25/07/2022, 00.19
VATICANO-CANADA
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Papa ha iniziato il 'pellegrinaggio penitenziale' tra i popoli indigeni

Francesco è arrivato a Edmonton, accolto dai rappresentanti di Inuit, Metis e First nations. Durante il volo il pensiero alla Giornata dei nonni "compresi quelli della vita consacrata che sono la saggezza di una familgia religosa". "Ho un grande desiderio di andare a Kiev". 

Edmonton (AsiaNews) – “Vengo tra voi per incontrare le popolazioni indigene. Spero che, con la grazia di Dio, il mio pellegrinaggio penitenziale possa contribuire al cammino di riconciliazione già intrapreso. Per favore, accompagnatemi con la preghiera”. Con queste parole affidate a un tweet papa Francesco ha iniziato ieri sera il suo viaggio apostolico in Canada, che avrà al centro l’incontro con le popolazioni Inuit, Metis e delle First Nations vittime degli abusi legati alle politiche di assimilazioni che videro anche la collaborazione della Chiesa cattolica fino a pochi decenni fa. 

Non erano previsti discorsi ufficiali all’arrivo all’aeroporto di Edmonton, ma Francesco – sceso dall’aereo sulla sedia a rotelle dopo essere atterrato alle 11,09 ora locale (le 19,09 in Italia) – ha subito ricevuto il benvenuto di alcuni rappresentanti dei popoli indigeni, presenti ad accoglierlo insieme al primo ministro canadese Justin Trudeau al governatore generale Mary Simon. 

Dopo la beve cerimonia il pontefice si è trasferito in auto al St. Joseph Seminary, dove ha riposato in vista della giornata di oggi che lo vedrà trasferirsi nell’area di Maskwacis, (“colline dell’orso”, in lingua cree) che ospita le riserve delle tribù del Canada Occidentale.

Durante le dieci ore di volo che lo hanno portato da Roma a Edmonton papa Francesco aveva incontrato i giornalisti presenti sull’aereo. “Oggi non c’è l’Angelus, ma facciamolo qui”, aveva detto loro, ricordando la Giornata dei nonni che per sua iniziativa la Chiesa celebrava ieri in tutto il mondo.
“I giovani - aveva aggiunto - devono avere contatto con i nonni, riprendere le radici, non per rimanere lì, no, ma per portarle avanti, come l’albero che prende dalle radici la forza e la porta avanti nei fiori e nei frutti. Vorrei ricordare anche, come religioso, i vecchi e le vecchie religiosi – aveva aggiunto - i ‘nonni’ della vita consacrata: per favore, non nasconderli, sono la saggezza di una famiglia religiosa; e che i nuovi religiosi e religiose, i novizi, le novizie abbiano contatto con loro: loro ci daranno tutta l’esperienza di vita che ci aiuterà tanto ad andare avanti”.

A una nuova domanda dei giornalisti sull’ipotesi di un viaggio a Kiev come segno di pace per l’Ucraina Francesco aveva infine risposto: “Ho un grande desiderio di andarci”.

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