12/11/2023, 13.31
VATICANO - GAZA - ISRAELE
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Papa all'Angelus su Gaza: 'Le armi si fermino. Basta, fratelli'

Bergoglio durante la preghiera mariana è tornato sulla guerra in Medio Oriente: "Ogni essere umano è sacro". Richiesta anche la liberazione degli ostaggi: "Ci sono tanti anziani e bambini". Un pensiero anche alla guerra civile che infuria in Sudan, milioni gli sfollati e i rifugiati: "Si lavori per soluzioni pacifiche"

Città del Vaticano (AsiaNews) - “Ogni essere umano, che sia cristiano, ebreo, musulmano, di qualsiasi popolo e religione, è sacro. È prezioso agli occhi di Dio. Ha diritto a vivere in pace. Non perdiamo la speranza, preghiamo, lavoriamo senza stancarci perché il senso di umanità prevalga sulla durezza dei cuori”. Sono le parole che oggi, 73esima Giornata del Ringraziamento, papa Francesco ha rivolto ai fedeli radunati in piazza San Pietro, al termine della preghiera dell’Angelus, parlando del conflitto in corso tra Israele e Hamas. Del quale in questo momento preoccupa il rischio di una escalation, alimentato delle minacce provenienti da Libano e Iran. “Le armi si fermino, non porteranno mai la pace. E il conflitto non si allarghi. Basta! Basta, fratelli”, ha affermato Bergoglio.

Il Santo Padre ha detto che ogni giorno rivolge un pensiero alla “situazione gravissima” in Medio Oriente. Ha espresso vicinanza nei confronti di tutte le persone sofferenti, sia palestinesi che israeliane. “Li abbraccio in questo momento buio”, ha continuato. Non è mancato nemmeno questa domenica un appello per l’invio di “molti più” aiuti umanitari alla “popolazione stremata” della Striscia di Gaza. Non sarebbero infatti sufficienti le pause umanitarie per consentirne il passaggio e la fuga verso Sud della popolazione. “Si soccorrano subito i feriti, si proteggano i civili”. E in riferimento agli ostaggi, dei quali si sta negoziando la liberazione: “Si liberino - ha chiesto il pontefice dalla finestra del Palazzo Apostolico -. Ci sono tanti anziani e bambini”. 

Papa Francesco salutando i fedeli ucraini presenti in piazza - molte le bandiere gialle e blu sventolanti - ha anche ricordato la “martoriata Ucraina”. “Non dimentichiamola - ha detto -. Prego con voi per la pace nel vostro martoriato paese”. 

Un pensiero è stato rivolto anche al Sudan, “in preda di una guerra civile che non accenna a spegnersi e che sta provocando numerose vittime”. Un conflitto dimenticato che sta provocando “una gravissima situazione umanitaria”: “Milioni di sfollati interni, rifugiati nei paesi limitrofi”, ha spiegato Francesco. “Non dimentichiamoci di questi nostri fratelli che sono nella prova”. È seguito quindi un appello rivolto ai responsabili locali affinché “favoriscano l’accesso degli aiuti umanitari” e “con il contributo della comunità internazionale lavorino alla ricerca di soluzioni pacifiche”.

Prima dell’Angelus, il papa ha commentato la Parola del giorno (Mt 25, 1-13), la quale offre “una storia che riguarda il senso della vita di ciascuno”: la parabola delle dieci vergini. Di queste dieci, cinque sono sagge e cinque sono stolte. Le prime prendono con sé l’olio per uscire “incontro allo sposo”, le seconde non lo fanno. Francesco si è soffermato sulla differenza tra saggezza e stoltezza, che non sta nella “buona volontà”, ma nella “preparazione”. “Ecco la differenza: l’olio. E qual è una delle la caratteristica dell’olio? Che non si vede: sta dentro le lampade, non è appariscente, ma senza di esso le lampade non danno luce”, ha detto. 

È importante, secondo Gesù, capire che la saggezza non è apparente, ma sta “altrove”. È “nel curare ciò che non si vede, ma è più importante; curare il cuore, la custodia della vita interiore”. Saggezza vuol dire valorizzare il silenzio “per essere capaci di ascoltare noi e gli altri”, ha continuato. “Vuol dire saper rinunciare a un po’ di tempo passato davanti allo schermo del telefono per guardare la luce negli occhi degli altri, nel proprio cuore, nello sguardo di Dio su di noi. Vuol dire non lasciarsi intrappolare dall’attivismo, ma dedicare tempo al Signore”.

Ecco che il Vangelo di questa domenica offre un prezioso consiglio: “Non trascurare l’olio della vita interiore, l’olio dell’anima”. Le vergini stolte nel momento del bisogno devono andare a comprare l’olio per metterlo nelle lampade. Questo accade proprio perché è mancata la preparazione, la cura: “La vita interiore va preparata dedicando un po’ di tempo ogni giorno, con costanza, come si fa per ogni cosa importante”, ha spiegato papa Francesco, che ha raccomandato infine ai fedeli in ascolto di dedicare del tempo non solo a “progetti concreti”, che sono “cose buone”, ma anche “alla cura del cuore, alla preghiera e al servizio degli altri, al Signore che è la meta della vita”.

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