gli stranieri per il suo clima mite, i bassi prezzi degli immobili e le tasse altrettanto ridotte, al 12% come in Russia.

Gli altri Paesi dell’Asia centrale non hanno introdotto ancora tali pratiche di favore per gli stranieri, e in particolare per i russi, al massimo sono fermi ai visti in cambio di soldi, e l’Uzbekistan sta diventando di fatto il leader regionale del commercio di cittadinanza. In Kazakistan la cittadinanza “abbreviata” è riservata solo ai nativi kazaki di altri Paesi.

La cittadinanza in cambio di investimenti è una pratica molto diffusa al mondo: nell’ultimo decennio nei Paesi membri della Ue sono stati destinati a questo scopo oltre 27 miliardi di dollari, soprattutto in Grecia, Malta, Bulgaria e Portogallo, nonostante una certa contrarietà da parte dei vertici europei. Rimane forte il sospetto di manovre per il riciclaggio di denaro sporco, per nascondere la corruzione e sfuggire alla tassazione del proprio Paese d’origine.

Uno dei Paesi più disponibili ad accogliere gli investimenti stranieri oggi è la Turchia, su cui si riversano russi, bielorussi e ucraini. Anche qui le autorità di Ankara stanno rendendo più semplici le procedure per ottenere il visto in cambio di fondi, concedendo la cittadinanza per 425mila dollari e apertura di conti bancari. Le opposizioni turche lamentano che “anche i terroristi possono diventare nostri concittadini”, ciò che in qualche caso sembra già verificarsi in Uzbekistan.

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