22/03/2004, 00.00
israele - palestina
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Missili israeliani uccidono Sheik Yassin, capo spirituale di Hamas

Gaza (AsiaNews) – Il leader spirituale di Hamas, Sheik Ahmed Yassin è stato ucciso stamattina, prima dell'alba mentre tornava a casa dopo la preghiera nella moschea al centro di Gaza. La sua auto è stata colpita da 3 missili israeliani. L'auto e i corpi di Yassin e di 3 guardie del corpo si sono disintegrati. Un infermiere palestinese ha dichiarato alla radio israeliana che Yassin è stato colpito in pieno e "non è rimasta se non la testa". Al diffondersi della notizia decine di migliaia di palestinesi hanno invaso le strade di Gaza, chiedendo vendetta. Annunciando la morte di Yassin dagli altoparlanti della moschea, i responsabili di Hamas hanno proclamato: "Sharon ha aperto le porte dell'inferno e nulla ci fermerà dal tagliargli la testa".

Anche le Brigate dei Martiri di Al Aqsa, hanno promesso vendetta: "Guerra, guerra, guerra sui figli di Sion", dice una dichiarazione ufficiale. "Occhio per occhio e la vendetta verrà nelle prossime ore". L'Autorità Palestinese ha condannato la violenza come un atto "pericoloso e codardo". Il primo Ministro palestinese Ahmad Quraya ha detto che il gesto "apre le porte del caos. Yassin era conosciuto per la sua moderazione e teneva a freno Hamas".

Israele ha chiuso tutti i varchi di passaggio coi territori palestinesi. Secondo varie voci l'operazione di attacco a Yassin è stata condotta in modo diretto dal Primo Ministro Ariel Sharon. Yassin, uno dei fondatori di Hamas, è considerato l'ispiratore degli attentati di Ashdot e di altri atti di terrorismo. Egli era da tempo nel mirino israeliano ed era sfuggito a un altro tentativo di uccisione lo scorso settembre.

Sheik Yassin era nato nel 1938, quando la Palestina era sotto il mandato britannico. Un incidente da bambino lo aveva reso tetraplegico. Nella sua giovinezza aveva studiato al Cairo ad Al-Azhar, influenzata a quel tempo dal gruppo integralista dei Fratelli Musulmani. La sua personalità è emersa dopo la prima Intifada palestinese del 1987, quando affianco al movimento laico di Al Fatah, apparve il movimento islamico Hamas ("lo zelo", ma anche la sigla in arabo del "Movimento di resistenza islamica").

Nell'89 Israele lo condanna all'ergastolo per aver ordinato l'uccisione di 3 palestinesi che avevano collaborato con l'esercito israeliano. Nel '97 viene liberato in uno scambio di prigionieri voluto dalla Giordania. La sua autorità è cresciuta sempre di più anche grazie alla costruzione di una rete di aiuti verso i palestinesi. Fondando organizzazioni caritative finanziate dall'estero, Hamas  ha potuto aprire scuole, dispensari, ospedali per le famiglie povere dei territori. Yassin, pur cercando di non dividersi troppo dalla laica Fatah e dall'Autorità palestinese, è stato sempre contro il processo di pace, spingendo invece i giovani palestinesi a sacrificarsi fino al martirio.

 

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