27/12/2025, 09.30
INDIA
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Uttar Pradesh: proteste indù contro eventi di Natale. Vescovo D'Souza: 'Segnale preoccupante'

di Nirmala Carvalho

Nella città di Bareilly membri dei gruppi nazionalisti indù Bajrang Dal e Vishwa Hindu Parishad hanno protestato davanti a una chiesa cattolica il 24 dicembre, accusando una scuola di aver offeso l’induismo durante le celebrazioni di Natale. La diocesi ha respinto le accuse e spiegato che si tratta di una grave distorsione del contenuto delle rappresentazioni teatrali, dedicate a temi sociali e valori universali. Il vescovo Ignatius D’Souza ha denunciato ancora una volta il clima di crescente intolleranza religiosa.

Bareilly (AsiaNews) - Un evento scolastico di Natale, organizzato come ogni anno per promuovere comuni valori sociali e culturali, si è trasformato in un nuovo episodio di tensione religiosa nello Stato indiano indiano settentrionale dell’Uttar Pradesh. Il 24 dicembre, membri dei gruppi nazionalisti indù Bajrang Dal e Vishwa Hindu Parishad (VHP) hanno inscenato una protesta davanti alla cattedrale di St. Alphonsus a Bareilly, accusando una scuola cattolica di aver “offeso la religione indù” durante alcune rappresentazioni teatrali.

La manifestazione si è svolta all’esterno della chiesa mentre all’interno si celebrava il Natale. Un video, diventato virale sui social, mostra militanti del Bajrang Dal recitare l’Hanuman Chalisa (un inno devozionale indù) davanti all’ingresso della cattedrale, sotto lo sguardo di sei agenti di polizia presenti sul posto. I manifestanti hanno poi scandito slogan religiosi come “Jai Shri Ram” e “Har Har Mahadev”, chiedendo l’apertura di un’indagine e la registrazione di un First Information Report (FIR) contro le autorità ecclesiastiche e la dirigenza della scuola.

Secondo i gruppi di estrema destra indù, alcune scene messe in scena durante la recita di Natale avrebbero rappresentato in modo negativo l’induismo e promosso in maniera indiretta la conversione al cristianesimo. “Se davanti a un pubblico di 2.000 persone si proietta uno schermo di circa 30x20 pollici suggerendo che ci sono problemi legati all’induismo, il messaggio indiretto è che si dovrebbe passare al cristianesimo”, ha dichiarato Ashu Agarwal, esponente del VHP.

Le rappresentazioni teatrali facevano parte del “Christmas Mahotsav”, un evento culturale di due giorni tenutosi il 21 e 22 dicembre presso la Bishop Conrad Senior Secondary School, un istituto cattolico gestito dalla diocesi all’interno del complesso della chiesa. Come avviene da anni, nel programma erano inclusi spettacoli realizzati dagli studenti, canti natalizi, danze culturali e una mostra scientifica.

Secondo il vescovo Ignatius D’Souza, membro del comitato di gestione della scuola, le accuse sono frutto di una lettura distorta dell’iniziativa. “Tutte le esibizioni erano trasmesse in diretta su YouTube, ma i video sono stati rimossi per problemi di copyright legati a clip tratte dalla serie "The Chosen", sulla vita di Gesù Cristo”, ha spiegato in una dichiarazione, smentendo qualsiasi intento offensivo o proselitistico.

Il presule ha sottolineato come il Christmas Mahotsav sia da tempo un appuntamento molto atteso dalla cittadinanza. “È un evento annuale che celebra lo spirito del Natale insieme ai valori sociali e morali dell’India. Quest’anno migliaia di persone hanno partecipato con entusiasmo, apprezzando i programmi presentati dagli studenti”, ha affermato.

Le esibizioni, ha aggiunto il vescovo, erano incentrate su temi come l'integrazione nazionale e la dignità umana. Tra i soggetti portati in scena c'erano personalità come B.R. Ambedkar, Anandi Gopal Joshi (prima donna medico indiana), Madre Teresa, oltre a messaggi sull’empowerment femminile, la tutela degli anziani, la lotta alle dipendenze, il rispetto dell’ambiente e l'importanza della famiglia. “Il messaggio complessivo era chiaro: pace, amore, armonia, unità e fratellanza, al di là di ogni confine religioso”, ha ribadito D’Souza.

Alla manifestazione del 24 dicembre, durata meno di mezz’ora, hanno posto fine le forze dell’ordine dopo che i rappresentanti del Bajrang Dal hanno consegnato un memorandum al funzionario di polizia Ashutosh Shivam, chiedendo un’indagine “imparziale” sull’accaduto. Nessun arresto è stato effettuato.

Secondo il vescovo, l’episodio si inserisce in un clima più ampio di crescente intolleranza. “Non si tratta di un caso isolato. Quest’anno si contano quasi 60 episodi in tutto il Paese in cui celebrazioni natalizie sono state disturbate o ostacolate”, ha denunciato. “Gruppi estremisti stanno cercando di farsi giustizia da soli, mettendo a rischio i valori costituzionali della libertà religiosa e della convivenza pacifica”.

D’Souza ha espresso preoccupazione anche per il silenzio delle autorità politiche. “È allarmante l’assenza di prese di posizione chiare da parte del governo guidato dal Bharatiya Janata Party. Il primo ministro e il ministro dell’Interno hanno il dovere di intervenire, condannare l’odio e garantire che la legge venga applicata contro chi tenta di dividere la società”.

“Perché qualcuno dovrebbe sentirsi minacciato dalla minoranza cristiana?”, ha aggiunto il vescovo. “È una comunità che ha dato un contributo fondamentale all’istruzione, alla sanità e al servizio sociale in India. Celebrazioni culturali pacifiche non dovrebbero mai diventare bersaglio di paura o ostilità”.

“Il silenzio di fronte all’intolleranza - ha concluso il prelato - finisce solo per rafforzare le forze che vogliono dividere il Paese. L’India è forte nella sua diversità, e iniziative come il Christmas Mahotsav incarnano davvero l’idea di unità nella diversità”.

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