Il Vietnam ha annunciato la costruzione di un parco dedicato ai soldati di Russia, Cina, Cuba, Laos e Cambogia che sostennero il Nord comunista durante la guerra contro gli Stati Uniti. Una svolta nella narrazione storica ufficiale, che finora aveva enfatizzato il nazionalismo e minimizzato l’aiuto esterno. Il progetto rientra nella strategia di bilanciamento tra le grandi potenze: ideologicamente Hanoi sposa la retorica cinese, ma per l'economia deve mantenere l’accesso al mercato statunitense.
Nel secondo trimestre del 2025 il PIL vietnamita accelera al 7,96% grazie al boom dell’export. Il nuovo accordo commerciale con gli Stati Uniti rafforza il clima di fiducia, ma la clausola sui prodotti che provengono dalla Cina e poi vengono esportati dal Vietnam rischia di colpire l’intera catena produttiva regionale.
La pena è stata decretata dopo un processo lampo nel sud del Paese. Gli imputati sono stati trovati in possesso di 50 kg di eroina e metanfetamine. Il Vietnam applica alcune delle leggi antidroga più severe al mondo, mentre i traffici aumentano a causa degli sviluppi delle infrastrutture e dei trasporti nella regione del "Triangolo d'oro".
Approvata in Parlamento con un voto quasi unanime la riforma amministrativa che di fatto rafforza ulteriormente la posizione dell'attuale leadership vietnamita, uscita vincitrice dallo scontro interno perseguito con la campagna anticorruzione "fornace ardente". In un Paese di 101 milioni di abitanti resteranno solo 28 province e 6 municipalità sotto il controllo diretto del governo centrale per le grandi città.
Il provvedimento era in vigore dal 1989 ed era stato introdotto dopo la guerra per ridurre la pressione a fronte di risorse limitate. L’obiettivo è di invertire il calo dei tassi di natalità e l’invecchiamento della popolazione. Una diminuzione che non è uniforme e riguarda soprattutto i grandi centri come Ho Chi Minh City.