Kerala: con Madre Eliswa incontro a Dio e all'umanità
Nell'arcidiocesi di Verapoly la comunità cattolica si prepara alla beatificazione della religiosa che fondò la il primo congregazione carmelitana indiana, unendo vita contemplativa e servizio ai fratelli. Il card. Sebastian Francis che l'8 novembre presiederà il rito: "Più forte di ogni sfida mettendo Gesù al centro: una testimonianza da imitare anche oggi".
Kochi (AsiaNews) – In queste ore in cui le Chiese di tutto il mondo hanno celebrano la solennità di Tutti i Santi e l’orizzonte glorioso che tutti ci attende attraverso la memoria dei nostri defunti, i cattolici dello Stato indiano del Kerala guardano in maniera particolare alla testimonianza di Madre Eliswa Vakayil, una religiosa che verrà proclamata beata sabato 8 novembre. Il rito si terrà presso la basilica di Nostra Signora del Riscatto a Vallarpadam, nell’arcidiocesi di Verapoly, e sarà presiaduta a nome di papa Leone XIV dal card. Sebastian Francis, arcivescovo di Penang in Malaysia, la cui famiglia è originaria del Kerala.
Madre Eliswa (1831-1913) è stata la pioniera della vita religiosa tra le donne del Kerala. Fu la fondatrice nel 1866 della prima congregazione religiosa femminile in Kerala e la prima della famiglia carmelitana India, divenuta poi la Congregazione delle carmelitane teresiane. Ha vissuto nello spirito del Carmelo fondendo l’unione contemplativa con Dio al servizio attivo, specialmente attraverso l’educazione e la promozione delle donne. Nel 1868 fondò la prima scuola delle suore con annesso ostello e orfanotrofio per le rgazze a Koonammavu in Kerala, aprendo nuovi orizzonti per le donne nella società e nella Chiesa.
Pubblichiamo qui sotto una riflessione scritta dal card. Sebastian Francis in vista di questa beatificazione.
“L’unico oggetto del nostro desiderio dovrebbe essere composto da tre lettere: ‘DIO’”.
Con questa frase, Madre Eliswa riassume per noi l’intero scopo della nostra esistenza e della nostra missione. La sua semplicità e autenticità, che sgorgano da un cuore desideroso di amare e servire Dio e l’umanità nei modi più ordinari, sono una testimonianza da imitare.
L’umanità deve ritornare alla centralità di Dio – che è al di sopra del creato, dell’uomo e della storia. Il motto che ha incarnato la sua vita era: "Passione per Cristo e compassione per l’umanità”.
La passione per Cristo comprende l’amore per l’Eucaristia, l’amore per Maria e per il Rosario, e l’amore per i poveri (gli ultimi).
La compassione per l’umanità include in modo particolare i bambini, i malati e i poveri, senza escludere nessuno e preoccupandosi della salvezza di tutte le anime, specialmente di quelle che hanno più bisogno della misericordia di Dio.
Madre Eliswa della Beata Vergine Maria, permeata delle virtù della Santa Madre, è davvero una “donna per tutte le stagioni”.
Donna di grande spessore - radicata nella fede, guidata dalla dedizione e generosa nell’amore - Madre Eliswa si è concentrata sulla continuità nella missione, superando anche numerose sfide nella vita, alcune delle quali possiamo trovarci a vivere anche noi personalmente.
Considero un grande privilegio poter rappresentare papa Leone XIV e presiedere a questa gioiosa celebrazione della beatificazione di Madre Eliswa.
Sono lieto di concludere il mio pellegrinaggio personale per l’Anno Giubilare della speranza presso la sua tomba, per contemplare e celebrare semplicemente la sua vita verso la santità, nella terra dei miei antenati, il Kerala, in India.
Il Cielo gioisce insieme a noi, per un’altra “donna di Dio” donata alla Chiesa universale e a tutta l’umanità. Con le mani giunte in preghiera, lodiamo e ringraziamo Dio per il dono e la benedizione di Madre Eliswa della Beata Vergine Maria per tutti noi.
A Dio ogni gloria e lode!
* cardinale arcivescovo di Penang in Malaysia
(ha collaborato Nirmala Carvalho)
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