Un blocco iraniano del principale snodo marittimo per il petrolio e il gas mondiale avrebbe dure ripercussioni sui mercati asiatici, dalla Cina all’India, fino a Giappone e Corea del Sud. Mentre i prezzi del greggio iniziano a salire, molti dubitano che Teheran possa realmente attuare le minacce perché danneggerebbe Pechino, rischiando di restare ulteriormente isolata.
Si rafforza il sostegno militare ed economico a Mosca da parte del leader Kim Jong-Un che ha inviato nuove forze per la ricostruzione e lo sminamento in Russia. Ma emergono anche dati aggiornati sulle pesanti perdite subite dalle truppe nordcoreane sul fronte ucraino a quasi un anno dalla firma del trattato di reciproca difesa.
Mentre gli occhi del mondo sono puntati sui negoziati tra Cina e Stati Uniti, le milizie etniche sostenute da Pechino in Myanmar controllano nuovi giacimenti di terre rare non regolamentati. La priorità di Pechino è chiara: assicurarsi il controllo di risorse strategiche, anche attraverso un crescente interventismo che alimenta la guerra civile birmana e provoca gravi danni ambientali.
La rete solidale cattolica ha ricevuto il quarto Human Dignity Award dall’Università cattolica di Nanzan. A ritirarlo il card. Kikuchi, presidente e arcivescovo di Tokyo, ex studente dell’istituzione. Ricordata l’origine missionaria dell’organizzazione, il suo sviluppo in 162 sedi nazionali e l’operato in emergenze in corso, tra cui Gaza, Ucraina e Myanmar. Ribadito che “non agisce per i poveri, ma con loro”. Mai "straniera", ma "parte della comunità".
Nuovi dati di Organizzazione internazionale del lavoro e Unicef rivelano una diminuzione di 22 milioni di bambini lavoratori in quattro anni. Tuttavia 138 milioni di minori restano intrappolati in questa piaga, in particolare nell'agricoltura e nell'economia informale. L'esperto Insaf Nizam sottolinea ad AsiaNews il ruolo della crescita economica ma avverte sui pericoli delle disuguaglianze e delle responsabilità familiari.
La cerimonia si è svolta oggi nella provincia del Fujian, mentre Leone XIV - nella sua prima scelta riguardante la Chiesa in Cina - nominava formalmente mons. Lin Yuntuan accanto all'ordinario mons. Cai Bingrui (l'ultimo vescovo cinese nominato da Francesco a gennaio). Soddisfazione della Santa Sede per un "passo rilevante" che conferma il "cammino di comunione" alla base dell'Accordo con Pechino. Il precedente di Mindong e la speranza in un esito migliore.