30/05/2025, 10.06
INDONESIA
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Jakarta, allarme scontri fra bande: coinvolti (anche) bambini delle elementari

di Steve Suwannarat

Le violenze sono in continuo aumento e coinvolgono sempre più giovani, anche delle scuole primarie. Finora si registra una reazione timida delle autorità, mentre i social contribuiscono a dare crescente visibilità al fenomeno. Alla base degli scontri vi sono anche “futili motivi”. Fra le cause la maggiore frustrazione e aggressività oggi durante l’età formativa.

Jakarta (AsiaNews) - Violenti, imprevedibili e altamente pericolosi per chi si trova coinvolto e in generale per la coesione sociale. Gli scontri tra e bande giovanili si moltiplicano e l’età di chi vi partecipa è sempre più bassa, arrivando a coinvolgere persino gli studenti delle elementari. La reazione, finora tiepida, ha acquisito toni da emergenza dopo che i social media, che da tempo diffondono immagini e video, hanno reso disponibile il filmato del confronto tra una ventina di giovanissimi studenti (10-11 anni di età) di due diverse scuole primarie. 

Le bande rivali si sono affrontate al termine delle lezioni a Depok, città che è parte dell’area metropolitana della capitale, Jakarta. Secondo alcune fonti, all’origine delle violenze vi sarebbe il fatto che un gruppo aveva schernito l’altro per futili motivi.

Le reazioni, sollecitate da più parti, finora non si sono concretizzate in un piano di azione ufficiale, ma in proposte come quella di un maggiore controllo di polizia nelle scuole o di promuovere le attività sportive per permettere un uso pacifico delle energie. Vi è anche chi propone di diffondere ideali di condivisione e competitività positiva.

In precedenza questo mese avevano suscitato forti preoccupazioni e reazioni sui social la morte di uno studente durante uno scontro tra bande di due scuole superiori a Java; al contempo nelle Molucche sud-orientali altri due erano rimasti uccisi e almeno una decina feriti, sempre in un conflitto fra giovani armati di fucili aria compressa, frecce e machete. Non si tratta di fenomeni nuovi in assoluto nel grande arcipelago indonesiano, dove competitività e spirito di gruppo sono sempre presenti e con essi la necessità di difenderne collettivamente le ragioni, col primo caso letale riportato dalla stampa che risale al 1968 a Jakarta. 

Tuttavia, oggi a preoccupare e a sollevare più di un interrogativo è la giovane età dei partecipanti, come pure la futilità delle ragioni dei conflitti attuali. L’abbassarsi dell’età viene spiegata con una maggiore frustrazione e aggressività oggi durante l’età formativa e l’esposizione precoce all’idea che possa essere giusto e normale riportare dissidi personali o collettivi a volte di poco conto su un piano di conflitto anche letale.

Un altro elemento, però, è la scarsa dissuasione legale, per cui una rissa che vede l’utilizzo di un’arma di qualunque genere è perseguibile, mentre scontri a mani nude vengono declassati a semplici litigi anche se con una forte carica di violenza. La loro estensione all’ambito scolastico, mentre prima erano perlopiù fenomeni interni al vicinato, alle comunità, viene sottolineata dagli esperti, tra cui il sociologo Bagong Suyanto dell’Università Airlangga di Surabaya.

Vi è poi la circostanza secondo cui il miglioramento dei sistemi di comunicazione e di trasporto facilita l’estensione geografica delle contese, che dal luogo d’origine possono facilmente manifestarsi con violenza in aree anche distanti, come pure la loro frequenza. Senza ignorare, da ultimo, che questi contrasti emergono generalmente ma non esclusivamente in comunità con minore benessere e possibilità di istruzione e impiego e la soluzione richiede quindi la forte volontà politica di intervenire sulle cause.

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