12/11/2022, 08.54
EGITTO - RUSSIA
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Il Cairo e Mosca avviano la seconda fase dei lavori alla centrale nucleare

Rosatom ha ricevuto i permessi per proseguire il progetto atomico. Completate le verifiche sulla sicurezza, le autorità hanno concesso il nulla osta. Test operativi entro i prossimi quattro anni. Dalla Cop27 a Sharm El Sheikh numeri allarmanti sui disastri causati dagli eventi atmosferici in Asia, danni per miliardi. 

Il Cairo (AsiaNews) - L’Egitto, con la collaborazione di Mosca che da tempo gioca la “carta nucleare” per rilanciare le alleanze in Medio oriente e Nord Africa, si prepara realizzare la seconda unità dell’impianto atomico di Dabaa a cinque mesi dalla realizzazione della prima. La società statale russa Rosatom, responsabile dei lavori della prima centrale nucleare nel Paese dei faraoni, ha ricevuto i permessi per avviare il passo successivo di un progetto ritenuto strategico dal Cairo per soddisfare il fabbisogno energetico. 

Il via libera ufficiale è giunto il 31 ottobre dal consiglio di amministrazione dell’Autorità di regolamentazione nucleare e radiologica egiziana (Enrra), che preme sull’acceleratore per la centrale in fase di realizzazione a nord-ovest del Cairo. In questa fase è arrivato anche il nulla osta della Autorità egiziana per le centrali nucleari (Nppa), che ha esaminato e ottenuto le garanzie in tema di sicurezza degli impianti e dell’iter di costruzione. 

Una nota diffusa da Enrra spiega che sono stati effettuati i rilevamenti radiologici necessari per verificare che siano rispettati i “massimi livelli di sicurezza” per il progetto nucleare a El-Dabaa in accordi con “i più elevati standard internazionali”. L’autorità ha compiuto una serie di ispezioni al sito e avviato le procedure per la costruzione della base del cosiddetto “bacino di contenimento” con una profondità di 4 metri, parte essenziale dell’impianto assieme ai sistemi di sicurezza, il nucleo, i generatori e il compressore.

Ali Abdel Nabi, ex vice-capo Nppa, spiega ad al-Monitor che il bacino di contenimento è progettato per sostenere un terremoto di magnitudo 8, collisione con aeromobili, alluvioni e uragani. “È attrezzato - aggiunge - per proteggere la stazione da qualsiasi disastro naturale, per scongiurare la fuoriuscita di materiali radioattivi nell’ambiente”. Il progetto comprende la costruzione di quattro unità russe VVER-1200 (AES-2006) di reattori ad acqua pressurizzata (Pwr) con una capacità di 1.200 megawatt per unità, fra i reattori più comuni al mondo. Posizionate le parti, aggiunge l’esperto, “verranno condotti test operativi, che potrebbero iniziare entro i prossimi quattro anni”.

Nppa è proprietario e responsabile esecutivo del progetto, i principali appaltatori sono società legate a Rosatom, mentre il costo di realizzazione del reattore è attorno ai 30 miliardi di euro “Concedere il permesso di costruire la seconda unità - sottolinea Maher Aziz, membro del World Energy Council - significa che il programma sta andando bene e […] che il progetto è finora un successo”.

Intanto alla conferenza Onu sul clima (Cop27) in programma dal 6 al 18 del mese a Sharm El Sheikh emergono numeri allarmanti circa i danni all’economia delle nazioni asiatiche provocata dalla siccità e fenomeni estremi: nel 2021 si è registrato un aumento del 63% rispetto al ventennio precedente; i disastri provocati dalle alluvioni del 23% e quelli da smottamenti e frane del 147%. Secondo i dati dell’Organizzazione meteorologica mondiale, lo scorso anno si contano oltre 100 disastri naturali nel continente, l’80% dei quali collegati ad alluvioni e tempeste, almeno 48,3 milioni le persone affette dai disastri naturali con danni per oltre 35 miliardi di euro. A livello di Paesi, nel 2021 le inondazioni hanno provocato danni per 18 miliardi di euro in Cina, a seguire India per 3,2 miliardi e Thailandia circa 0,6 miliardi. ). Le tempeste hanno causato danni soprattutto in India (4,4 miliardi), Cina (tre miliardi) e Giappone (due miliardi). 

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