25/02/2006, 00.00
CINA
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Abbandonati dai figli, i cinesi anziani diventano mendicanti

L'emigrazione dei giovani dalle campagne e la politica del figlio unico distrugge la cultura della pietà filiale. Storia di Chang, 83 anni, che chiede l'elemosina per mantenere agli studi il figlio adottivo.

Shenzhen (AsiaNews/Scmp) – Le autorità hanno cacciato, di recente, decine di mendicanti dalle case abitate da anni nel distretto di  Lowu a Huangbeiling, uno dei quartieri più miseri di Shenzhen.

Organizzazioni locali aiutano spesso queste persone a rintracciare i parenti e pagano loro il biglietto per raggiungerli, ma  molti di questi mendicanti, provenienti dalle zone rurali, rifiutano di lasciare la città. I parenti – spiegano – da anni non si curano più di loro e molti sono emigrati nelle grandi città per chiedere l'elemosina proprio dopo che i figli li hanno abbandonati.

"Mia figlia – racconta Chang Jiazhen, contadina di 83 anni che viene dall'Anhui – non mi manda neanche un soldo da anni". "I mendicanti più giovani cucinano per me e mi indicano dove chiedere l'elemosina e cosa dire ai passanti. Qualcuno talvolta trova  un'abitazione, per soli 200 yuan al mese. Decine di noi ci dormono, dopo avere chiesto l'elemosina fino a mezzanotte".

Circa il 30% degli anziani -  rivela una recente indagine curata dall'Assemblea nazionale del popolo – vive senza alcun aiuto economico dai figli. Il 52% dice che i figli mostrano indifferenza per come loro vivono.

"E' un segno pericoloso – commenta Zhai Yuhe, coordinatore della ricerca – che nelle zone rurali venga meno l'etica della pietà filiale. Se manca l'aiuto dei figli e non ci sono sostegni pubblici, la sola scelta per un anziano può essere fare il mendicante in una grande città".

Nel 2004 nelle campagne c'erano 90 dei 140 milioni di anziani del Paese, pochi godono di pensione o aiuti sanitari e la gran parte vive con il sostegno dei figli. Ma questo atavico sostegno familiare è sempre più diminuito in questi 20 anni di modernizzazione economica.

Li Ruojian, sociologo dell'università Sun Yat-sen afferma che la causa è in parte la grande migrazione di giovani dalle campagne alle grandi città per lavoro. Ma anche "è conseguenza della diminuzione di figli". "Nelle campagne, prima della politica di stretto controllo delle nascite, c'erano 4 o 5 bambini per famiglia, che poi dividevano il peso dei vecchi genitori. Le minori nascite in Cina" e l'adozione di valori occidentali individualisti stanno causando la perdita di valori come la pietà filiale.

"Mia nipote – racconta ancora Chang – lavora a Shanghai, mi è venuta trovare solo una volta ed è raro che invii denaro. Mia figlia vive con il suo figlio maggiore, sua nuora non la tratta bene, lei deve preoccuparsi anzitutto di se stessa".

Ventidue anni fa Chang ha adottato, insieme al marito, un bambino abbandonato da una prostituta, e spera che questi le darà il sostegno negato dai consanguinei. Nel 1998 il marito è morto e nel 2004 il giovane ha superato l'esame di ammissione all'università ed è andato a studiare a Pechino. Chang chiede ora l'elemosina anche per mantenere il ragazzo adottato negli studi. "Ha preso in prestito 40 mila yuan per le tasse universitarie  - dice Chang - e io gli mando 200 yuan al mese per le spese di vita". "Ogni domenica sera vado a una farmacia e aspetto la sua telefonata. Lui piange sempre e dice che quando sarà laureato troverà un lavoro e mi manterrà". "Sono felice e conto i giorni. Non dovrò mendicare e vivrò con lui. Questo ragazzo adottato è la mia speranza per il futuro". (PB)

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