07/08/2019, 15.25
SRI LANKA
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Wickremesinghe: Le responsabilità del governo nelle stragi di Pasqua

di Melani Manel Perera

La deposizione del premier srilankese presso il Comitato d’inchiesta parlamentare: “I miei uomini non erano stati avvertiti del pericolo imminente”. Negli attentati dello scorso 21 aprile sono morte 263 persone. Il presidente Sirisena non lo invitava alle riunioni de Consiglio di Sicurezza da ottobre 2018.  

Colombo (AsiaNews) – Le responsabilità per le falle e gli errori nelle attività di intelligence dietro le stragi di Pasqua sono da attribuire all’intero governo dello Sri Lanka. Lo ha dichiarato ieri il primo ministro srilankese, Ranil Wickremesinghe (foto), durante la sua deposizione presso il Comitato d’inchiesta parlamentare (Psc) a Colombo. Lo scorso 21 aprile, gli attentati terroristici in tre chiese e altrettanti hotel di lusso della capitale sono costati la vita a 263 persone ed hanno causato il ferimento di altre 600, in maggioranza fedeli cristiani.

“Come governo, non possiamo sottrarci alla responsabilità”, ha affermato Wickremesinghe. “Il Psc – ha aggiunto – si sta riunendo per scoprire cosa è andato storto. Di certo vi sono state delle mancanze. Al momento, siamo in un periodo di transizione e intendiamo trovare misure affinché queste non si ripetano”. Il premier ha raccontato che i ministri competenti lo informavano di volta in volta sulle attività degli estremisti islamici nel Paese, piuttosto che aspettare le relazioni del Consiglio di Sicurezza Nazionale (Nsc), che richiedono due settimane.

Nel corso dell'udienza, il primo ministro ha dichiarato di aver preso parte all'Nsc per l’ultima volta nell'ottobre 2018. In seguito, il presidente Maithripala Sirisena non lo ha più invitato a partecipare. Sirisena escludeva anche il capo della polizia, Pujith Jayasundara.

Il premier ha confermato l’esistenza di rapporti e note informative sulle attività terroristiche nel Paese, ricevute da intelligence straniere tramite canali diplomatici. Esse non riguardavano solo fondamentalisti islamici, ma anche militanti singalesi e tentativi falliti di far risorgere l’estremismo tamil. Alcune relazioni mettevano in guardia le autorità di Colombo dalle attività di Zahran Hashim, leader del National Thowheed Jamath (Ntj), gruppo jihadista autore degli attentati di Pasqua. “Abbiamo consegnato il comando delle operazioni all’Antiterrorismo (Tid). La polizia aveva informato l’ufficio del procuratore generale. La Tid ha ottenuto un mandato contro Zahran, ma riteneva che Zahran avesse lasciato il Paese via mare per l'India”.

Wickremesinghe ha concluso la sua deposizione affermando che la Divisione per la sicurezza del primo ministro (Pmsd) non era a conoscenza dello scambio di missive tra il capo della polizia e l’ex segretario della Difesa, venuto alla luce dopo gli attentati. Gli alti funzionari della sicurezza si allertavano a vicenda riguardo l’imminente minaccia. “I miei ufficiali non erano stati informati – ha affermato il premier –. Ho controllato dopo la strage e non avevano ricevuto nulla. Io ne sono venuto a conoscenza solo dopo il 21 aprile”.

(Photo credit: Chamila Karunarathna).

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