Durante una vasta operazione antiterrorismo nello Stato del Chhattisgarh, le forze di sicurezza indiane hanno eliminato 27 ribelli maoisti, tra cui Nambala Keshava Rao, guida del gruppo dal 2017. Un successo strategico per il governo Modi, che punta a debellare la minaccia entro il 2026. L’insurrezione, in declino da anni, appare sempre più isolata e priva di consenso tra le nuove generazioni tribali.
Le violenze sono in continuo aumento e coinvolgono sempre più giovani, anche delle scuole primarie. Finora si registra una reazione timida delle autorità, mentre i social contribuiscono a dare crescente visibilità al fenomeno. Alla base degli scontri vi sono anche “futili motivi”. Fra le cause la maggiore frustrazione e aggressività oggi durante l’età formativa.
Ermek Tursunov con i suoi film è stato anche nella short-list degli Oscar. Ha lasciato il Paese denunciando la "degenerazione della politica culturale". Recentemente era stata perquisita la casa del suo produttore. A chi lo definisce un “dissidente pericoloso per la società” ha risposto: "Non sono certo Solženitsyn, ma non voglio tacere”.
Un rapporto del Lowy Institute mette in luce che Pechino nel 2025 dovrebbe incassare 22 miliardi di dollari di interessi sul debito dai Paesi che l'Onu classifica come più fragili. Una cifra molto più alta di quanto concede in nuovi prestiti. In 54 nazioni la Cina detiene più interessi da debito bilaterale di tutti i Paesi del Club di Parigi messi insieme. Dati significativi anche in rapporto all'appello alla cancellazione che papa Francesco aveva lanciato in occasione del Giubileo.
Il primo ministro Luvsannamsrain Oyun-Erdene ha chiesto al Parlamento un voto di fiducia, dopo che la piazza l'ha accusato di favorire la corruzione e le disuguaglianze. Il premier invece ha puntato il dito contro gli oligarchi del settore minerario. Intanto si fanno strada i timori per un possibile rafforzamento dei poteri presidenziali, in vista delle elezioni del 2027.
Nei giorni scorsi l'esercito golpista del Myanmar ha colpito il “Bangkok IDP Camp” al confine tra gli Stati Shan e Kayah. Nell'ultimo anno le bombe hanno centrato anche scuole e diverse abitazioni, parte di una deliberata strategia di violenze per fiaccare la resistenza al regime.