13/09/2023, 10.24
CINA
Invia ad un amico

Pechino condanna un cinese patriottico d’oltremare nella guerra di spie con l'Occidente

di John Ai

I media ufficiali cinesi danno ampio risalto alla vicenda di Shing-Wan Leung, 78enne alla sbarra con l’accusa di essere al soldo degli Stati Uniti. Nel Regno Unito individuate due persone che spiavano per conto di Pechino, una delle quali dall’interno del Parlamento di Londra. Per Pechino la sicurezza nazionale è quella del partito e di Xi Jinping. 

Pechino (AsiaNews) - Un leader di una comunità filo-governativa d’oltremare cinese è stato condannato all’ergastolo nel maggio scorso, nel quadro di una vicenda di spionaggio emersa solo di recente in tutta la sua portata e rilanciata con ampia eco da Pechino. Secondo le autorità cinesi John Shing-Wan Leung (梁成运), 78 anni, sarebbe diventato informatore di un’agenzia di intelligence statunitense e avrebbe organizzato trappole sessuali finalizzate all’attività di spionaggio per oltre 30 anni. Nel frattempo, i media britannici hanno riferito che altre due persone sono accusate di essere spie al servizio delle autorità cinesi.

Il ministero cinese della Sicurezza di Stato, una delle principali agenzie di intelligence del dragone, ha pubblicato un articolo sul social network cinese WeChat riguardante un caso di spionaggio. Nel post si legge che John Shing-Wan Leung è stato reclutato da un’agenzia di intelligence statunitense nel 1989 ed è stato pagato mille dollari al mese, più relativi bonus. Gli Stati Uniti lo hanno premiato per il suo lavoro, durante il quale egli avrebbe utilizzato il sesso per costringere funzionari cinesi caduti nella sua rete a tradire il proprio Paese. 

Per il ministero Leung avrebbe ripetutamente spiato i dipartimenti e le organizzazioni cinesi presenti in territorio statunitense e monitorato l’attività di cittadini cinesi negli Usa. Egli avrebbe portato le proprie “vittime” in ristoranti e alberghi all’interno dei quali erano piazzati oggetti per lo spionaggio, organizzando trappole sessuali per raccogliere informazioni. Leung è anche accusato di aver truffato le persone incappate nella sua rete, poi incastrate mediante la fabbricazione di “prove” false di attività di spionaggio.

Per migliorare l’immagine e l’influenza di Leung, spiega l’articolo di cronaca che rilancia fonti ministeriali, i servizi segreti statunitensi ne avrebbero falsificato il curriculum, fra cui l’istruzione nel Regno Unito, esperienza lavorativa all’Onu e partecipazione alla guerra in Vietnam. Il 78enne era diventato leader di diverse organizzazioni della comunità cinese all’estero sempre grazie ai fondi forniti dagli Stati Uniti, che gli avrebbero poi ordinato di tornare in Cina per fare donazioni e crearsi un’immagine di “filantropo patriottico”. In particolare, durante la fase più cruenta della pandemia di Covid-19 egli si sarebbe recato nella Cina continentale passando per Hong Kong, con diversi documenti a scopo di spionaggio. 

Leung si è fatto conoscere come un leader pro-Pechino all’interno della comunità cinese negli Stati Uniti e in rete circolano alcune sue foto mentre viene ricevuto da leader cinesi del passato, fra cui una immagine con l’ex presidente Hu Jintao e l’ex ministro degli Esteri Yang Jiechi. Secondo quanto riportato in passato dai media ufficiali cinesi, Leung, doppia cittadinanza di Hong Kong e Usa, era in linea con l’ideologia di Pechino e sosteneva apertamente la legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong, opponendosi al contempo all’indipendenza di Taiwan e mantenendo uno stretto legame con il consolato cinese di Huston.

In Cina, i processi relativi a casi di spionaggio e riguardanti la sicurezza nazionale non sono aperti al pubblico. Gli Stati Uniti non hanno ancora protestato contro la mancanza di trasparenza e il trattamento di Leung. Anche la famiglia e gli amici dell’uomo tacciono sul caso, mentre analisti ed esperti ritengono che egli possa essere un agente doppiogiochista, sacrificato dalle autorità cinesi nella guerra di spionaggio con gli Stati Uniti.

Sempre a maggio Liang Litang (梁利堂), leader pro-Pechino della comunità cinese di Boston, era stato arrestato dall’Fbi con l’accusa di monitorare gli attivisti. Un mese prima del fermo, ad aprile, due persone originarie della provincia del Fujian erano state arrestate per aver gestito una stazione segreta di polizia cinese a New York. A differenza dei casi in Cina, Washington ha rivelato più dettagli e prove sulle spie cinesi.

Vale qui ricordare che se da un lato le autorità cinesi ricorrono raramente all’ergastolo di un cittadino straniero, dall’altro negli ultimi mesi Pechino ha rafforzato la repressione dello spionaggio e approvato una legge sul controspionaggio che ha ampliato la definizione di attività e i le possibilità di intervento statale, causando disordini e tensione tra le aziende straniere nel Paese.

Allo tempo stesso le spie cinesi hanno reso più nervosi i governi in Occidente. Il quotidiano britannico The Sunday Times ha reso noto che un ricercatore parlamentare, Chris Cash, in contatto con una serie di alti esponenti conservatori, è stato arrestato per presunta attività di spionaggio a favore di Pechino. Il premier britannico Rishi Sunak ha espresso preoccupazione per le spie cinesi e ne ha denunciato le interferenze in Parlamento durante il vertice del G20 nel fine settimana scorso, quando ha incontrato l’omologo cinese Li Qiang, mentre la Cina nega le accuse di Londra.

Negli ultimi mesi, Pechino ha rafforzato la propaganda contro lo spionaggio e il ministero della Sicurezza di Stato ha annunciato che per contrastarlo serve “la mobilitazione dell'intera società”. Il governo ha incoraggiato tutti i cittadini a denunciare le spie nelle vicinanze, arrivando persino a chiedere ai bambini di denunciare i propri genitori. Le direttive delle autorità cinesi sono chiare: la sicurezza nazionale è la sicurezza del Partito comunista e di Xi Jinping.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Libertà su cauzione negata al giornalista radio ‘Giggs’: ha legami con Taiwan
14/05/2021 12:06
Hebei, il capo del Partito "colpevole della violenza a Shengyou"
10/02/2006
Mongolia Interna: Prima e dopo il Covid-19, annientare il ‘virus’ della religione
12/06/2020 12:54
Altri due tibetani condannati a morte per le proteste del marzo 2008
21/04/2009
Xinjiang, Ilham Tohti condannato all'ergastolo
23/09/2014


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”