Sandra Awad, già responsabile Caritas oggi collaboratrice dell’Unicef, ha raccontato in questi anni le devastazioni della guerra. Oggi ricorda che, pur fra violenze e criticità, la comunità riveste un “ruolo fondamentale” nel diffondere “lo spirito del perdono” e “sanare le divisioni settarie”. E lancia un appello: “Liberatevi dalle catene della paura”.
Per lo studioso giordano l’obiettivo ultimo del governo Netanyahu “va oltre” la sconfitta di Hamas e ridisegnare i confini. La Cisgiordania diventa una “opportunità da sfruttare” in una prospettiva di annessione. La debolezza dell’Autorità palestinese e della comunità internazionale, il nuovo paradigma degli Accordi di Abramo. Fra le nazioni della regione “più tattiche che alleanze”.
Fissate per metà settembre per dare un segnale di normalizzazione, ma un terzo dei parlamentari saranno comunque designati da al-Sharaa, non ci sono partiti e l'attuale Costituzione non prevede forme di autonomia per alcune province. Il nodi del Rojava, la regione a maggioranza curda, e del governato meridionale di Suwayda dove vivono i drusi. Intanto l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati denuncia gli abusi contro le donne alawite.
In una settimana di scontri tra drusi, beduini e forze governative, uccisi oltre mille civili e combattenti, incluse famiglie cristiane e il pastore evangelico di origine drusa Khalid Mezheri. La Chiesa latina e il patriarcato greco-ortodosso chiedono l’intervento urgente della comunità internazionale e denunciano il ruolo di milizie che ancora sfuggono al controllo di Damasco e delle ingerenze esterne. L’Œuvre d'Orient segnala centinaia di sfollati senza cibo né acqua. Vicario apostolico di Aleppo Hanna Jallouf: “Solo il dialogo può salvare la Siria”.
I combattimenti sono cessati grazie soprattutto all’intervento del segretario di Stato americano Rubio. Il presidente siriano ad interim ha “trasferito” la responsabilità del mantenimento della sicurezza ai drusi. E ha ribadito di voler evitare una “guerra aperta” con Israele. Bilancio provvisorio dei combattimenti: 350 morti. Joumblatt: “Israele non ha protetti, ma solo strumenti”.
Le forze armate siriane sono schierate da ieri ad Al-Suwayda e hanno imposto il coprifuoco. Negli scontri innescati da un incidente isolato sono morte un centinaio di persone, fra le quali 60 drusi. In gioco la nuova fase di “integrazione” della provincia con la Siria islamista di Ahmed al-Sharaa ma anche le relazioni con Israele. Sventato un attentato a una chiesa a Tartus.