La 'parata di stelle' dell’Uzbekistan
Dal presidete della Fifa a Jennifer Lopez e Andrea Bocelli, si allunga l'elenco di personalità internazionali ospitate con ogni onore a Taškent. L’Uzbekistan cerca anche in questo modo di esercitare una forma di soft power a livello internazionale, associando immancabilmente alle "personalità" i membri della famiglia Mirziyoyev.
Taškent (AsiaNews) - L’Uzbekistan sta facendo ogni sforzo per migliorare la sua immagine sull’arena internazionale, e negli ultimi tempi invita con sempre maggiore frequenza delle celebrità dall’estero, con generosi compensi e grandi parate in cui si mettono in mostra i figli e nipoti del presidente Šavkat Mirziyoyev. Lo slogan sempre più ripetuto suona “l’Uzbekistan si apre al mondo”, come ha più volte ripetuto lo stesso presidente, in carica ormai da quasi un decennio, che viene dimostrato con l’arrivo di tante star occidentali nella capitale Taškent.
A inizio settembre era stato molto celebrato l’arrivo del presidente della Federazione mondiale del football, Gianni Infantino, considerando che la nazionale uzbeka parteciperà per la prima volta ai campionati del mondo di calcio in Usa-Canada-Messico, guidata dal campione del mondo italiano Fabio Cannavaro. Mirziyoyev ha concesso a Infantino l’ordine statale Dustlik, “dell’Amicizia”. Ad agosto a infiammare le folle di Taškent era stata la cantante e attrice Jennifer Lopez, il cui arrivo era stato presentato dalla stampa uzbeka come “un grande evento culturale”, e all’ospite era stata donata una tradizionale veste uzbeka, insieme a un piatto ornato dal suo ritratto.
A inaugurare la stagione delle celebrità era stata nel 2024 May Musk, madre del fondatore di SpaceX Elon Musk, che aveva tenuto un discorso alla fiera del Central Asian Expo. A maggio era poi arrivato il famoso fotografo britannico Peter Sanders, che aveva viaggiato per tutto il Paese immortalando una serie di luoghi e di progetti dedicati all’eredità islamica degli uzbeki. Il fondatore di Telegram, Pavel Durov, che frequenta regolarmente tutta l’Asia centrale, aveva lodato l’Uzbekistan per la grande modernizzazione in atto nel Paese. La storica supermodella Naomi Campbell aveva partecipato alla conferenza sulla “Economia creativa – 2024”, lodando anch’essa il progresso della società uzbeka. Quest’anno il tenore italiano Andrea Bocelli è intervenuto il 1° settembre alla Giornata dell’Indipendenza dell’Uzbekistan, cantando sulla piazza Registan di Samarcanda, attorniato dalle figlie del presidente Mirziyoyev.
L’anno scorso suscitò una certa impressione la visita in Uzbekistan del presidente ceceno Ramzan Kadyrov, che era accompagnato da due generi di Mirziyoyev, lasciando diverse domande sui rapporti di famiglia dei due presidenti, considerando il carattere odioso del leader della repubblica caucasica. La pratica di invitare ospiti di alto livello in Uzbekistan era usuale da parte di Gulnara Karimova, la figlia del primo presidente Islam Karimov, nota con lo pseudonimo di Guguša che aveva portato a Taškent l’attore francese Gerard Depardieu, il cantante inglese Sting e l’italiano Eros Ramazzotti. Ora Karimova è detenuta in prigione per aver organizzato un’associazione criminale con vari reati a suo carico, ma la pratica degli “ospiti d’onore” si è trasmessa ai parenti del presidente attuale.
La Biennale di Bukhara di arte contemporanea e arti applicate, tenuta a inizio settembre di quest’anno, è stata presentata soprattutto come un’iniziativa personale della capo dell’amministrazione presidenziale e figlia del presidente, Saida Mirziyoyeva, più che come esaltazione della ricca eredità culturale dell’importante città storica uzbeka. L’attivista Nadežda Ataeva, capo dell’associazione “Diritti dell’uomo in Asia centrale” che ha base in Francia, osserva che i parenti del presidente utilizzano la loro presenza alle manifestazioni ufficiali come “strumento di propaganda della propria persona, e rafforzamento dell’influenza familiare sulla società”.
L’Uzbekistan cerca anche in questo modo di esercitare una forma di soft power a livello internazionale, imitando in questo alcuni Stati arabi come il Qatar, che aveva speso miliardi di dollari per organizzare il campionato del mondo di calcio nel 2022, o l’Arabia Saudita che a sua volta sostiene il calcio e la Formula 1, e organizza grandi concerti delle pop-star più note a livello mondiale. Taškent peraltro non dispone di risorse così importanti come Riad e Doha, e non mancano le polemiche sugli sprechi dei soldi del bilancio statale per le grandi passerelle, quando la popolazione più densa di tutta l’Asia centrale, che si avvia a raggiungere entro pochi anni i 40 milioni di abitanti, non vive certo in condizioni di sicuro benessere.
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