06/08/2023, 12.11
ECCLESIA IN ASIA
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Seoul dopo Manila: nel 2027 la Gmg ritorna in Asia

di Giorgio Bernardelli

L’annuncio di papa Francesco al termine della Messa conclusiva a Lisbona. Si avvera il desiderio confidato qualche mese fa ad AsiaNews dall’arcivescovo della metropoli coreana, mons. Peter Chung Soon-taick. Un incontro mondiale dei giovani nel Paese dove il più basso tasso di fertilità al mondo li sta facendo rapidamente diminuire. Un cammino già iniziato per la Chiesa coreana portando in Portogallo più di mille giovani.

AsiaNews (Lisbona) – Trentadue anni dopo Manila tornerà in Asia la Giornata mondiale della gioventù (Gmg): si terrà a Seoul nel 2027, dopo l’appuntamento dell’agosto 2025 a Roma per il Giubileo dei giovani. Ad annunciarlo è stato questa mattina a Lisbona papa Francesco al termine della Messa conclusiva del grande raduno che ha visto convergere in questi giorni in Portogallo oltre un milione di giovani da tutto il mondo. “Dalla frontiera occidentale dell’Europa all’Estremo Oriente dell’Asia – ha commentato il pontefice – un bel segno di universalità”.

La scelta di Seoul, non scontata, non arriva come una sorpresa: su AsiaNews già nell’ottobre scorso, a margine dei lavori della Conferenza generale della Fabc - la Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia - avevamo raccolto dal giovane arcivescovo di Seoul, il carmelitano mons. Peter Chung Soon-taick, il desiderio della Chiesa coreana di ospitare la prossima Gmg e soprattutto il desiderio di farne un “momento di svolta” per la pastorale giovanile in uno dei Paesi oggi più gravemente alle prese con l’inverno demografico che attraversa ampie regioni dell’Asia. La Corea del Sud è oggi il Paese con il più basso tasso di fertilità al mondo: 0,78 figli per donna nel 2022, appena 249mila nascite in una nazione di 51 milioni di abitanti. La Gmg a Seoul, dunque, vuole essere una scommessa sui giovani non solo a livello ecclesiale, ma anche un segno importante per le società asiatiche.

Per i giovani cattolici dell’Asia la Gmg del 2027 si prospetta già come un evento storico: scegliendo Seoul papa Francesco conferma la grande attenzione all’Asia che sta caratterizzando tutto il suo pontificato. Sarà un’occasione straordinaria per quei giovani che in tanti Paesi del continente vivono situazioni di minoranza, a volte sperimentando anche personalmente la prova della persecuzione e della guerra. A Manila, in quella che fu la Gmg dei record nel 1995, parteciparono i loro genitori e nonni; a Seoul sarà l’Asia del ventunesimo secolo a darsi appuntamento.

La Chiesa coreana ci arriverà dopo aver vissuto già a Daejeon nel 2014 l’Asian Youth Day, l’appuntamento voluto dalla Fabc proprio per permettere ai tanti giovani del continente che non potrebbero mai prendere parte a una Gmg in un continente lontano di vivere il clima di questi grandi momenti di incontro. Già per l’appuntamento di Daejeon - organizzato dall’allora vescovo mons. Lazzaro You Heung-sik, oggi cardinale e prefetto del dicastero per il clero in Vaticano - papa Francesco volle essere personalmente presente. E incontrando i giovani affidò a loro la sfida della pace tra le due Coree, tuttora divise dal confine blindato del 38° parallelo lasciato in eredità dalla guerra conclusa dall’armistizio di settant’anni fa, ricordato nelle sue ferite proprio in questi giorni. Un tema oggi quanto mai attuale in un’Asia scossa da gravi tensioni e da una corsa agli armamenti che attraversa tutto il Pacifico. L’auspicio è che il 2027 - l’anno del centenario dell’inizio della guerra civile in Cina – possa essere ricordato per questo nuovo e inedito segno di pace portato dai giovani cattolici di tutto il mondo all’Asia.

“Una Gmg non nasce e finisce nell’arco di una manciata di giorni; è un cammino - ci diceva qualche mese fa mons. Chung -. La sua preparazione è un’ottima occasione per riunire i giovani intorno a un progetto rendendoli protagonisti. Spingerli a invitare i propri coetanei a vivere questa esperienza insieme. Metterebbe in moto un processo. E anche una volta terminata sarebbe bello condividere con tutti ciò che abbiamo vissuto, diverrebbe un’occasione missionaria per condividere i valori del Vangelo nella nostra società”. Si tratta di un cammino che la Chiesa coreana ha già cominciato. Il gruppo di ragazzi salito con la bandiera da papa Francesco a Lisbona subito dopo l’annuncio è solo una piccola rappresentanza del folto gruppo di oltre 1000 giovani coreani che hanno partecipato all’evento in Portogallo (150 solo dall’arcidiocesi di Seoul). Mai la Corea del Sud aveva portato tanti giovani a una Gmg. Ed è un segno importante proprio nel momento in cui anche nelle chiese di Seoul l’età media avanza.

"Sono molto grato a Papa Francesco per averci scelto come prossima città ospitante - commenta ora da Lisbona mons. Chung, in una nota diffusa dall’arcidiocesi -. Sarò molto felice e onorato di poter incontrare a Seoul così tanti giovani provenienti da tutto il mondo. La Gmg non è solo un evento per la Chiesa cattolica, ma un posto dove tutte le persone di buona volontà partecipano insieme. Lavoreremo a stretto contatto con il governo e le amministrazioni locali per renderlo un evento per il bene di tutta l'umanità".

Anche l’arcivescovo emerito, il card. Andrew Yeom Soo-jung, in queste ore era a Lisbona per accogliere con i giovani l’annuncio della Gmg coreana: “Sono grato al Signore per questa grande grazia - aggiunge -. Spero che le preghiere di tutti i giovani del mondo vengano esaudite attraverso la Gmg di Seoul. Spero soprattutto che sia un festival di amore e di gioia in cui i giovani preghino uniti per la 'pace sulla terra' senza guerre".

 

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