22/10/2019, 12.59
PAKISTAN
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Ong per i diritti umani sotto attacco del governo: difende le minoranze

di Shafique Khokhar

Il presidente di Human Right Focus Pakistan denuncia le violenze compiute in nome della religione di fronte agli organismi internazionali. Due funzionari hanno visitato la sua casa e promesso “gravi conseguenze” se non smetterà “d’infangare il nome del Paese”. L’associazione difende i diritti umani dal 1994. Attivista: “Continueremo a farlo”.

Faisalabad (AsiaNews) – Pressioni indebite sullo staff e sulla famiglia del presidente dell’associazione, minacce e intimidazioni: è quello che sta subendo Human Right Focus Pakistan (Hrfp), una Ong che difende i diritti umani in Pakistan e si occupa delle minoranze religiose perseguitate. Lo denuncia ad AsiaNews il presidente Naveed Walter. In passato, lamenta, “i fanatici religiosi e i persecutori delle vittime trovavano sempre il modo di crearci problemi nel nostro lavoro. Ora però è il personale di governo che fa pressione. Questo rivela la verità: essi mentono quando dicono che le Ong hanno il diritto di lavorare in libertà per le minoranze”.

L’organizzazione è preoccupata per il proprio futuro. Il presidente racconta che i funzionari di governo hanno attuando tattiche intimidatorie contro di lui, la sua famiglia e i membri della Ong. La sede di Hrfp ormai è diventata tappa fissa delle indagini quotidiane del personale governativo. Walter elenca: “Vengono a controllare i documenti, quando sanno che è tutto in regola. Creano ostacoli al nostro lavoro, negano il rinnovo delle registrazioni. Il nostro conto in banca è bloccato da luglio. Fermano gli attivisti mentre sono per strada”.

L’apparente motivo di questo giro di vite è un discorso che il presidente dell’associazione ha pronunciato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, durante il quale egli ha denunciato le violenze perpetrate in nome della religione in Pakistan. Il governo contesta il fatto che il quel discorso egli non abbia menzionato la questione del Kashmir. Essi sostengono che in quello e altri incontri l’attivista ha rappresentato un’immagine negativa del Paese di fronte alla comunità internazionale. Per questo due persone sono andate a casa del presidente e intimato alla moglie e al figlio di convincerlo a non fare attivismo, altrimenti subirà “gravi conseguenze”.

“Mi vogliono colpire – dichiara Walter – perché ho aperto una linea telefonica (0800-09494), attiva h24, per aiutare le minoranze religiose, sostenerle nei processi legali e fornire tutta l’assistenza possibile alle vittime di violenza religiosa”. L’organizzazione è attiva dal 1994. “Continueremo a lavorare – promette – per promuover e proteggere i diritti umani, nonostante le pressioni. Non avremo soluzione ai problemi delle minoranze fino a quando esse non saranno trattate come uguali”.

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