Papa all'udienza: 'Non dimenticate la popolazione birmana'
All'udienza generale l'invito di Leone XIV a pregare per i "conflitti armati" con uno sguardo in particolare al Myanmar: "Esorto la comunità internazionale a offrire la necessaria assistenza umanitaria". Ieri sera a Castel Gandolfo su Gaza: "Si passi alla fase 2, garantendo i diritti di tutti i popoli". La catechesi giubilare dell'udienza generale di oggi dedicata all'attualità dell'annuncio pasquale: "Per il cristiano ogni giorno è Pasqua".
Città del Vaticano (AsiaNews) - “La Pasqua dà speranza alla vita quotidiana”. Titola così la meditazione letta da papa Leone XIV questa mattina dal sagrato della basilica di San Pietro, in occasione dell’udienza generale del mercoledì mattina. Il pontefice ha sottolineato che l’evento pasquale “non appartiene a un lontano passato”, ma si è “sedimentato nella tradizione” della Storia umana. Così, credere all’attualità della Pasqua “significa rivoluzionare la nostra vita, essere trasformati per trasformare il mondo con la forza mite e coraggiosa della speranza cristiana”.
Il papa è giunto stamane in una piazza San Pietro gremita di persone, giunte per l’udienza in una giornata soleggiata, per assistere alla catechesi giubilare. Salutate dal papa prima dell’inizio con un giro di saluti a bordo della papamobile. Ai pellegrini di lingua italiana Prevost ha condiviso l’invito a pregare “per quanti sono provati dai conflitti armati in diverse parti del mondo”. Il pensiero è per il Myanmar, le cui popolazioni sono piegate e segnate da quattro anni di violenze ininterrotte. “Esorto la comunità internazionale a non dimenticare la popolazione birmana e a fornire la necessaria assistenza umanitaria”, ha detto.
Ieri sera, dialogando con la stampa a Castel Gandolfo, sulla tregua a Gaza aveva affermato che “è molto fragile”, ma quantomeno “va avanti”. E che bisogna lavorare per il passaggio alla seconda fase, garantendo però “i diritti di tutti i popoli”. Sui coloni israeliani in Cisgiordania Leone XIV ha sottolineato che “Israele aveva detto una cosa, poi ne fa un’altra qualche volta”. E, nuovamente, che in questo contesto drammatico emerge la necessità di “cercare di lavorare insieme per la giustizia per tutti i popoli”, ha aggiunto.
Tornando alla meditazione sull’attualità della Pasqua, Prevost ha ricordato che la Chiesa “insegna a fare memoria attualizzante” nella domenica di Pasqua, così come ogni domenica nella celebrazione eucaristica. Il “mistero pasquale” costituisce il “cardine della vita del cristiano, attorno a cui ruotano tutti gli altri eventi”, ha aggiunto. “Ogni giorno è Pasqua”, ha affermato il papa. In che modo? Nella catechesi odierna ha cercato di spiegarlo.
“Ora per ora” le persone sperimentano “tante esperienze diverse”, ha detto. Come “dolore, sofferenza, tristezza, intrecciate con gioia, stupore, serenità”. E, attraversando ognuna di queste situazioni, “il cuore umano brama la pienezza, una felicità profonda”. Prevost ha quindi citato la “grande filosofa” Santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein (1891-1942): “L’essere umano anela sempre ad avere di nuovo in dono l’essere”. “Siamo immersi nel limite, ma siamo anche protesi a superarlo. L’annuncio pasquale è la notizia più bella, gioiosa e sconvolgente che sia mai risuonata nel corso della storia”, ha spiegato il pontefice nella catechesi di oggi.
L’annuncio pasquale rappresenta il Vangelo “per eccellenza”, ma anche “la notizia più bella”. “L’unica in grado di saziare la domanda di senso che inquieta la nostra mente e il nostro cuore”, ha aggiunto. E in Gesù, dalla Resurrezione in poi, è possibile “trovare sempre la stella polare verso cui indirizzare la nostra vita di apparente caos”. Capace di orientare chiunque in un’esistenza “segnata da fatti che spesso ci appaiono confusi, inaccettabili, incomprensibili: il male, nelle sue molteplici sfaccettature, la sofferenza, la morte, eventi che riguardano tutti e ciascuno”.
24/05/2023 10:51
24/09/2025 13:02
20/03/2024 11:36





