06/09/2020, 00.00
LIBANO – VATICANO
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​Parolin: Ciò che è essenziale è l'identità del Libano

di Fady Noun

Il Papa "potrebbe confortare i libanesi con una visita". “Credo che i cristiani non debbano avere paura. Il nostro presente e il nostro futuro sono nelle mani di Dio”. Un momento di preghiera davanti alle baracche contorte del porto di Beirut. La campagna di AsiaNews "In aiuto a Beirut devastata".

Beirut (AsiaNews) - Dai silenzi che sono seguiti alle domande di ieri su un possibile viaggio del Papa in Libano rivolte al Segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, i frequentatori vaticani hanno intuito che il viaggio di un Papa è in seria considerazione. Interrogato in merito dai giornalisti, al suo arrivo in Libano giovedì, il numero due del Vaticano ha detto che Francesco "sarebbe venuto sicuramente", ma che "le circostanze interne ed esterne" avrebbero dovuto prestarvisi. In altre parole, la sua visita in Libano sia un fattore di unità e non di divisione, e la situazione regionale lo permetta.

Ieri, all'indomani del suo arrivo, al termine di un commovente giro del quartiere Quarantine, un quartiere povero nelle immediate vicinanze del luogo della terribile esplosione, che gli ha offerto un caloroso bagno di folla, il numero due del Vaticano ha promesso di trasmettere al Papa i sentimenti che la popolazione ha mostrato nei suoi confronti, aggiungendo: "Speriamo che possa venire a confortarla personalmente con una visita".

Da Bkerké, dove ha incontrato i patriarchi cattolici orientali, il cardinale Parolin ha anche affermato che il Vaticano sottolinea '"identità" e "ruolo" del Libano nel suo mondo arabo, senza trascurare i vantaggi della “neutralità attiva”, come la difende attualmente il Patriarca maronita.

Il braccio destro del Papa, rientrato in Vaticano a fine pomeriggio, era in Libano per partecipare alla Giornata di digiuno e preghiera che Francesco ha lanciato per il 4 settembre, un mese dopo il disastro che ha devastato Beirut.

Una visita fisicamente impegnativa

Il giro del quartiere Quarantine è stato il culmine di una giornata emozionante, che l'ondata di caldo, che ora regna a Beirut, ha reso fisicamente impegnativa. Iniziata con una visita al Palazzo Baabda, la giornata è stata scandita da due visite ufficiali, una al Capo dello Stato, l'altra alla Sede patriarcale di Bkerké.

Il cardinale Parolin ha anche voluto un momento di preghiera davanti alle baracche contorte del porto di Beirut, dopodiché ha deposto una corona di fiori sulla ringhiera che delimita il marciapiede. Ha poi visitato i due ospedali del Rosario e Geitaoui e la scuola del Sacro Cuore dei Fratelli delle scuole cristiane a Gemmayzé. Infine, dopo una visita a pranzo a Bkerké, durante la quale ha incontrato i patriarchi cattolici orientali, si è recato nel quartiere di Quarantine, con una sosta prolungata alla caserma dei pompieri di Beirut e ai conventi dei quartieri. . Lì, il Cardinale Parolin ha potuto salutare i parenti delle vittime e dei feriti gravi, prima di rivolgersi ai religiosi, alle religiose e alle associazioni impegnate nel soccorso sanitario e alimentare: Offre-Joie, Solidarity, Caritas e L’Œuvre d’Orient.

Davanti al capo dello Stato, il numero due del Vaticano ha sottolineato l'importanza di "preservare l'identità" del Libano. Questo tema è stato ripreso dal cardinale Parolin da Bkerké dove, a una domanda sulla campagna a favore della “neutralità attiva” del Libano lanciata dal patriarca maronita, ha precisato che questa idea è allo studio, che è importante che il Libano sia "al riparo dai conflitti esterni" e "che sia essenzialmente importante per il Vaticano che il Libano conservi la sua identità e il suo ruolo in Medio Oriente e nel mondo", come modello di convivenza, di pluralismo e libertà.

Interrogato alla Sede patriarcale sulle paure nutrite dai cristiani del Libano per il loro futuro, il cardinale Parolin ha affermato: “Credo che i cristiani non debbano avere paura. Il nostro presente e il nostro futuro sono nelle mani di Dio. La frase ‘non temere’ si trova spesso nelle Sacre Scritture. L'ho solo ripetuto durante il mio breve soggiorno. Ho preso la misura della vostra sofferenza. La distruzione che ho visto è inimmaginabile. Ma ho anche toccato la vostra voglia di ricostruire e di ricominciare. Sono sicuro che con l'aiuto di Dio tutte le prove saranno superate. Il Libano non è solo. Tutta la Chiesa è al suo fianco".

Dono di 800.000 euro agli ospedali

Il cardinale Parolin ha anche salutato e lodato le suore e il personale dei due ospedali da lui visitati, definendoli “i veri eroi del disastro, poiché si sono dimenticati di curare le proprie ferite, per continuare a servire la loro gente, fratelli e sorelle". Ha anche espresso la sua ammirazione per i medici e gli infermieri che hanno anche portato i loro pazienti su per le scale a causa di guasti all'ascensore. Il prelato ha inoltre annunciato che a ciascuno dei due ospedali sarà assegnata una somma di 400mila euro, raccolta da L’Œuvre d´Orient, associazione con sede a Parigi.

Profondamente toccato da certi spettacoli di dolore umano che gli si sono presentati, durante la sua visita in Quarantena, il cardinale ha parlato di “gesti che vanno oltre le parole, e di preghiera che oltrepassa tutte le barriere", ricordando che "il Dio di ogni misericordia è anche il Signore della storia".

“Avete la capacità di uscire e trovare la strada, magari con dei compromessi. Ma potete farlo con la grazia di Dio, ha detto ai religiosi e alle religiose prima della sua partenza. Lo avete fatto in passato (...) I tempi di crisi sono anche momenti di opportunità per la fede, la crescita e la solidarietà. Trasmetterò i vostri sentimenti al Papa. Ci auguriamo che possa venire a confortarti personalmente con una visita".

A sostegno della popolazione di Beirut e del Libano, in appoggio alla Caritas Libano, AsiaNews ha deciso di lanciare la campagna "In aiuto a Beirut devastata". Coloro che vogliono contribuire possono inviare donazioni a:

- Fondazione PIME - IBAN: IT78C0306909606100000169898 - Codice identificativo istituto (BIC): BCITITMM -

Causale: “AN04 – IN AIUTO A BEIRUT DEVASTATA”

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