19/09/2005, 00.00
IRAQ
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A Kerbala migliaia di pellegrini sciiti sfidano le minacce di al-Zarqawi

I fedeli si sono riuniti oggi nella città santa per una festività religiosa. Alte le misure di sicurezza dopo la dichiarazione di "guerra totale" agli sciiti da parte del  terrorista di al-Qaeda; esponenti sunniti in Iraq condannano Zarqawi: "usa le tensioni tra i due gruppi per scopi personalistici".

Kerbala (AsiaNews/Agenzie) – Le forze di sicurezza irachene sono in piena allerta a Kerbala, dove migliaia di sciiti sono arrivati in pellegrinaggio per la festa religiosa di Shabaniya. I pellegrini sfidano così le minacce di "guerra totale" pronunciate di recente da al-Zarqawi e condannate nel fine settimana anche da alcuni esponenti sunniti in Iraq.

Dalle prime ore di questa mattina i fedeli sciiti pregano nelle moschee della città santa e celebrano la nascita dell'Imam Mehdi, l'ultimo dei 12 Imam, ritenuto anche il vero successore del profeta Maometto. Migliaia di poliziotti e militari iracheni, insieme a soldati della coalizione, presidiano la città, a sud di Baghdad. Per contenere il rischio di attentati, le auto non possono entrare e i pellegrini vengono perquisiti. Gli ospedali nella zona e nella capitale sono in allerta ed è in corso tra la popolazione una campagna per la donazione di sangue. La paura è che gli estremisti sunniti cerchino di colpire il raduno religioso nel tentativo di innescare l'ennesima miccia per far esplodere una guerra civile. Sono state più di 260 le vittime dell'ultima ondata di violenze, che ha colpito l'Iraq dal 14 settembre; la maggior parte, proprio sciiti.

La settimana scorsa, a un mese dal delicato referendum sulla Costituzione, il leader di al-Qaeda in Iraq, Abu Musab al-Zarqawi, aveva dichiarato "guerra totale" contro gli sciiti nel Paese. I pellegrini arrivati a Kerbala, però, non si sono lasciati spaventare e sembrano ancora più determinati: "Le sue minacce non ci impediranno di partecipare alle nostre celebrazioni" ha detto un uomo in partenza da Baghdad.

Condanna al messaggio del terrorista giordano è arrivata, nel fine settimana, da un gruppo di esponenti sunniti iracheni. Sheikh Sumaidaei - leader dell'influente Association of Muslim Scholars di Baghdad - ha espresso il risentimento dei sunniti iracheni verso al-Zarqawi e i suoi combattenti stranieri, perché "usa" le tensioni presenti tra i due gruppi musulmani per raggiungere il suo scopo personale: uccidere tutti gli sciiti nella regione. Nei giorni scorsi invece il religioso Saleh Mahdi Abid, anche lui membro della stessa Associazione, ha definito gli attacchi contro gli sciiti "inumani" dichiarando che con le sue azioni terroriste Zarqawi "non difende" gli interessi degli arabi sunniti iracheni.

I leader sciiti, guidati da Muqtada al-Sadr, sottolineano però che è necessaria una posizione dei sunniti "più decisa" contro la dichiarazione di guerra di al-Zarqawi e gli incitamenti alla guerra civile. Abd al-Hadi al-Darraji, portavoce di al-Sadr, ha invitato l'Association of Muslim Scholars a emettere una fatwa (editto religioso) che "vieti ai musulmani di unirsi a questi gruppi che giudicano infedeli gli altri". "Un'azione del genere - conclude il portavoce - sarà cruciale per porre fine al terrorismo".

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