20/05/2025, 13.45
FILIPPINE
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Leila de Lima eletta deputata: 'La verità trova sempre una via'

L'ex senatrice e ministra della Giustizia dopo l'ingiusta detenzione durata 2454 giorni, ritorna nel parlamento filippino alla Camera dei rappresentanti. Con il partito di opposizione Mamamayang Liberal (ML) sfida il monopolio politico di Duterte e Marcos. Rappresenta la speranza di giustizia dei familiari delle vittime della “guerra alla droga”. “Mandato fragile che porta il peso delle speranze del popolo”.

Roma (AsiaNews/Agenzie) - “Hanno cercato di portarmi via tutto: la libertà, la voce, la dignità, perfino il diritto di servire. Eppure eccomi qui. Perché la verità trova sempre una via. La giustizia trova una via. E il popolo, quando ha una scelta, sa come reagire”. Con queste parole Leila de Lima ha celebrato il suo ritorno al Congresso delle Filippine, confermato dai risultati delle elezioni di medio termine del 12 maggio. È una eletta del partito Mamamayang Liberal (ML); ha espresso l’intenzione di far parte da deputata del blocco di minoranza all’opposizione della Camera dei Rappresentanti, di cui potrebbe essere anche leader.

L’attivista già senatrice e ministra della Giustizia - tra le maggiori oppositrici di Rodrigo Duterte, ora detenuto dalla Corte Penale Internazionale a L’Aia per la sua efferata “guerra alla droga” - nel 2017 venne ingiustamente incarcerata per 2454 giorni. Contro di lei accuse infamanti di complicità col narcotraffico. Commentando i risultati delle recenti elezioni, ha dichiarato che “l’universo si è allineato” per consentire questa storica elezione. De Lima ha ringraziato coloro “che hanno creduto in questo percorso, che hanno scommesso su di me e su di noi”. Ha inoltre comunicato che si terrà un incontro con i gruppi alleati del Mamamayang Liberal appartenenti all’opposizione - una combinazione di progressisti e liberali - per pianificare le prossime mosse nel Congresso.

Dalle elezioni di medio termine ne emerge rafforzata la dinastia dei Duterte, la cui maggiore rappresentante politica è la vicepresidente Sara Duterte, figlia di Rodrigo. Lo scorso febbraio la Camera dei Rappresentanti aveva approvato l’impeachment contro di lei. Tra le accuse: indebito uso di denaro pubblico e un piano per assassinare il presidente Marcos Jr. De Lima farà anche parte del collegio dei pubblici ministeri nel processo di impeachment contro Duterte, che ora passa sul tavolo del Senato.

Le elezioni hanno di fatto rappresentato un test per la tenuta del potere dell’attuale presidente Marcos Jr, il cui mandato si concluderà nel 2028, con le prossime presidenziali. I risultati sembrano riabilitare il clan Duterte, mentre vacilla la leadership Marcos. Che comunque ha ottenuto la maggioranza alla Camera, esito che gli garantisce una buona dose di sicurezza, nonostante le tensioni interne all’alleanza Marcos-Duterte. La stessa alleanza che vinse le ultime presidenziali. Milioni di filippini hanno quindi votato per 12 dei 24 seggi del Senato, tutti i 317 seggi della Camera dei Rappresentanti e oltre 18mila cariche a livello nazionale e locale. Queste ultime sono state ampiamente vinte dai sostenitori del clan Duterte. Lo stesso ex presidente 80enne, processato e detenuto in Olanda, è stato eletto sindaco della “sua” Davao: città natale di cui fu già guida, da cui partì l’ondata di uccisioni (circa 30mila per le organizzazioni a difesa dei diritti umani) per mano di gruppi paramilitari, i cosiddetti “squadroni della morte”. 

In questo scenario, l’elezione di Leila de Lima rappresenta una speranza dell’opposizione al monopolio delle dinastie politiche nelle Filippine, e l’occasione per continuare a chiedere giustizia per le famiglie delle vittime della “guerra alla droga”. Una giustizia che, come sottolineava de Lima ad AsiaNews, non è garantita dagli organi interni filippini. “Ma sia chiaro: questo è solo un inizio. Una stretta apertura. Un mandato fragile che porta il peso delle speranze del popolo e l’urgenza del cambiamento che esso richiede. Servirà più di un solo seggio. Servirà più di una sola voce”, ha affermato la deputata neo eletta. “Chiedo fin da ora: vi prego, non lasciateci soli in questa lotta. Abbiamo bisogno di voi con noi, mentre resistiamo con più forza, con più coraggio, con più determinazione”. De Lima ha ora espresso il desiderio di valutare gli equilibri della minoranza, per capire quale sia la commissione più adatta a lei, eventualmente nel ruolo di presidente.

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