27/01/2012, 00.00
CINA
Invia ad un amico

A Davos la Cina riduce le previsioni di crescita all’8,5 per cento

Lo scorso anno la crescita è stata del 9,2. Le inaffidabili statistiche cinesi per l’intervento dello Stato nella politica dei crediti e per i falsi dati di crescita delle province e dell’inflazione reale (al 16%). La Cina non comprerà debito sovrano della Spagna o dell’Italia.
Davos (AsiaNews/Agenzie) – Al World Economic Forum in corso a Davos (Svizzera), la Cina afferma che la sua crescita per il 2012 sarà dell’8,5%, in discesa rispetto al 9,2 del 2011.

Parlando al margine di un’assemblea che raduna la crema della politica e dell’economia mondiale, Li Daokui (v. foto), consigliere della Banca centrale di Cina, ha detto che il suo Paese si prepara a un “atterraggio morbido”, riuscendo a controllare anche l’inflazione che – secondo lui – scenderà quest’anno al 3%, rispetto al 4,1 registrato lo scorso dicembre.

In realtà, secondo diversi analisti, le previsioni sul gigante asiatico sono molto difficili anzitutto perché lo Stato controlla l’economia e le banche, come sta avvenendo per la politica dei crediti (v: 10/01/2012 L’economia cinese è malata, come quella Usa) ; e poi perché i dati e le statistiche soffrono di imprecisione; molti dati di crescita delle province, ad esempio, sono ottenuti gonfiando in modo artificiale (falsi e ) probabili investimenti; le stesse cifre ufficiali dell’inflazione (4,1%) sono distanti dall’inflazione reale sperimentata dalla popolazione, che si aggira sul 16% con punte del 35-40% per alcuni prodotti alimentari come la carne di maiale (v.: 09/12/2011 Pechino, “scende” l’inflazione, ma non è vero e la crisi è più vicina).

Li ha detto che l’economia del suo Paese è colpita dalla crisi dell’eurozona, ma ha anche specificato che la Cina non è pronta a comprare debito sovrano italiano o spagnolo. “Come potremo spiegare al popolo cinese – ha precisato – che da soli andiamo a comprare debito spagnolo o italiano? È necessaria una soluzione multilaterale e per aiutare l’Europa, la Cina dovrebbe lavorare insieme a Paesi come il Brasile o l’India”.
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Con un occhio all’inflazione, cresce poco l’economia cinese
13/07/2011
Teme l’inflazione l’economia cinese in crescita
20/01/2011
Cresce la borsa indiana, ma l’aumento del carburante spinge la già rapida inflazione
27/06/2011
Rivolte per il caro prezzi: il frutto della politica della Fed
26/01/2011
Pechino, “scende” l’inflazione, ma non è vero e la crisi è più vicina
09/12/2011


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”