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Papa: ‘Pazienza e dialogo con la Cina’

Nel volo di ritorno dal Kazakistan il pontefice ha risposto a una domanda sul processo al card. Zen che inizierà il 19 settembre: “È un Paese complesso: è meglio dialogare che qualificare”. Intanto la Reuters citando una fonte vaticana riferisce che la Santa Sede avrebbe chiesto un incontro con Xi Jinping in Kazakistan, che il leader cinese avrebbe però declinato. Il vescovo emerito di Hong Kong: "Ho perso tutte le battaglie, ma sono felice". A novembre un viaggio del papa in Bahrein.

Milano (AsiaNews) - “Qualificare la Cina come antidemocratica io non me la sento, perché è un Paese così complesso… Si è vero che ci sono cose che a noi sembrano non essere democratiche. Il cardinale Zen andrà a giudizio in questi giorni. E lui dice quello che sente, e si vede che ci sono delle limitazioni lì. Ma più che qualificare io cerco di appoggiare la via del dialogo”.

Sul volo di ritorno dal suo viaggio in Kazakistan, durante la consueta conferenza stampa con i giornalisti, papa Francesco ha risposto in questo modo a una domanda sul processo al cardinale Zen, vescovo emerito di Hong Kong, che si aprirà lunedì 19 settembre.

“Per capire la Cina ci vuole un secolo – aveva premesso il pontefice - e noi non viviamo un secolo. La mentalità cinese è una mentalità ricca e quando si ammala un po’, perde la ricchezza, è capace di fare degli sbagli. Per capire noi abbiamo scelto la via del dialogo, aperti al dialogo. C’è una commissione bilaterale vaticano-cinese che sta andando bene, lentamente, perché il ritmo cinese è lento”. Il papa ha aggiunto anche che “i governatori delle province sono tutti diversi, ci sono culture diverse dentro la Cina. Ma non bisogna perdere la pazienza e andare avanti con il dialogo”.

Quanto alla presenza contemporanea in Kazakistan del presidente Xi Jinping, Francesco si è limitato a rispondere che “lui (Xi Jinping ndr) aveva la visita di Stato lì, ma io non l’ho visto”. L’agenzia Reuters, però, ha citato una fonte anonima vaticana secondo cui la Santa Sede avrebbe fatto sapere alla Cina che il papa era disposto a incontrare il Xi Jinping mentre entrambi i leader si trovavano nella capitale kazaka: Ma la Cina avrebbe risposto che non c'era abbastanza tempo. La fonte – aggiunge la Reuters - non ha fornito dettagli su come o quando il Vaticano avrebbe espresso alla Cina questa disponibilità.

Il processo al card. Joseph Zen Ze-kiun e a cinque noti esponenti del fronte democratico di Hong Kong si aprirà lunedì 19 settembre presso la Corte di West Kowloon. L’accusa che verrà loro rivolta è quella di non aver registrato correttamente il Fondo 612 - creato per dare assistenza sanitaria e legale ai manifestanti pro-democrazia - di cui erano amministratori fiduciari. Nel rinvio a giudizio è invece già caduta la ben più grave accusa di “collusione” con forze straniere - in violazione della draconiana legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino nell’estate 2020 – in forza della quale il card. Zen venne arrestato e rilasciato su cauzione dopo alcune ore l’11 maggio scorso.

“Ho perso tutte le battaglie, ma sono felice”, ha detto qualche settimana fa il porporato a p. Gianni Criveller, missionario del Pime che lo ha incontrato a Hong Kong. “Mi ha raccontato con naturalezza - ha scritto p. Criveller in un articolo pubblicato sul sito mondoemissione.it - del suo arresto e delle udienze in corte, ma soprattutto del bene che fa visitando le carceri. Incontra persone che vivono vicende di trasformazione interiore lontano dai riflettori, ma non per questo meno straordinarie. Alcuni dei leader incarcerati vivono la loro vicenda con spirito di fede e di testimonianza, disponibili a pagare un prezzo alto per valori in cui credono fortemente. Alcuni si avvicinano anche alla fede”.

Tornando alla conferenza stampa di papa Francesco sul volo di ritorno dal Kazakistan, è stata l’occasione anche per parlare di possibili futuri viaggi. Il pontefice ha risposto che a causa del dolore al ginocchio “è difficoltoso, ma il prossimo lo farò”. E l’agenzia VaticanNews ha specificato che il riferimento è a un progetto di viaggio in Bahrein per il prossimo novembre, che non era stato ancora annunciato ufficialmente. Francesco ha poi aggiunto di aver parlato con il primate anglicano Justin Welby della possibilità di compiere a febbraio il viaggio comune in Sud Sudan. “E se vado in Sud Sudan – ha aggiunto il pontefice – vado anche nella Repubblica democratica del Congo” (l’altro Paese dove Francesco avrebbe dovuto recarsi in luglio nel viaggio in Africa annullato per le sue condizioni di salute ndr).

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