10/07/2015, 00.00
NEPAL
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Pechino e Delhi commerceranno attraverso il Nepal. Ma non lo dicono a Kathmandu

di Christopher Sharma
Le merci indiane e cinesi dovrebbero attraversare il passo di Lipulekh, all’estremità nord-occidentale del Nepal. Portavoce del governo di Kathmadu: “Troviamo un accordo che soddisfi tutti e tre i Paesi”. Leader del partito maoista denuncia violazione del trattato del 1816 tra Nepal e India. Governo non difende gli interessi nazionali.

Kathmandu (AsiaNews) - L’India e la Cina hanno firmato un accordo per promuovere il commercio tra i due Paesi attraverso il passo himalayano di Lipulekh, sul territorio del Nepal, senza però informare il governo di Kathmandu. Le autorità di governo e i maggiori partiti del Nepal lamentano una violazione dei patti internazionali e chiedono un immediato annullamento del trattato.

Minendra Rijal, ministro della Comunicazione e portavoce del governo, esprime profondo disappunto: “Abbiamo protestato attraverso i canali diplomatici. Sia la Cina che l’India devono annullare il patto. I Paesi che stipulano trattati che includono il territorio del Nepal senza informarci violano in modo diretto le leggi internazionali. Noi siamo sicuri che cancelleranno presto l’accordo e potremo giungere insieme ad un altro patto che soddisfi gli interessi di tutti e tre i Paesi”.

Durante la recente visita del premier indiano Narendra Modi in Cina - che ricambiava il viaggio di Xi Jinping a Delhi del settembre 2014 - i due leader hanno stipulato una serie di accordi per stimolare la cooperazione e la produzione commerciale dei due giganti asiatici. Uno di questi prevede il passaggio delle merci attraverso il valico di Lipulekh. Situato sulla catena dell’Himalaya, il valico collega l’antica città di Taklakot in Tibet [oggi Purang - ndr] con lo Stato indiano dell’Uttrakhand attraverso la valle di Byash, all’estremità nord-occidentale del Nepal.

Alle proteste delle autorità governative si aggiungono quelle di Pushpa Kamal Dahal, leader dello Unified Communist Party of Nepal (Maoist) [Ucpn-M, terzo partito del Paese - ndr] ed ex primo ministro, che ha inviato tre lettere separate a Modi, Xi e Shusil Koirala, premier nepalese. Nelle missive il politico lamenta l’atteggiamento dei Paesi confinanti, dettato solo da scaltri interessi economici. Pushpa scrive: “Noi riteniamo che il paragrafo 28 della dichiarazione congiunta tra India e Cina, che inserisce il passo di Lipulekh nella rotta commerciale tra le due nazioni, contraddice le previsioni contenute nel Trattato di Sugauli del 1816 tra Nepal e India. Il Trattato dichiara in modo chiaro che i territori ad est del fiume Mahakali appartengono al Nepal”.

Nella lettera inviata a Modi e Xi il politico fa notare come “il territorio di Kalapani [conteso tra Nepal e India - ndr] in cui si trova il valico di Lipulekh, è un argomento sensibile che riguarda da vicino la sovranità e l’integrità territoriale del Nepal e quindi deve essere rispettato da tutti come tale”. Il leader della formazione maoista ha poi ricordato a Modi l’intesa formale raggiunta lo scorso anno in occasione della partecipazione del premier indiano al Forum per la cooperazione in Asia meridionale. In quella sede Nepal e India hanno deciso di risolvere tutte le dispute territoriali ancora pendenti, tra cui quelle inerenti i territori di Kalapani e Susta (Nepal meridionale).

Nella lettera indirizzata a Koirala, Pushpa ha scritto: “Lo Ucpn-M chiede al governo di non prendere con leggerezza le questioni riguardanti la sovranità nazionale e l’integrità territoriale. Kathmandu deve intraprendere immediate azioni diplomatiche per risolvere il problema di Lipulekh a favore dei nostri interessi nazionali. Fino ad ora in governo non ha dimostrato di affrontare la questione con la dovuta serietà. Questo è un grave problema per il Paese”.

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