05/09/2019, 11.25
LIBANO
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Vescovi maroniti sostengono la denuncia di Israele all’Onu per l’attacco con i droni

Il collegio episcopale ha accolto con favore la decisione delle autorità libanesi e lanciano un appello contro il coinvolgimento in una “guerra per procura”. In un contesto di “grave urgenza economica” fondamentale l’intervento dell’esecutivo per “scongiurare nuove tasse”. Necessarie riforme strutturali e taglio agli sprechi. 

Beirut (AsiaNews) - Il collegio episcopale maronita ha accolto con favore e sostiene la decisione presa dalle autorità libanesi di presentare una denuncia contro Israele al Consiglio di sicurezza Onu, per l’attacco mediante due droni sferrato nei giorni scorsi nella periferia sud di Beirut. Al contempo i prelati lanciano un appello alle massime cariche politiche e istituzionali del Paese, perché non si facciano trascinare in una “guerra per procura” dalle conseguenze drammatiche per la nazione.  

In una nota pubblicata a margine della riunione mensile, i vescovi “plaudono alla direttiva ufficiale delle autorità libanesi di presentare una denuncia davanti al Consiglio di sicurezza” delle Nazioni Unite “contro gli attacchi israeliani alla periferia sud”. Al vertice tenuto ieri nella sede estiva di Dimane (Nord Libano), sotto la presidenza del patriarca Beshara Raï, i prelati hanno chiesto di restare vigili per scongiurare piani volti a “trascinare il Libano in una guerra per procura” che finirà per creare nuovi “problemi” e ostacolare “la riconciliazione interna e il consenso”. 

L’accoglienza riservata agli interventi del patriarca maronita e del presidente Michel Aoun per l’apertura del centenario del patriarca Hoayek e la proclamazione del Grande Libano (1920) offrono l’occasione per valorizzare “i sacrifici” dietro la nascita dello Stato “indipendente”. Per i vescovi essi rappresentano “un invito pressante a rivisitare un processo storico che conduce alla consacrazione della loro libertà, alla loro indipendenza e sovranità”. 

“Ed è al tempo stesso - prosegue la nota dei prelati maroniti - l’occasione per valutare centro anni di storia, nei suoi punti forti e in quelli deboli, per migliorare il loro avvenire”. Per il collegio episcopale è evidente che “questo sforzo comune offre ai libanesi l’occasione di consolidare il loro vivere in comune e per purificare il loro esercizio di cittadinanza”. 

Oltre alla politica estera e alle crisi regionali, i vescovi maroniti hanno plaudito alla recente conferenza sulla situazione politico-economica nazionale che si è tenuta nella sede della presidenza della Repubblica (il palazzo di Baabda). Particolare valore, aggiungono i prelati, assume la dichiarazione finale in cui si parla di “stato di urgenza economica” che impone al governo di “lavorare in maniera seria per scongiurare l’introduzione di nuove tasse” soprattutto per le categorie più deboli e disagiate. 

Infine, i vescovi invitano l’esecutivo a intervenire contro gli sprechi nella pubblica amministrazione, attuare le riforme strutturali avviate nel contesto della Conferenza di Parigi 2018 e scegliere i nuovi amministratori per i posti vacanti secondo criteri di capacità e competenza.

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