11/09/2025, 08.48
ASIA TODAY
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Myanmar: sette anni di carcere a un uomo che ha criticato il processo elettorale

Le notizie di oggi: Charlie Kirk era appena stato a Seoul e Tokyo per il suo primo tour di conferenze in Asia. In Malaysia inizia il congresso annuale del PAS, il più importante partito islamista. Le Filippine protestano contro i piani cinesi di creare una riserva naturale nelle acque contese. Prime esercitazioni militari della Cina con Russia e Mongolia. Trump verso dietrofront sul rimpatrio dei lavoratori specializzati dalla Corea del Sud.

MYANMAR

Il regime birmano ha condannato a sette anni di carcere un uomo, Ko Nay Thway, 36 anni, di Taunggyi, che su Facebook ha criticato implicitamente l’organizzazione delle prossime elezioni in Myanmar postando il video di una rapina nei confronti di una donna. Il messaggio sembra essere che la giunta militare non sarà mai in grado di tenere elezioni libere ed eque se non riesce nemmeno a garantire la sicurezza di base. Secondo i commentatori altre persone verranno probabilmente perseguite ai sensi di una legge promulgata a fine luglio che punisce chiunque si opponga o interferisca con le elezioni, previste a dicembre.

STATI UNITI-COREA DEL SUD-GIAPPONE

Charlie Kirk - il giovane opinionista conservatore vicino a Trump ucciso ieri sera nello Utah negli Stati Uniti in un nuovo grave episodio di violenza politica - era appena rientrato dal suo primo ciclo di conferenze in Asia. Il 5 settembre aveva parlato a Seoul a un evento promosso dal movimento Build Up Korea 2025, mentre pochi giorni dopo era intervenuto a Tokyo a una manifestazione promossa dal partito giapponese anti-immigrati Sanseito. Nei suoi interventi Kirk aveva sostenuto che l'Asia si trova davanti alle stesse battaglie dell'America. 

MALAYSIA

Il più grande partito politico della Malaysia, il Parti Islam SeMalaysia, inizia oggi il suo congresso annuale, noto come “muktamar”. Nonostante alle ultime elezioni del 2022 il PAS abbia vinto il maggior numero di seggi tra tutti i partiti, non fa parte della coalizione di governo guidata dal primo ministro Anwar Ibrahim. Secondo gli osservatori il partito continuerà a mantenere la propria stabilità, ma molti si chiedono se riuscirà ad attirare l’elettorato non musulmano.

FILIPPINE – CINA

Il ministero degli Esteri delle Filippine ha protestato contro il piano della Cina di creare una riserva naturale nello Scarborough Shoal, un'area marittima contesa nel Mar Cinese Meridionale. Manila chiama l’isolotto Bajo de Masinloc e lo ritiene “da tempo parte integrante” del proprio territorio, al centro delle principali rotte di navigazione nella regione e appoggio fondamentale per i pescatori filippini.

VIETNAM – AZERBAIGIAN 

Una delegazione dell’Ufficio per il turismo dell’Azerbaigian, guidata dal direttore Florian Zengstšmid, si è recata ad Hanoi per incontrare i colleghi del Vietnam, discutendo le possibilità di collaborazione tra i due Paesi nell’ambito del turismo, anche con accordi con la compagnia aerea VietJet Air, presenziando a una mostra nella città di Hochimin per “dimostrare il grande potenziale turistico dell’Azerbaigian”.

RUSSIA – CINA – MONGOLIA

La Russia, la Cina e la Mongolia hanno condotto le prime esercitazioni militari comuni per la difesa delle frontiere dal titolo “Cooperazione per la cura delle frontiere – 2025”, come comunica il ministero della difesa di Pechino, sottolineando che tra i tre Paesi “si rafforza la collaborazione per la sicurezza”, in zone non precisate comuni ai tre Stati, allo scopo di “elevare le capacità di reagire alle minacce di confine”.

USA – COREA DEL SUD

Secondo il Financial Times, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha fermato il rimpatrio di circa 300 lavoratori sudcoreani arrestati nello stabilimento della Hyundai e ha chiesto che restino per formare i cittadini statunitensi in lavori ad alta specializzazione necessari nelle industrie straniere che investono negli USA. Per tutta risposta il presidente della Corea del Sud, Lee Jae Myung, ha detto che le aziende sudcoreane esiteranno a investire negli Stati Uniti ora senza un nuovo sistema di visti per i lavoratori.

IRAN

Nei giorni scorsi l’Iran e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) hanno raggiunto un accordo sulla ripresa delle ispezioni nei siti nucleari, compresi quelli bombardati dagli Stati Uniti e da Israele, ma non sono stati forniti dettagli specifici e Teheran ha poi affermato che l’accordo sarebbe saltato se fossero state reimposte le sanzioni internazionali, minacciate da alcuni Paesi europei, mentre secondo le dichiarazioni dell’AIEA sono stati fatti passi avanti per riprendere le ispezioni.

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