15/11/2025, 11.06
FILIPPINE
Invia ad un amico

Manila, card. Advincula: 'No a colpi di mano dell'esercito nel Paese'

di Santosh Digal

Mentre lo stesso presidente Marcos viene chiamato in causa da un ex-deputato nelle accuse di corruzione, i vescovi del Paese mettono in guardia da soluzioni che destabilizzerebbero il Paese. Card. David: "Il popolo filippino merita verità, non voci; responsabilità, non manipolazione”. Mons. Villegas: "La pace è il frutto della giustizia e del dialogo, non dell’ambizione sfrenata o della forza”. 

Manila (AsiaNews) – Mentre il Paese continua ad essere profondamente scosso dalle accuse di corruzione contro funzionari governativi, i vescovi cattolici delle Filippine mettono in guardia da possibili colpi di mano militari e chiedono espressamente all’esercito di evitare qualsiasi sforzo destabilizzante.

A preoccupare la Chiesa è il clima di delegittimazione generale che rischia di aprire il campo a false soluzioni. L’ultimo episodio in ordine di tempo sono le accuse che ieri l’ex deputato Zaldy Co, dimessosi a settembre dopo la controversia sui progetti di controllo delle inondazioni e che ora si trova negli Stati Uniti, ha pubblicato sui social media contro il presidente Ferdinand Marcos Jr. e suo cugino, l’ex speaker della Camera Martin Romualdez, di aver avuto un ruolo nell’inserimento di progetti per un valore di 100 miliardi di pesos (1,69 miliardi di dollari ndr) nel bilancio nazionale del 2025. La presidenza ha respinto queste accuse affermando che Co dovrebbe tornare nelle Filippine e “firmare sotto giuramento tutto ciò che ha detto davanti alle autorità giudiziarie competenti”.

“Invitiamo a non sfruttare politicamente queste accuse - ha detto commentando quest’ultima vicenda il card. Pablo Virgilio David, presidente della Conferenza episcopale - soprattutto quando vengono diffuse in momenti delicati che possono infiammare l’opinione pubblica o essere utilizzati per influenzare gli esiti politici. Il popolo filippino merita chiarezza, non congetture; verità, non voci; e responsabilità, non manipolazione”.

Oggi è stato poi l’arcivescovo di Manila, il card. Jose Advincula, a intervenire con una dichiarazione in cui invita l’esercito a “restare fedele al giuramento alla bandiera e alla nostra nazione”. “Non dobbiamo lasciare che l’emozione prevalga sulla ragione - ha aggiunto -. Dobbiamo sempre aderire allo stato di diritto e resistere a qualsiasi invito a mezzi extra-costituzionali per risolvere i nostri problemi. La nostra lealtà deve essere verso il Paese e i suoi principi democratici, non verso individui, e certamente non verso motivazioni opportunistiche”.

“A quanti appartengono alle forze armate e di polizia, e a tutti coloro che ricoprono incarichi di servizio pubblico, rivolgo un appello: rimanete fedeli al vostro giuramento alla bandiera e al Paese, e non a una particolare personalità. La vostra fedeltà alla Costituzione è essenziale per la stabilità e l’integrità della nostra repubblica,” ha dichiarato Advincula.
Le sfide attuali delle Filippine - conclude l’arcivescovo di Manila - “richiedono non solo soluzioni pragmatiche ma anche una profonda risposta spirituale. Imploro tutti di esaminare la propria coscienza, riformare la propria vita e vivere secondo la volontà di Dio.”

Anche il vescovo di Cubao, mons. Elias Ayuban Jr., ha respinto l’idea di sforzi destabilizzanti contro il governo Marcos, consegnando una lettera di sostegno al capo di stato maggiore delle Forze armate delle Filippine, Romeo Brawner Jr., al Camp Aguinaldo il 14 novembre. “Ci uniamo a voi nel pregare per una risoluzione pacifica e legale della situazione attuale che il nostro Paese sta affrontando” ha commentato.

In un’altra dichiarazione l’arcivescovo di Lingayen-Dagupan, Socrates Villegas, ha affermato che non vi è bisogno di soluzioni rapide mentre il Paese aspira alla giustizia. Ha esortato i suoi concittadini a “essere astuti nell’identificare coloro che seminano intrighi e insinuazioni, nonché quei falsi profeti e avventurieri ambiziosi che promettono libertà immediata o soluzioni rapide”. “Inoltre, dobbiamo opporci fermamente allo spettro dell’avventurismo militare o a qualsiasi forma di violenza come mezzo per interrompere il percorso verso la vera giustizia. La Chiesa insegna che la pace è il frutto della giustizia e del dialogo, non il risultato dell’ambizione sfrenata o della forza” ha aggiunto.

Da parte sua mons. Alberto S. Uy, l’arcivescovo di Cebu la città profondamente colpita nelle scorse settimane dalle alluvioni, ha dichiarato oggi che “sulle presunte corruzioni nei progetti di controllo delle inondazioni, sono emerse molte affermazioni e accuse che hanno creato confusione e aperto la porta alla disinformazione. Invito tutti a rimanere calmi, pacifici e concentrati sulla verità. Chiediamo un’indagine rigorosa, democratica e imparziale - libera da pressioni politiche. Nessun insabbiamento. Nessuna copertura. Nessuna protezione per chiunque sia coinvolto. Coloro che saranno riconosciuti colpevoli dovranno affrontare la legge, e i fondi sottratti dovranno essere restituiti al popolo,” ha dichiarato Uy.
Invitando il governo a non limitarsi a punire i corrotti ma a costruire anche “sistemi e politiche solide che rendano difficile continuare o alimentare la corruzione”, il presule ha incoraggiato i filippini “a essere critici e attenti nel leggere e ascoltare le notizie. Non diffondete informazioni non verificate. Rifiutiamo le narrazioni fuorvianti che generano rabbia, divisione e paura.”

“Rifiutiamo tutti i mezzi violenti o illegali per affrontare questi problemi, la violenza porterà solo più sofferenza” ha concluso, chiedendo alle persone di pregare affinché “la verità venga rivelata, il coraggio guidi i nostri leader, e la giustizia e la pace guariscano la nostra nazione”.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Manila, governo e guerriglia comunista tornano a negoziare
29/11/2023 13:15
Manila: a 50 anni dalla legge marziale Marcos Jr. parla alle Nazioni Unite
21/09/2022 12:54
Ordinato l’arresto di Imelda Marcos, vedova del feroce dittatore
09/11/2018 09:03
Esercito filippino e milizie: omicidio politico riapre le polemiche
10/03/2023 10:17
Mons. Pabillo: 'A Manila un presidente per i poveri, non un debitore di Duterte'
18/04/2022 10:30


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”