04/05/2022, 12.03
CINA
Invia ad un amico

Lancia allarme sulla crescita: Pechino censura noto economista

Congelato il profilo WeChat di Hong Hao, capo della ricerca di un istituto finanziario statale. Chiuso anche il suo account Weibo. Aveva sollevato il problema della fuga di capitali e dei risultati negativi del mercato azionario cinese. Pandemia, stretta sui giganti hi-tech, crisi del mercato immobiliare e guerra russo-ucraina minacciano l’economia del Paese.

Pechino (AsiaNews) – È scattata la censura per il noto economista Hong Hao, che da settimane lancia l’allarme sull’imminente rallentamento dell’economia nazionale. I social media cinesi hanno silenziato il ricercatore capo di BoCOM International, il ramo investimenti della statale Bank of Communications, una delle più grandi del Paese.

I commenti di Hong si focalizzano sulla crescente fuga di capitali dalla Cina e sulle pessimistiche previsioni per il mercato azionario domestico. Dopo essere apparsi sul web, il popolare sito di messaggistica WeChat ha congelato il suo profilo, sostenendo che aveva violato le leggi governative su internet. Weibo ha invece rimosso del tutto l’account del commentatore economico, che vantava più di 3 milioni di ammiratori: la pagina è ora sostituita dal messaggio “non più esistente”.

Negli ultimi mesi l’economia cinese ha dato segni di difficoltà, soprattutto per il riemergere della pandemia da Covid-19, con i relativi lockdown, la stretta delle autorità sui giganti dell’hi-tech, la crisi del mercato immobiliare e i riflessi della guerra russa all’Ucraina.

Sull’emergenza sanitaria Xi Jinping non intende abbandonare la politica “zero-Covid”, criticata da molti osservatori per imporre un peso eccessivo su cittadini e imprese. Il presidente cinese sembra più aperto ad allentare invece le restrizioni alle attività delle compagnie tecnologiche, colpite da una serie di misure anti-monopolistiche.

Con il 20° Congresso del Partito comunista cinese che si celebra in autunno, Xi ha bisogno di puntellare l’economia per assicurarsi senza sorprese un terzo, storico mandato al potere. Nel primo trimestre, però, il Pil è cresciuto del 4,8% su base annua, lontano dall’obiettivo di fine 2022 del 5,5% fissato dal regime.

Secondo analisti stranieri citati da Bloomberg, i numeri reali sarebbero anche più bassi, con la crescita economica tra gennaio e marzo ferma al 2,4%. Molti osservatori, soprattutto esterni, mettono da tempo in dubbio l’affidabilità dei dati ufficiali cinesi, quasi sempre positivi.

Tali perplessità sono confermate in modo indiretto dalle azioni delle stesse autorità di Pechino. A dicembre il governo centrale ha lanciato una battaglia contro le statistiche economiche spesso false e gonfiate delle province.

Nel novembre 2020 il premier Li Keqiang aveva ordinato ai dirigenti locali di “dire la verità” sullo stato economico dei territori da loro amministrati, l’unico modo per raggiungere gli obiettivi della leadership: creare più posti di lavoro, così da stimolare la spesa privata e accrescere gli investimenti.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Liberato Wang Jingyu, il dissidente cinese imprigionato a Dubai
28/05/2021 12:23
Xi Jinping ridimensiona Ant Group (e Jack Ma)
13/04/2021 12:07
Pechino, multa record di 2,3 miliardi ad Alibaba: altro colpo a Jack Ma
10/04/2021 10:52
Pechino stringe la morsa sui giganti del web
16/03/2021 12:39
WeChat silenzia He Weifang, sostenitore dello Stato di diritto in Cina
08/02/2022 11:20


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”