04/10/2023, 11.30
VATICANO
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Papa all'apertura del Sinodo: 'Sia luogo di grazia, oltre le paure'

Sul sagrato della basilica di San Pietro la Messa che ha dato inizio ai lavori dell'Assemblea insieme ai nuovi cardinali. "Guardiamoci dalla tentazione di una Chiesa rigida che si arma contro il mondo e guarda all’indietro; di essere una Chiesa tiepida, che si arrende alle mode del mondo; di essere una Chiesa stanca, ripiegata su sé stessa”

Città del Vaticano (AsiaNews) - “Se il popolo santo di Dio con i suoi pastori, da ogni parte del mondo, nutre attese, speranze e pure qualche paura sul Sinodo che iniziamo, ricordiamo che non è un raduno politico, ma una convocazione nello Spirito; non un parlamento polarizzato, ma un luogo di grazia e di comunione”. Lo ha detto oggi papa Francesco nell’omelia della Messa che - sul sagrato di piazza San Pietro - ha aperto questa mattina la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione” che proseguirà nella sua prima sessione fino a domenica 29 ottobre. A concelebrare erano presenti anche i nuovi cardinali creati nel Concistoro del 30 settembre.

Prendendo spunto dal brano di Vangelo proposto dalla liturgia il papa ha parlato dell’atteggiamento di Gesù in un momento di “desolazione pastorale”: Giovanni Battista dubita che Gesù sia davvero il Messia, tante città attraversate non si sono convertite, la gente lo accusa di essere un mangione e un beone (cfr Mt 11,2-24). Ma proprio nella desolazione - ha osservato Francesco - “Gesù ha uno sguardo capace di vedere oltre: loda la sapienza del Padre e riesce a scorgere il bene nascosto che cresce, il seme della Parola accolto dai semplici, la luce del Regno di Dio che si fa strada anche nella notte”.

Ed è proprio questo che il papa chiede ai 365 membri del Sinodo, che per la prima volta accanto ai vescovi comprende anche una quota di sacerdoti, religiosi e laici in rappresentanza dell’intero popolo di Dio: “Non ci serve uno sguardo immanente, fatto di strategie umane, calcoli politici o battaglie ideologiche - ha ammonito -. Non siamo qui per portare avanti una riunione parlamentare o un piano di riforme. Siamo qui per camminare insieme con lo sguardo di Gesù, che benedice il Padre e accoglie quanti sono affaticati e oppressi”.

Ha invitato a ripartire dallo sguardo benedicente e accogliente di Gesù: “Il compito primario del Sinodo - ha spiegato - è essere una Chiesa che guarda con misericordia l’umanità. Una Chiesa unita e fraterna, che ascolta e dialoga; una Chiesa che benedice e incoraggia, che aiuta chi cerca il Signore, che scuote beneficamente gli indifferenti, che avvia percorsi per iniziare le persone alla bellezza della fede. Una Chiesa che ha Dio al centro e che, perciò, non si divide all’interno e non è mai aspra all’esterno. Così Gesù vuole la Chiesa, la sua Sposa”.

Una Chiesa ospitale, non con le porte chiuse. “Una Chiesa dal giogo dolce - ha continuato Francesco - che non impone pesi e che a tutti ripete: venite, affaticati e oppressi, venite, voi che avete smarrito la via o vi sentite lontani, venite, voi che avete chiuso le porte alla speranza: la Chiesa è qui per voi”. Chiesa delle porte aperte “a tutti, tutti, tutti”, ha scandito il papa tre volte. Invitando a guardarsi da alcune tentazioni pericolose: quella “di essere una Chiesa rigida, una dogana, che si arma contro il mondo e guarda all’indietro; di essere una Chiesa tiepida, che si arrende alle mode del mondo; di essere una Chiesa stanca, ripiegata su sé stessa”.

Nel giorno di san Francesco ha citato le parole del Crocifisso di San Damiano: “Va’ e ripara la mia chiesa”. ”Il Sinodo - ha commentato il pontefice - serve a ricordarci che la nostra Madre Chiesa ha sempre bisogno di purificazione, di essere 'riparata', perché noi tutti siamo un popolo di peccatori perdonati”. San Francesco stesso “in un tempo di grandi lotte e divisioni, tra il potere temporale e quello religioso, tra la Chiesa istituzionale e le correnti eretiche, tra i cristiani e altri credenti, non criticò e non si scagliò contro nessuno, imbracciando solo le armi del Vangelo: l’umiltà e l’unità, la preghiera e la carità. Facciamo anche noi così”, ha concluso il papa ricordando che “lo Spirito Santo supera le nostre previsioni e le nostre negatività”.

Nel pomeriggio i lavori dell’Assemblea sinodale proseguiranno con la prima congregazione generale nell'Aula Paolo VI che - secondo lo stile del percorso sinodale - è stata allestita con tanti piccoli tavoli, per favorire il confronto tra i membri del Sinodo nei circoli minori.

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