Myanmar: liberati oltre 3mila prigionieri politici in vista delle elezioni
Le notizie di oggi: la Corea del Sud ha registrato il miglior dato sulle nascite in 18 anni. Il Pakistan ha criticato una cerimonia al tempio di Ram ad Ayodhya in cui ha partecipato il premier indiano Modi. Colpito un giacimento di gas nel Kurdistan iracheno. Nella città cinese di Kunming un treno ha investito un gruppo di ferrovieri. Lo sviluppo industriale delle Russia è inferiore ai tempi della pandemia.
MYANMAR
La giunta militare birmana ha annullato le condanne di oltre 3mila detenuti politici, che ieri sono stati rilasciati dalla prigione di Insein, alla periferia della città di Yangon. Si tratta di persone che erano state incarcerate per essersi opposte al colpo di Stato compiuto dall’esercito nel 2021 e che ha dato avvio alla guerra civile. I generali hanno dichiarato che le condanne sono state ritirate “per garantire che tutti gli aventi diritto, non perdano il diritto di voto alle prossime elezioni generali democratiche multipartitiche”. Le votazioni, previste a dicembre e gennaio, sono da diversi organismi internazionali, considerate una farsa.
COREA DEL SUD
La Corea del Sud ha registrato un altro dato positivo sulle nascite: tra gennaio e settembre di quest’anno sono nati 190.140 bambini, 12.488 in più rispetto allo stesso periodo del 2024 e il più grande incremento annuale degli ultimi 18 anni. Analizzando i dati, emerge che c’è stato uno spostamento nell’età delle madri: il tasso di fertilità delle donne tra i 25 e i 29 anni è diminuito dello 0,1%, mentre è aumentato del 2,4% per le donne tra i 30 e i 34 anni e del 5,3% per quelle tra i 35 e i 39 anni.
CINA
Oltre al drammatico incendio esploso ieri in un complesso residenziale di Hong Kong, anche nella città di Kunming, nella Cina sud-occidentale si è verificata una tragedia: un treno ha investito un gruppo di ferrovieri che stavano testando apparecchiature antisismiche. Al momento si contano 11 morti e due feriti, mentre la polizia locale ha aperto un’indagine sulle cause dell’incidente.
INDIA – PAKISTAN
Nei giorni scorsi il primo ministro indiano Narendra Modi ha partecipato a una cerimonia durante la quale ha issato una bandiera color zafferano simbolo dell’induismo sul tempio di Ram ad Ayodhya, costruito sui resti della moschea di Babri distrutta nel 1992 e già inaugurata dallo stesso premier a gennaio 2024. Il Pakistan ha commentato la vicenda e definendo la cerimonia come parte di “tentativi deliberati di erodere il patrimonio culturale e religioso musulmano sotto l’influenza dell’ideologia maggioritaria dell’Hindutva”. Il ministero degli Esteri indiano ha respinto le affermazioni “con il disprezzo che meritano”. Il portavoce Randhir Jaiswal ha aggiunto: “Invece di pronunciare sermoni ipocriti, il Pakistan farebbe meglio a guardare dentro di sé e a concentrarsi sulla sua pessima situazione in materia di diritti umani”.
IRAQ
Un attacco con droni al giacimento di gas di Khor Mor, tra le città di Kirkuk e Suleimaniyah nel Kurdistan iracheno, ha costretto l’impianto (gestito da Dana Gas, società degli Emirati Arabi Uniti) a sospendere le operazioni interrompendo l’erogazione di corrente elettrica. Secondo il Joint Operations Command, il comando militare centrale dell’Iraq, l’obiettivo sembrava essere quello di compromettere “la sicurezza e la stabilità economica” della regione. Nessun gruppo ha rivendicato l’attacco finora.
RUSSIA
A novembre l’indice di sviluppo industriale delle aziende russe è sceso sotto il livello del periodo del lockdown per il Covid-19, come comunica l’Istituto per le previsioni dell’economia popolare dell’Accademia russa delle scienze, secondo cui la domanda di mercato è inferiore alla norma per il 66% degli intervistati, e il ministero dell’industria e del commercio di Mosca diffonde ammonizioni di una possibile “crisi di sistema”, invocando l’uso dei rubli digitali.
ARMENIA
Come ha spiegato il consigliere del presidente della Russia, Jurij Ušakov, i rappresentanti dell’Armenia non saranno presenti al summit dell’alleanza militare eurasiatica Csto a Biškek, in quanto la loro adesione rimane “congelata”, ma da Erevan hanno fatto sapere di essere pronti a valutare l’approvazione dell’intero blocco di documenti che verrà approvato, che riguarda non soltanto la cooperazione militare, ma anche la lotta contro il narcotraffico.




