03/01/2016, 00.00
VATICANO
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Papa: Facciamo sì che il Vangelo diventi sempre più carne anche nella nostra vita

All’Angelus papa Francesco ribadisce che per “conoscere Gesù” occorre “tutti i giorni leggere un brano, un passo del vangelo per spalancare il nostro cuore a Gesù e farlo conoscere meglio agli altri”. Il mistero del male ci porta a chiudere “la porta in faccia al Figlio di Dio” e a far entrare nella nostra vita il male, “accovacciato davanti alla nostra porta”. Affidarsi a Maria, Madre di Gesù e Madre nostra che contempliamo nel presepio.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Specialmente in questo Anno Santo della facciamo sì che il Vangelo diventi sempre più carne anche nella nostra vita”: è l’invito che papa Francesco ha rivolto oggi ai pellegrini radunati in piazza san Pietro per la recita dell’Angelus. E ai saluti finali ha ribadito il metodo per incarnare il vangelo “nella vita quotidiana”: “Ricordo – ha detto - quel consiglio che tante volte vi ho dato: tutti i giorni leggere un brano, un passo del vangelo per conoscere meglio Gesù, per spalancare il nostro cuore a Gesù e farlo conoscere meglio agli altri”.

Il pontefice ha preso lo spunto della “incarnazione” dal vangelo della messa di oggi (Seconda domenica dopo Natale, Giov. 1, 1-18), il prologo del vangelo di Giovanni in cui “«il Verbo – ovvero la Parola creatrice di Dio – si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14). Quella Parola, che dimora nel cielo, cioè nella dimensione di Dio, è venuta sulla terra affinché noi la ascoltassimo e potessimo conoscere e toccare con mano l’amore del Padre”.

Il papa si è soffermato anche sul rifiuto del Verbo, di cui parla il vangelo, sulla “non accoglienza da parte degli uomini”, in cui essi “hanno chiuso la porta in faccia al Figlio di Dio”. E ha spiegato: “È il mistero del male che insidia anche la nostra vita e che richiede da parte nostra vigilanza e attenzione perché non prevalga. Il Libro della Genesi dice che il male è ‘accovacciato davanti alla nostra porta’ (cfr 4,7). Guai a noi se lo lasciamo entrare; sarebbe lui allora a chiudere la nostra porta a chiunque altro. Siamo invece chiamati a spalancare la porta del nostro cuore alla Parola di Dio, per diventare così suoi figli”.

“Specialmente in questo Anno Santo della Misericordia – ha continuato - facciamo sì che il Vangelo diventi sempre più carne anche nella nostra vita. Accostarsi al Vangelo, meditarlo e incarnarlo nella vita quotidiana è il modo migliore per conoscere Gesù e portarlo agli altri. Questa è la vocazione e la gioia di ogni battezzato: indicare e donare agli altri Gesù; ma per fare questo dobbiamo conoscerlo e averlo dentro di noi, come Signore della nostra vita. E Lui ci difende dal male e dal diavolo che sempre è accovacciato davanti alla nostra porta e vuole entrare”.

Per questo è importante affidarsi a Maria : “la sua dolce immagine di madre di Gesù e madre nostra la contempliamo in questi giorni nel presepio”.

Dopo la preghiera mariana, egli ha salutato i molti gruppi di pellegrini presenti in piazza, almeno 30mila. Egli ha poi rinnovato gli auguri di buon Anno: “Rinnovo a tutti gli auguri di pace e di bene nel Signore. Nei momenti lieti e in quelli tristi, affidiamoci a Lui, che è nostra misericordia e nostra speranza!”.

“E ricordo anche – ha poi aggiunto -  l’impegno che ci siamo presi a capodanno, Giornata della Pace: ‘Vinci l’indifferenza e conquista la pace’; con la grazia di Dio, potremo metterlo in pratica”.

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