Kerala: il BJP corteggia l'elettorato cristiano in vista delle elezioni locali
Per le elezioni degli enti locali del 9 e 11 dicembre, il partito guidato dal primo ministro indiano Narendra Modi ha presentato un numero inedito di candidati cristiani. La Chiesa siro-malabarese, dopo un incontro con il premier, ha invitato i fedeli a collaborare alla revisione elettorale, segnalando un possibile avvicinamento.
Kochi (AsiaNews) - Il 9 e l’11 dicembre si terranno le elezioni degli enti locali in Kerala, in un clima politico segnato dal crescente corteggiamento del Bharatiya Janata Party (BJP) nei confronti della comunità cristiana, storicamente distante dal partito nazionalista indù.
Per la prima volta, infatti, il BJP sta schierando un numero significativo di candidati cristiani, sostenendo di averne più di qualsiasi altra formazione politica nello Stato, dove i cristiani rappresentano circa il 18% della popolazione e hanno tradizionalmente sostenuto partiti regionali o il Congress, il principale partito di opposizione il cui leader è Rahul Gandhi.
Secondo i dirigenti locali, il partito ha condotto sondaggi preliminari per individuare i collegi elettorali dove candidare membri della comunità cristiana e ha impartito istruzioni precise alle unità distrettuali. A Kottayam, per esempio, distretto a forte presenza cristiana, si contano più di 100 candidati cristiani in lista con il BJP, mentre a Thiruvananthapuram se ne contano sei.
Tra questi figura Anju Jackson, candidata a Poonthura: figlia di un ex membro del Kerala Congress (M), si è convertita al cristianesimo dopo il matrimonio. “Sono una grande fan di Modi”, ha dichiarato. “All’inizio mio padre non appoggiava la mia scelta, ma ora tutta la famiglia fa il tifo per me. I giovani vogliono sviluppo, e il BJP può garantirlo”.
Oltre alla strategia identitaria, il BJP punta a intercettare un tema particolarmente sentito nelle zone collinari del Kerala: la presenza di animali selvatici che rovinano i raccolti, di cui si è registrato un aumento in 273 panchayat (le unità amministrative rurali). Alcuni gruppi cristiani locali, soprattutto nelle aree ad alta densità agricola, hanno manifestato apertamente sostegno al partito, ritenuto più assertivo nel chiedere misure contro gli animali.
“Nel complesso, tra il 25% e il 30% dei nostri candidati nei vari enti locali sono cristiani”, ha spiegato Shaun George, vicepresidente del BJP del Kerala. “I cattolici qui non sono influenzati dalla narrativa anti-BJP che viene diffusa nel Nord dell’India”.
La nuova apertura del BJP verso l’elettorato cristiano arriva in un momento delicato nei rapporti tra la Chiesa e il governo centrale. A novembre, una delegazione di vescovi della Chiesa siro-malabarese, guidata dal maggiore arcivescovo Raphael Thattil e comprendente l’arcivescovo Kuriakose Bharanikulangara, ha incontrato il primo ministro Narendra Modi a Delhi.
Secondo fonti ecclesiali, Modi ha garantito “pieno sostegno” alle preoccupazioni della Chiesa e della comunità cristiana. Il giorno successivo all’incontro, la Chiesa siro-malabarese ha emesso una circolare incoraggiando i fedeli a collaborare attivamente con il processo di revisione speciale delle liste elettorali nello Stato, suscitando speculazioni su un possibile riavvicinamento istituzionale al BJP.
La circolare invitava i fedeli ad assistere i funzionari elettorali durante le visite porta a porta del programma Special Intensive Revision (SIR), assicurando che tutti i moduli venissero compilati correttamente.
Modi ha commentato l’incontro sui social media, affermando di aver avuto una “splendida interazione con i leader della Chiesa siro-malabarese”.
Il Kerala è uno degli ultimi bastioni in cui il BJP non è mai riuscito a ottenere una vera rappresentanza istituzionale a causa dell’ampia presenza cristiana, tradizionalmente diffidente verso il nazionalismo indù. L’attuale strategia del partito però sembra voler rompere per la prima volta questo schema.
03/10/2023 11:00




